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Rammendare e generare nuove trame nelle periferie

  • Pubblicato il: 15/06/2018 - 13:02
Rubrica: 
FONDAZIONI D'IMPRESA
Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

Politiche multistakeholder e cittadinanza attiva per far crescere l’attrattività e la competitività delle periferie: questa la formula proposta dalla prima Conferenza nazionale sulle periferie urbane progettata per raccontare e scambiare buone pratiche, da Milano a Palermo, organizzata da Fondazione Bracco con la partecipazione del Comune di Milano e la collaborazione di Fondazione Cariplo e SC-Sviluppo Chimica
 


 
Lo scorso aprile Papa Francesco, in occasione del 40° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, sollecitava a raggiungere le “periferie umane ed esistenziali dell’odierna società”.
 
Renzo Piano, figlio della periferia (cresciuto alle porte di Genova verso ponente, vicino ai cantieri navali e alle acciaierie), da diversi anni parla di «ricucitura» di pezzi di città: “le periferie sono la città del futuro, quella dove si concentra l'energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C'è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee”.
 
Sottolinea invece la necessità di “pratiche di rigenerazione urbana che attivano se stesse, inventandosi nuovi modi di stare nei territori e agire la scena urbanaIlda Corti di Fondazione Cariplo - “Non sono rammendi bensì nuovi tessuti che intrecciano e riutilizzano fili, materiali o intangibili, che già c'erano per ricreare una nuova trama di un piano, di istituzioni, di genius loci”.
 
La città e i temi ad essa collegati sono al centro del dibattito internazionale: entro il 2030 quasi il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane. Anche l'agenda 2030 delle Nazioni Unite indica l'obiettivo di rendere le città inclusive, sicure, sostenibili.
 
In Italia, dove il 36% della popolazione vive in 14 città metropolitane, il tema delle periferie urbane ha visto negli ultimi tempi un impegno crescente di amministratori locali, non profit, fondazioni e imprese per individuare formule capaci di rigenerare luoghi e comunità ai margini, nella consapevolezza che solo una crescita omogenea garantisce sviluppo e benessere per tutti.
 
Lo scorso 20 giugno a Milano si è svolta “Dieci, cento, mille centri”, la prima Conferenza nazionale sulle periferie urbane - organizzata da Fondazione Bracco con la partecipazione del Comune di Milano e la collaborazione di Fondazione Cariplo e SC-Sviluppo Chimica con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulle periferie urbane attraverso un confronto attivo tra attori pubblici e privati, valorizzando i casi di successo nella città lombarda in dialogo con altre esperienze nazionali ed europei, e creare una rete di attori che possa costruire una visione condivisa e una strategia praticabile.
 
Quello delle periferie della città è un tema profondamente politico ed è una priorità di questa giunta. Non vogliamo trovarci di fronte a una città che viaggia a due diverse velocità dal punto di vista urbanistico ma anche sociale – ha sottolineato aprendo i lavori Giuseppe Sala, sindaco di Comune di MilanoLe periferie sono la faglia in cui si sprigiona l’energia di tutte le urgenze, dagli affitti agli spazi pubblici, dalla sicurezza ai servizi. Milano vuole trovare una formula e una visione a lungo termine. Con il nuovo Piano di Governo del Territorio e con il Piano Periferie ci stiamo impegnando con risorse e progetti per raggiungere questo obiettivo entro il 2030. C'è una grande partecipazione civica, quartiere per quartiere, che va valorizzata e sostenuta”.
 
C'è bisogno di una pluralità di attori che agiscano in rete. Esiste un costo del non fare nel sociale – ha evidenziato Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco - Agendo in modo preventivo e inclusivo si garantiscono accoglienza e opportunità ma anche un ritorno umano e economico”.
 
“Ricostruire le periferie non vuol dire dedicarsi solo i muri delle case degli immobili, vuol dire soprattutto ricucire le relazioni – ha ricordato Sergio Urbani, Direttore Generale di Fondazione Cariplo - La parola d'ordine è Comunità”.
 
  “Esiste una correlazione diretta tra livello di disuguaglianze e competitività: quanto più un territorio riesce a contenere le disuguaglianze e ad assicurare in modo diffuso una buona qualità della vita alle persone che vi abitano, tanto più questo territorio è competitivo e quindi in grado di contribuire alla competitività delle imprese stesse che vi operano – ha evidenziato Adriana Spazzoli, Presidente di Fondazione Sodalitas.
 
