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Patrizia Asproni

Horizon 2020. L’Europa discussa finanzia la Ricerca

  • Pubblicato il: 15/01/2018 - 00:02
NORMA(T)TIVA

Politicamente messa in discussione, con gradi diversi di consapevolezza istituzionale, l’Europa si afferma in maniera sempre più definita come la prospettiva più concreta di finanziamento di progetti di ricerca, in un ampio spettro di tematiche. Oggi, con la programmazione 2014-2020 arrivata a metà del suo corso, è possibile fare qualche valutazione. Partiamo da Horizon 2020, in cui ICC (Industrie Creative e Culturali)  e patrimonio culturale sono stati faticosamente inseriti dopo una strenua battaglia del Parlamento Europeo, sul quale sono stati stanziati per l’intero periodo di competenza 70.2 miliardi, di cui 1.158 milioni dedicati al filone cosiddetto SC6 (Societal Challenges 6) “Europe in a changing world: inclusive, innovative and reflective societies.

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Patrizia Asproni
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Musei: l'Evoluzione della specie

  • Pubblicato il: 15/05/2017 - 12:21
MUSEO QUO VADIS?

Cosa, come saranno i musei del futuro? Dalla “Casa delle Muse” di tolemaica concezione, l’istituzione culturale per eccellenza ha attraversato sorti alterne. “Oggi discutiamo più della sua sussistenza che della sua esistenza”. Una riflessione di Patrizia Asproni. Musei “ di uso quotidiano. Non più e solo mete turistiche o didattiche, né one-shot experiences, ma centri di gravità permanente –  in costante evoluzione - della vita delle comunità, animati da nuovi linguaggi 
 

Articolo a cura di: 
Patrizia Asproni
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Come l’ergonomia e i fattori umani disegneranno il museo del futuro

  • Pubblicato il: 15/09/2018 - 08:05
MUSEO QUO VADIS?
Il 20esimo Congresso IEA – International Ergonomics Association, ospitato a Firenze, per la prima volta ha accolto i temi della cultura e patrimonio, con un focus sui musei nel contesto più ampio dell’analisi del ruolo del fattore umano nel prossimo futuro. Ne parla Patrizia Asproni, Presidente  della Fondazione Industria e Cultura, Key note speaker dell’evento, riflettendo sulla connessione necessaria tra il domani delle istituzioni culturali e quello della società intera, sull’evoluzione del ruolo del museo, termine sempre più polisemico. “Musei  chiamati a reinventarsi – e lo stanno già facendo – come spazi civici di responsabilità sociale, impegnati a studiare problemi e scoprire soluzioni, ad analizzare comportamenti e convinzioni, trovare nuovi metodi per comunicare ed educare le comunità, coinvolgere nuovi pubblici, promuovere e incoraggiare la creatività in tutte le sue forme”.
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Patrizia Asproni
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La Cultura non può essere neutrale

  • Pubblicato il: 15/07/2018 - 00:01
MUSEO QUO VADIS?
"Ora che le fonti sono potenzialmente infinite e ciascuno può accedere più o meno direttamente e liberamente (o almeno crede di poterlo fare) ad una moltitudine di informazioni, è legittimo chiedersi se il racconto – anche quello contemporaneo - promosso dalle istituzioni culturali non possa essere discusso, messo in crisi o quantomeno giudicato, e se non debba da ciò mettersi al riparo, richiamando ad un surplus di obiettività coloro - le persone, di fatto – che hanno la responsabilità di costruire l’offerta”. Carta bianca a Patrizia Asproni. “Un passo più in là, ci si potrebbe chiedere se la stessa promozione di contenuti culturali “condizionati” non possa prestarsi a diventare atto politico, ossia strumento di affermazione di questa o quella parte al di là del valore della diffusione dell’attività stessa"
Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini
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Patrizia Asproni
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La politica dei piccoli passi non porta lontano

