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“TOWard 2030. What are you doing?”. L’arte per lo sviluppo sostenibile

  • Pubblicato il: 15/06/2018 - 13:02
Rubrica: 
DOVE OSA L'INNOVAZIONE
Articolo a cura di: 
Roberto Mastroianni

Dal 22 maggio al 7 giugno 2018 si è svolta la seconda edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, con oltre 600 eventi in tutta Italia, finalizzato a diffondere la cultura della sostenibilità e mobilitare le istituzioni, il mondo economico e produttivo e la società civile italiana, in vista della realizzazione nel nostro Paese dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il Festival, organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che riunisce oltre 200 organizzazioni del mondo economico, sociale e culturale, ha messo in campo convegni, dibattiti, presentazioni di libri, mostre, proiezioni di film e flashmob dando vita a un’unica grande manifestazione diffusa su tutto il territorio nazionale della durata di 17 giorni.
L’edizione 2018 del Festival ha visto una forte presenza di eventi legati al mondo delle arti, tra le quali il progetto “TOWARD 2030: what are you doing?”, attraverso il quale la Città di Torino, Lavazza e l’ASviS hanno lanciato un progetto di Street Art della durata di un anno e mezzo che farà di Torino la prima “Città ambasciatrice” dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (
Sustainable Development Goals, SDGs).
Questo progetto di comunicazione sociale e riscrittura del tessuto metropolitano (TOward 2030. What Are You Doing?), fortemente voluto dalla Città di Torino e da Lavazza, si presenta come un’azione di arte pubblica che ha al proprio centro i temi della sostenibilità e che entro la fine del 2019 renderà la città, dal centro alla periferia, un amplificatore dei 17 Goal delle Nazioni Unite. Il linguaggio dell’arte e i codici della Street Art e delle culture metropolitane daranno così vita a un grande racconto per immagini che, attraverso 17 “muri”, collocati in punti nevralgici della Città, illustreranno gli obiettivi e i gli stili di vita utili al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’“Agenda 2030 dell’Onu”.


600 gli eventi in 17 giorni per il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2018.  Un progetto chiave dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), nata nel 2016 su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”, al fine di far maturare nella società civile italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ed è composta da oltre 200 tra i più importanti enti e le più importanti reti della società italiana: associazioni rappresentative delle parti sociali (associazioni imprenditoriali, sindacali e del Terzo Settore); reti di associazioni della società civile che riguardano specifici obiettivi (salute, benessere economico, educazione, lavoro, qualità dell’ambiente, uguaglianza di genere…); enti territoriali; Università e Centri di ricerca pubblici e privati; associazioni di soggetti attivi nei mondi della cultura e dell’informazione; fondazioni e reti di fondazioni; soggetti italiani appartenenti ad associazioni e reti internazionali attive sui temi dello sviluppo sostenibile.

L’ASviS è presieduta da Pierluigi Stefanini, Presidente della Fondazione Unipolis e del Gruppo Unipol, e ha come portavoce Enrico Giovanniniprofessore ordinario di statistica economica presso l’Università di Roma “Tor Vergata” e già presidente dell’Istat e ministro del lavoro e delle politiche sociali. La missione dell’ASviS è quella di far crescere nella società, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, favorendo la diffusione di una cultura della sostenibilità, capace di influenzare i modelli di produzione e di consumo, contribuendo in questo modo alla definizione di una strategia italiana per il conseguimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals, SDGs).

L’Alleanza porta avanti un’attività di sensibilizzazione degli operatori pubblici e privati e dell’opinione pubblica sull’Agenda per lo sviluppo sostenibile, favorendone una conoscenza diffusa e proponendo, al contempo, politiche volte al raggiungimento degli SDGs, con particolare riferimento al superamento dei divari esistenti tra le diverse regioni del nostro Paese e delle disuguaglianze tra i diversi gruppi socio-economici. L’attività dell’ASviS si concentra quindi sulla disseminazione culturale e la promozione di programmi educativi, con particolare attenzione in questo caso alle giovani generazioni, stimolando la ricerca e l’innovazione e promuovendo la diffusione di buone pratiche, sviluppate all’estero e in Italia, e di proposte innovative mutuate dal mondo della ricerca, dell’impresa e della società civile, al fine di favorirne la sperimentazione su scala locale e nazionale. La nascita e le azioni dell’Alleanza si inquadrano in una vasta mobilitazione della società civile mondiale, finalizzata al raggiungimento degli SDGs: il processo che ha preparato l’Agenda 2030 è stato infatti caratterizzato da ampie consultazioni globali e nazionali, che hanno definito come fondamentali, sia i temi ambientali che vengono comunemente associati al concetto di sostenibilità, come la lotta al cambiamento climatico, sia obiettivi di salvaguardia della sostenibilità sociale delle comunità umane minacciate da guerre, oppressione delle minoranze, diseguaglianze crescenti. Con questi presupposti era abbastanza scontato che l’ASviS individuasse in un Festival diffuso e inclusivo lo strumento più idoneo per la sua attività di sensibilizzazione e che l’arte fosse un elemento cardine nella progettazione degli eventi in esso contenuti.

