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violenza

Arte e Partecipazione contro la violenza sulle donne: il dibattito al Collegio Castiglioni Brugnatelli di Pavia

  • Pubblicato il: 15/12/2017 - 00:00
CULTURA E WELFARE

Un workshop del Collegio Castiglioni Brugnatelli, luogo istituito nel 1429 per accogliere gli  studenti in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In   “E Riuscimmo a rivedere le stelle. Non perdere l’amore dopo la violenza”, le 160 alunne del Collegio, vera e propria comunità sociale,  di diversa provenienza italiana e straniera, hanno condiviso l’idea di contribuire al dialogo su questo delicatissimo tema sociale affinché non rimanga sommerso.  Un  ragionamento corale che si è sviluppato partendo dall’arte, dal  pensiero  di Zygmut Bauman  “La nostra vita è un'opera d'arte” per generare welfare attraverso la  cultura con approcci rinnovati, trasformiamo gli istituti culturali in agorà. “Il Collegio Castiglioni Brugnatelli, gestito insieme ad altri 11 collegi, dall’Ente al Diritto allo Studio Universitario EDiSU Pavia, si pone questo obiettivo, interagendo con la città per contribuire alla diffusione del senso civico e del valore della partecipazione”, come affermano gli organizzatori.
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Articolo a cura di: 
Michela Magliacani, Cristina Muccioli, Eugenia Bernardotti

VIAGGIO NEL PAESE DELL'INEDUCAZIONE DI GENERE (DOVE QUALCOSA POTREBBE CAMBIARE)

  • Pubblicato il: 04/03/2017 - 12:24
CULTURA E WELFARE

L’ONU insiste. Carenze gravi nella prevenzione della violenza e della discriminazione contro le donne. Va inserita nel nostro sistema formativo l’educazione a diritti, parità e relazione tra generi. Manca un’azione sistematica di contrasto culturale ai fenomeni discriminatori, un’efficiente giurisprudenza, un’efficacia dei servizi di protezione e assistenza. Le famiglie, luoghi di maggior violenza e incubatori di quella di domani, sono sole. I minori che subiscono abusi o vi assistono sono a rischio di reiterarne i modelli. Oltre 1600 figli di vittime di femminicidio, lasciati soli, approdano ora all’aiuto di Stato: ma i bambini, per la società e per la legge, godono di diritti ridotti. I giovani han voglia di formazione ad hoc ma cala la percezione della gravità del fenomeno femminicida. Intanto gli uomini – nodo del problema – restano nell’ombra di un ipocrita silenzio sociale. 
 

Articolo a cura di: 
Amerigo Nutolo
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