  • Pubblicato il: 15/06/2018 - 13:03
OPINIONI E CONVERSAZIONI

In Italia il dibattito è inchiodato a categorie ormai obsolete, e vede ancora – di nuovo! – contrapporsi, ad esempio, posizioni ormai note sull’allocazione ideale del turismo, ieri al Mibac(t) e oggi all’Agricoltura. È la testimonianza di una visione ancora non sufficientemente evoluta, carente di un approccio realmente contemporaneo.” Carta bianca a Patrizia Asproni, Presidente della Fondazione Marino Marini. “Patrimonio naturale, culturale e artistico, turismo, enogastronomia, artigianato, design: sono elementi di un circuito che è virtuoso solo se percepito e valorizzato nel suo complesso (…). La politica dei piccoli passi, fino ad oggi, sembra non averci portato troppo lontano. È forse mancato, per permettere al settore culturale di dispiegare pienamente le sue potenzialità, il coraggio di qualche scossone. Forse traumatico, ma necessario. Come l’abolizione del Codice dei Beni Culturali, ormai superato e inadeguato a far fronte alla complessità”.

Articolo a cura di: 
Patrizia Asproni
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Musei: trasformazioni e prospettive

  • Pubblicato il: 18/05/2018 - 08:04
MUSEO QUO VADIS?

Nel radicale cambiamento dei pubblici della Cultura, della stessa produzione artistica contemporanea che si sta sviluppando in un ecosistema radicalmente mutato dal digitale la conseguenza diretta è, la riorganizzazione dell’offerta, attraverso una riformulazione del paradigma di quella  museale tradizionale (..) in favore di una call to action/partecipazione. Si aprono nuovi interrogatici strategici. Come connettere ciò che è custodito all’interno con il mondo al di fuori dei musei e l’accelerazione delle relazioni e delle comunicazioni che lo attraversa? Il destino dei musei è di tenere il ritmo o, al contrario, di riaffermare il loro carattere di luoghi di meditazione e lentezza?
In questo scenario, Patrizia Asproni, Presidente della Fondazione Marino Marini, prosegue le sue riflessioni sul ruolo dei musei nel XXI secolo che “acquisiscono una missione speciale, quella di hubs che interagiscono col territorio e con la cittadinanza. Per questo le istituzioni museali devono tornare a praticare la ricerca e la scoperta, in relazione permanente con il mondo della scuola, dell'università e anche dell'impresa, e a incarnare strutturalmente il ruolo di laboratori del sapere e acceleratori diffusi di idee, attraverso e intorno ai quali non solo si generano meccanismi di fertilizzazione culturale e creativa ma anche, come diretta conseguenza, di crescita umana e collettiva.
 

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Patrizia Asproni
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Il lavoro culturale paga?

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:03
MUSEO QUO VADIS?

“Percorsi formativi protratti spesso oltremisura (…), remunerazioni inadeguate (…). Proliferano  distorsioni nel mondo del lavoro dalle quali il settore culturale sembra interessato più ancora di altri. (…) Nel tempo si è radicato l’equivoco: nell’assunto non dimostrato – né dimostrabile – che il lavoro culturale possa essere svolto, con parità di risultato, a titolo volontario.” Una riflessione di Patrizia Asproni. “Non consola che si tratti di un tema  non solo italiano, come testimonia la recente e poco edificante vicenda che ha riguardato il Victoria&Albert Museum di Londra, che ha ritenuto di poter reclutare con pubblica call una figura curatoriale di alto livello, pescando tra chi avrebbe potuto permettersi di ricoprire il ruolo a titolo gratuito”.

Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini

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Patrizia Asproni
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Playable Museum Award: creativi di tutto il mondo unitevi!

  • Pubblicato il: 16/03/2018 - 16:14
MUSEO QUO VADIS?