Nelle quattro sessioni tematiche - dedicate a tecnologia, industria, non-profit e finanza sociale - sono stati presentati una serie di progetti, frutto di reti pubblico-private, che stanno facendo la differenza nelle periferie urbane in cui sono stati attivati, dal nord al sud Italia.
 
Fondazione Bracco ha presentato lo studio di impattoOltre i margini” che ha sviluppato nel comune di Baranzate, periferia nord di Milano, primo in Italia per concentrazione di migranti residenti, insieme all'associazione di promozione sociale La Rotonda. A due anni dall'avvio, il progetto è stato scelto come caso studio di una ricerca integrata in collaborazione con Tiresia-Politecnico di Milano e AICCON. Per capire l'effettivo ritorno sociale degli investimenti in quest'area, l’analisi è stata sviluppata su tre filoni di attività: lavoro, salute e contrasto alla povertà educativa. I risultati sono positivi: il 76% dei rispondenti riscontra un miglioramento della propria salute, il 61% ne è più consapevole. Il 90% dei rispondenti vede un netto miglioramento delle competenze interculturali e ha migliorato le condizioni abitative. L'occupazione è aumentata del 5% grazie la crescita della Sartoria Fiori all'Occhiello. Alla luce di questi risultati la fondazione ha deciso di continuare a investire nel progetto con la costruzione di un grande spazio polifunzionale destinato alla comunità e al quartiere.
 
Lacittàintorno di Fondazione Cariplo è un programma triennale di rigenerazione urbana - con un investimento complessivo di 10 milioni di euro - che si basa sulla collaborazione e il coinvolgimento di cittadini, istituzioni e associazioni, avviato lo scorso ottobre in alcuni quartieri pilota (Adriano, via Padova, Corvetto/Chiaravalle) nelle aree nord-est e sud-est della città, caratterizzate da un ricco tessuto di associazioni, cooperative sociali gruppi informali.
Quarto c’è è un’associazione nata lo scorso maggio dall’Associazione Management Senza Frontiere e SC- Sviluppo Chimica SpA per contribuire a riqualificare dal punto di vista sociale, economico e ambientale Quartoggiaro nella periferia nord-ovest di Milano, ispirandosi all’esperienza del quartiere Malden di Boston.
 
Foqus - Fondazione Quartieri Spagnoli di Napoli è un progetto che promuove nuove imprese e auto-imprenditorialità,  occupazione e insediamento di imprese e istituzioni pubbliche e private per trasformare le funzioni e la destinazione dei 10.000 mq dell’ex Istituto Montecalvario, trasformandolo in una comunità produttiva, creativa, di cura e formazione della persona.
La Scuola Open Source di Bari si propone come istituto didattico, centro di ricerca e consulenza per l’Industria, il Commercio e l’Artigianato, digitale e non.
L’ecoMuseo urbano Mare Memoria Viva di Palermo nasce da un lavoro di ricerca e comunità sulla memoria e sul presente del rapporto tra la città e il mare, rivolto tanto ai turisti quanto ai residenti, coinvolgendoli nel censimento e nella valorizzazione del patrimonio.
 
L’attenzione sociale deve essere la bussola per nostro lavoro - ha sottolineato nel suo intervento di chiusura Anna Scavuzzo, vicesindaco e assessore alla sicurezza del Comune di MilanoDobbiamo avere obiettivi alti e progetti concreti. Per stile e per necessità, Milano crede nella convergenza tra pubblico e privato, laico e cattolico. Siamo passati da una politica di quartieri bersaglio a un riordino che riporta al centro tutti i quartieri con percorsi che li rendono attivi. La partecipazione non è uno slogan ma un impegno reciproco di corresponsabilità”.
 
Ultimo atto della conferenza è stato il passaggio di testimone con Palermo - Capitale Europea della Cultura 2018 e quindi centro nevralgico di eventi e progetti di innovazione culturale e sociale - con cui Milano ha attivato da tempo uno scambio di esperienze e progetti (es. PianoCity). Il sindaco Orlando - in video - ha raccontato la fase di trasformazione che sta caratterizzando il capoluogo siciliano nel tentativo di andare oltre un approccio assistenziale e superare la marginalità fisica e esistenziale di molti dei suoi quartieri, ora pensati come nodi di una rete.