Tra le varie iniziative legate al mondo delle arti e della loro fruizione, che hanno caratterizzato questa edizione del Festival, vanno ricordate, come emblematiche per approcci, qualità e visione: l’attività del Peggy Guggenheim Collection a Venezia e del MAXXI di Roma nell’offrire una rilettura delle opere esposte nella loro collezione permanente in relazione all’Agenda 2030 e ai 17 SDGs; la mostra dal titolo Il Terzo Giornoa Parma, incentrata sul rapporto uomo-natura; la programmazione di Sky Cinema del 26-27 maggio, caratterizzata da una maratona cinematografica sui temi della sostenibilità e, infine, il progetto “TOWARD 2030: what are you doing?”, promosso dalla Città di Torino e dalla Lavazza.

Non è un caso che quest’ultimo ambizioso progetto di arte pubblica sia messo in campo dall’azione sussidiaria tra un’amministrazione comunale, da molti anni impegnata su progetti di arte urbana e istituzionalizzazione del graffiti-writing, e un’azienda italiana da sempre attenta ai temi dell’ambiente, al fine di trasformare Torino nella prima Città ambasciatrice dei 17 obiettivi 2030 delle Nazioni Unite.  Il progetto di Street Art, dal provocatorio titolo “TOward 2030. What are you doing?” (E tu, che cosa stai facendo?), usato per “ingaggiare” i più ampi strati della popolazione in vista del 2030 avrà una durata di 17 mesi (maggio 2018- fine 2019) renderà la città, dal centro alla periferia, un amplificatore dei 17 obiettivi delle Nazioni Unite.  
In questa prospettiva 17 street artist internazionali e nazionali realizzeranno 17 opere in 17 luoghi della Città, interpretando ognuno uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

L’iniziativa si avvale di un Comitato Selezionatore formato da Enrico Giovannini, portavoce di ASviS, da Francesca Lavazza, da Michele Mariani, Executive Creative Director di Armando Testa, e da Roberto Mastroianni, filosofo, ricercatore, curatore e critico d’arte.

La relazione con gli artisti e il rispetto di codici, linguaggi e impegno sociale dei collettivi e dei singoli writers è garantito dalla collaborazione con le tre crew/associazioni storiche del graffitismo torinese (Il Cerchio e le Gocce, Monkeys’ Evolution e Truly Design), cui spetterà gestire come facilitatori l’interazione tra i promotori e gli artisti selezionati e, in sinergia con la Fondazione “Contrada Torino”, accompagnare un percorso partecipato e inclusivo tra cittadinanza e attori coinvolti nella realizzazione del progetto.
 
Questo nuovo progetto conferma la tradizionale vocazione di Torino al graffitismo metropolitano, all’arte pubblica e alla Street Art, sviluppatasi negli anni attraverso iniziative come MurArte, PicTurin, NizzArt e B.Art, che consegnano un importante patrimonio di opere disseminate sul  territorio, che sono oggetto di tour guidati a sostegno di un turismo culturale sempre più interessato al patrimonio artistico contemporaneo torinese ed elementi di riqualificazione estetica di spazi periferici e/o degradati. È da sottolineare, infatti, il primato qualitativo e temporale dell’amministrazione torinese nel portare avanti percorsi di istituzionalizzazione e legalizzazione del graffitismo, attraverso il più che decennale progetto MurArte, sperimentando processi di riqualificazione artistica del territorio e cittadinanza attiva artisticamente orientata, che ne hanno fatto una delle capitali europee della Street Art.
 
TOward 2030 inoltre è la prima tappa strategica del percorso di Torino Creativa, un vasto progetto, fortemente voluto dall’Assessore torinese al Decentramento e alle Politiche giovanili e alla Famiglie Marco Giusta, con il quale la Città intende offrire sostegno alla produzione culturale e alla creatività emergente. L’iniziativa è stata presentata presso la Nuvola Lavazza a Torino il 24 maggio scorso, all’interno di un appuntamento del Festival dal titolo “Generazione 2030”, promosso in collaborazione con la Fondazione Agnelli, rivolto al mondo dell’educazione e della formazione, con particolare attenzione alla scuola e all’università. Tema unificante della giornata del 24 maggio è stato, infatti, l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDGs) 4, ovvero l’istruzione di qualità, declinato in tutti i suoi target, al fine di rendere l’Agenda 2030 patrimonio condiviso anche dalle giovani generazioni, valorizzando la voce dei giovani e offrendo loro un’occasione di dialogo con le istituzioni.
In quell’occasione è stata presentata la prima opera, “4Education: the Perfect Circle”, dedicata al tema dell’istruzione di qualità (SDGs 4) e realizzata dallo street artist torinese Vesod sul muro del Campus Universitario Luigi Einaudi (in Viale Ottavio Mario Mai), che con espliciti riferimenti alla tradizione futurista e all’arte rinascimentale dà forma a uno speciale ciclo vitale in cui uomo, natura e conoscenza vivono in equilibrio, crescendo insieme.

L’arte pubblica e la Street art diventano in questo modo elementi fondamentali di una comunicazione sociale capace di creare senso e consenso, portando i temi della sostenibilità a un ampio pubblico di fruitori e, nello stesso tempo, diventando il campo di ricerca e sperimentazione per linguaggi e modalità di ridisegnare lo spazio metropolitano in virtuosi processi di riqualificazione inclusivi e diffusi. 

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Bibliografia
WRITING THE CITY. SCRIVERE LA CITTÀ. GRAFFITISMO, IMMAGINARIO URBANO E STREET ART, A cura di Roberto Mastroianni, Aracne edizioni