A poche settimane dalla riapertura dei suoi spazi, il Museo Marino Marini di Firenze lancia il bando Playable Museum Award (PMA) in cui la tecnologia è al servizio della creatività. Scadenza il prossimo 31 marzo.
Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini
 

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Patrizia Asproni
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Musei. Le nuove frontiere

  • Pubblicato il: 15/02/2018 - 08:06
MUSEO QUO VADIS?

Il trend di crescita dei visitatori dei musei italiani, in controtendenza rispetto ai dati provenienti dal mondo, merita un’analisi puntuale. Fenomeno episodico o strutturale? Stiamo elaborando una strategia di offerta che possa giocare d’anticipo rispetto ad una domanda in trasformazione, e nella creazione di codici innovativi e multidisciplinari?
Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini

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Patrizia Asproni
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Musei social o musei digital?

  • Pubblicato il: 15/11/2017 - 10:05
OPINIONI E CONVERSAZIONI

Dall’esito della ricerca Travel Appeal commissionata da MiBACT, si segnalano passi da gigante per i trenta grandi musei statali  sulla relazione con il pubblico attuale e potenziale attraverso i social network, anche attraverso l’apporto di nuove figure professionali competenti.  Ma i siti internet ancora sono in ritardo. E’ assodato comunque che la digitalizzazione non può esaurirsi nella rincorsa ai nuovi canali, ma deve sfociare in una customer experience evoluta. Come governare le opportunità del digitale che fa parte ormai dei modo in cui produciamo, diffondiamo e scambiamo le conoscenze? Patrizia Asproni, come segnaliamo da tempo su queste colonne,  invita a considerare come risorsa progettuale i processi del Design.
 

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Patrizia Asproni
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Il museo è morto, lunga vita al museo

  • Pubblicato il: 15/09/2017 - 09:52
MUSEO QUO VADIS?

Cosa sono oggi i musei, a quali bisogni rispondono e a quali potranno rispondere in futuro? Patrizia Asproni ci offre la sua riflessione, come di consueto strategica e multidimensionale sulla rivoluzione che investe gli spazi del sapere, esplorando gli ambiti.  “Si è aperta la strada a  una pluralità di punti di vista sul destino dei musei (…) che  possono rappresentare uno dei nodi di un sistema che costruisce coesione sociale a base culturale”. A questa missione sono  chiamati non solo “il settore pubblico, naturale responsabile del patrimonio e della sua valorizzazione in quanto espressione della comunità dei cittadini”, ma “nel moltiplicarsi dell’offerta che nasce (..) dai privati”, un “un ecosistema a più voci” non potrà che essere fecondo

 

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Patrizia Asproni
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Verso una nuova geografia delle professioni dell’arte. È finita l'epoca dei curatori?

  • Pubblicato il: 13/08/2017 - 14:56
MUSEO QUO VADIS?

La rivoluzione digitale, accompagnato dalle  mutate condizioni finanziarie dell’ultimo decennio e dall’evoluzione dei pubblici,  sta guidando  una vera e propria ridefinizione dell’eco-sistema dell’arte, con trasformazioni profonde nel mondo delle istituzioni museali e del management culturale che generano sempre maggiore richiesta di nuove competenze. aprendo la via a una nuova geografia delle professioni.  Quasi due anni fa, il saggio “Curationism”, di David Balzer denunciava la perdita di senso dell’abusato termine “curatore”, buono per ogni occasione, quindi, non più  per nessuna. Le professioni che fino ad oggi hanno ricoperto un ruolo di cerniera tra la produzione delle opere e il loro pubblico, laddove l’intermediazione tra l’artista e il pubblico si è fatta plurale, immediata, a volte assente, si evolvono: il curatore sta assumento un ruolo sempre più orizzontale e non gerarchico rispetto a un pubblico che da destinatario si fa co-interprete
 

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Patrizia Asproni
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“Getting art out of museums to get people into museums”

  • Pubblicato il: 18/07/2017 - 18:36
MUSEO QUO VADIS?

