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Un volto ad Arte per i luoghi di cura

  • Pubblicato il: 16/12/2018 - 09:53
Autore/i: 
Rubrica: 
CULTURA E WELFARE
Articolo a cura di: 
Redazione
Due ospedali si trasformano in gallerie d'arte: per un anno, dal dicembre 2018 due cliniche Humanitas Gavazzeni e Castelli di Bergamo si trasformano con il progetto "La cura e la bellezza": reparti, corridoi, uffici, mense, spazi di attesa rinascono in collaborazione con l’Accademia Carrara. Un’operazione di umanizzazione dei luoghi di cura che porta il museo oltre le sue mura, avvicinando anche il pubblico potenziale, che non lo frequenta e cambia la percezione del tempo di pazienti e operatori.
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

Bergamo. Venticinque dettagli di altrettanti capolavori - di Botticelli, Hayez, Canaletto e Raffaello, Lotto tra gli altri - appartenenti alla pinacoteca bergamasca Accademia Carrara (ci sono opere),  riprodotti in maxi formato (scala 1:10), copriranno per un anno una superficie totale di 400 mq ospedali.
 
Un’operazione di umanizzazione dei luoghi di cura che porta il museo oltre le sue mura, avvicinando  anche il pubblico potenziale, che non lo frequenta e cambia la percezione del tempo di pazienti e operatori.

L’operazione svela dettagli invisibili a occhio nudo come i segni delle pennellate, le crepe delle tele, costruendo un ambiente di bellezza in un contesto ad elevata intensità emotiva.
 
Le opere sono state scelte in un processo partecipato che ha visto il coinvolgimento del personale degli ospedali nell’individuazione dei messaggi “dal gesto di affetto, alla dolcezza di uno sguardo ai paesaggi rasserenanti", a fianco del Dipartimento Educazione del Museo.
Simbolo dell’operazione è l’opera “San Girolamo e il Leone", "evocativa del gesto di cura nella quale si leggono i legami tra la Cura e la Bellezza: lo studio infaticabile e la ricerca che ispirano la vita di un uomo; il gesto umano, accogliente e incondizionato che cura il leone dando sollievo al dolore". L’animale è icona della città e troneggia sulle mura di Bergamo alta, patrimonio Unesco dal 2017

Allo sportello prenotazioni campeggiano i gesti ritratti da Lotto in “Nozze mistiche di Santa Caterina d'Alessandria”. Il percorso che conduce alla palestra di riabilitazione è abitato dai personaggi delle “Storie di Virginia” di Botticelli a grandezza naturale. Nel bar dell'ospedale, a 10 metri di altezza, c’è il vapore delle “Cascate del Serio”, dal dipinto ottocentesco di Andrea Marenzi. Ogni opera è commentata da didascalie con un QR code, tramite smart phone, si potranno avere approfondimenti con il collegamento al sito La Carrara in Humanitas.
 
Humanitas ha già in passato accolto opere d’arte. Le opere dell’Atelier dell’Errore, progetto relazionale guidato dall’artista Luca Santiago Mora, sono visibili ai servizi di radioterapia.
La collaborazione con Accademia Carrara risale al luglio 2018, con l’arrivo di un paziente speciale, quando un’opera del Mantegna, “La Resurrezione” è stata sottoposta a raggi X e a TAC prima del restauro. “Un’occasione per mescolare saperi”, ha affermato Giuseppe Fraizzoli, Amministratore delegato di Humanitas Gavazzeni.
 
La mostra “la Cura e la Bellezza” è destinata a continuare. L’ospedale e il museo sono già al lavoro per rinnovare gli ambienti a fine 2019.
 
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