Patrizia Asproni, Presidente del Museo Marino Marini, ha avviato un ciclo di confronti serrati, aperti al pubblico, “Director’s Cut”, con i direttori dei grandi musei nazionali in evoluzione. Confermata per il “museo agorà”, la tendenza, emersa anche in  ambito internazionale,  di “uscire dalle proprie mura” per incontrare il pubblico, il territorio nella quotidianità. Un “portare fuori l’arte”, alla gente, dall’Italia a Londra, a Hong Kong, a Sidney, passando per New York, questa tendenza all’apertura si sviluppa non senza contraddizioni. Prosegue la rincorsa al “gigantismo” per molti musei che stanno ampliando le loro superfici senza tenere a fuoco la loro specificità con il risultato di scarsa sostenibilità, difficoltà di gestione dei palinsesti e difficoltà nell’innovare la programmazione
 

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Patrizia Asproni
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Mal d'Africa

  • Pubblicato il: 17/06/2017 - 16:16
OPINIONI E CONVERSAZIONI

E’ in atto un movimento nel panorama della produzione artistica contemporanea, fortemente  promossoda figure  femminili e sconosciuto ai più,  che vede penetrare progressivamente l’arte del Continente Nero sulla scena occidentale che abbatte “i confini della segregazione culturale e degli stereotipi omologanti e diminutivi entro i quali l’arte africana è stata classificata fino ad oggi (..)”. Prende corpo una nuova narrazione dell’Africa. Ne parla Patrizia Asproni, Presidente della Fondazione Marino Marini

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Patrizia Asproni
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ARTE & BUSINESS ALL’EPOCA DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 4.0

  • Pubblicato il: 15/04/2017 - 00:17
OPINIONI E CONVERSAZIONI

“Quali scenari determina l’impennata tecnologica dell’ultimo decennio nella fruizione delle opere dell’ingegno da parte del pubblico, nella produzione  artistica contemporanea che  nasce e cresce in un ecosistema radicalmente mutato, tra finzione e reale, materiale e immateriale, presente e futuro?” una riflessione di Patrizia Asproni, che si sofferma sull’impatto  della “ rinnovata alleanza tra creatività e industria” che con le istituzioni culturali ha di fronte  la  sfida di una nuova relazione con il pubblico, “di fruitori, consumatori e cittadini, il cui engagement è condizione imprescindibile per il successo della proposta esperienziale insita nell’offerta, sia essa artistica o commerciale, del futuro prossimo”.  E’ in atto una rivoluzione culturale sui consumi, a partire dal  cibo, al fashion
 

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Patrizia Asproni
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Museum: Vision 2026

  • Pubblicato il: 14/06/2016 - 19:29
MUSEO QUO VADIS?

MUSEUM: VISION 2026 è un workshop, una piattaforma che apre una finestra sul futuro di ciò che accadrà alle esperienze museali e come queste influiranno direttamente sulle componenti sociali ed economiche della società, in un contesto di profonde mutazioni, sovvertimento dei concetti di arte e scienza e quarta rivoluzione industriale. La Fondazione Torino Musei sta seguendo e monitorando questi cambiamenti, e - in collaborazione con Singularity University Génève - propone una conferenza  dedicata all'analisi degli scenari esistenti e la visione del futuro nei prossimi dieci anni

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Patrizia Asproni
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HOUSING GIULIA. IL SOCIALE E LA BELLEZZA

  • Pubblicato il: 02/11/2015 - 16:11
NOTIZIE

Sociale e Bellezza. Parola di Juliette Colbert, che i torinesi meglio conoscono come Giulia di Barolo, la nobildonna che nel diciannovesimo secolo insieme al marito Carlo Tancredi Falletti diede il via alla più longeva, incisiva e avanguardistica opera di welfare di comunità che la città (e non solo) abbia conosciuto. Oggi in suo nome nasce 'Housing Giulia', nele segno dell'arte e della solidarietà

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