Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Il Festival Leggendo Ancora Insieme diventa grande

  • Pubblicato il: 15/09/2017 - 09:34
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI PER LA CULTURA
Articolo a cura di: 
Sara Marceddu

Prosegue la nostra lettura del fenomeno festival italiano con la VI edizione della rassegna letteraria Leggendo ancora insieme - Di Gente in Gente, che si è svolta dal 2 al 5 agosto a Oristano. Si va ben oltre le giornate dell’evento: il fitto calendario di appuntamenti continuerà ad animare la città fino a dicembre, con presentazioni di libri, letture condivise e le attività con le scuole. Promossa da Culturale Heuristic e sostenuta dalla Regione Autonoma della Sardegna e dal Comune di Oristano, la manifestazione ha proposto una serie di incontri dove, letteratura, informazione, cinema e musica, hanno disegnato una visione ampia sul fenomeno delle migrazioni e dell’incontro fra culture. In Sardegna non c’è solo il mare, verrebbe da dire, rimodulando il titolo provocatorio di un libro di Marcello Fois. Esiste, infatti, un arcipelago di rassegne che da anni lavora nel tentativo di coniugare proposta culturale e attrattività turistica. Si pensi al ruolo strategico del festival diretto da Paolo Fresu Time in Jazz a Berchidda, piccolo centro in provincia di Olbia-Tempio. Arrivato quest’anno alla XXX edizione, ha contribuito a rendere un territorio periferico centro propulsore di un’intesa attività culturale che ha portato la sua comunità ad un ripensamento della funzione stessa dei luoghi
 
 
Oristano –  Leggendo ancora insieme è un progetto ideato e realizzato dall’Associazione Culturale Heuristic in collaborazione con il Centro Servizi culturali di Oristano, la Biblioteca di Oristano, Consorzio Uno, l’associazione pARTIcORali, con l’appoggio della Libreria Mondadori, in seno a “Il Maggio dei libri”, campagna nazionale per la promozione della lettura promossa dal “Centro per il libro e la lettura” del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dal 2012 porta avanti un progetto culturale orientato a costruire comunità di lettori sempre più ampie. Per due volte consecutive il Mibact ha deciso di premiare il progetto culturale nell’ambito Premio Il Maggio dei Libri con una menzione speciale nella categoria “Associazioni, istituto culturali, centri studi e ricerche”.
 
Il programma di 60 incontri nel corso dell’anno - incentrati su temi di maggiore attualità - ha vissuto il suo culmine durante il Festival, nato dalla volontà di creare uno spazio di contatto e di scambio reciproco tra culture, orientato alla ricerca di una convivenza rispettosa e pacifica fra gli individui.
Sono stati circa seicento i partecipanti alle serate del festival, a fronte del coinvolgimento di più di 5000 partecipanti durante le attività e i laboratori che si svolgono durante l’anno. Si tratta di un pubblico composto soprattutto da studenti delle scuole e giovani, ma anche da tanti cittadini di Oristano e dei comuni vicini che hanno maturato un livello di fidelizzazione importante.
Tutte le attività della rassegna coinvolgono le scuole cittadine di ogni ordine e grado con progetti incentrati sulla valorizzazione della lettura intesa come pratica quotidiana, esercizio del sapere e dell’immaginazione e importante processo cognitivo per il raggiungimento e la conoscenza di sé e del mondo.
 
L’edizione 2017 ha aperto un tavolo di confronto sul fenomeno migratorio intra-continentale, intercontinentale, sulle migrazioni interne e l’urbanesimo, con uno sguardo ampio sul ruolo strategico dell’Italia e sulle responsabilità storico-politiche dell’Europa e degli altri Stati membri. Insieme si è ragionato sugli effetti sociali, politici e culturali del fenomeno e sulla necessità di educare noi stessi all’arte imprescindibile dell’accettazione dell’altro e della convivenza. Il Festival è una delle risposte possibili alla ricerca di storie, immagini e nuovi significati a ciò che accade nel mondo.
 
Di fatto, i movimenti migratori sono connaturati alla storia del genere umano fin dalla sua comparsa, e hanno determinato da sempre l’incontro fra i popoli – racconta Marina Casta, direttrice artistica del Festival.- La parola scritta o proferita è veicolo della cultura di un popolo e implica l’ascolto attivo per lo sviluppo di una conoscenza reciproca. Con le proposte in programma, il nostro intento è stato quello di mettere un seme nel cuore di tutti, perché l’incontro sia la base per la conoscenza e la convivenza con l’altro”.
 
Si è partiti dall’analisi del fenomeno dello spopolamento nell’isola, con Francesco Cocco, Nicolò Fenu e Matteo Lecis Cocco-Ortu del collettivo Sardarch di Cagliari, che ha presentato la ricerca SPOP-Istantanee dello spopolamento in Sardegna edita da LetteraVentidue Edizioni. L’urgenza del tema, indagato ormai da decenni, ha acceso il dibattito tra il giornalista Giacomo Mameli, che ha denunciato l’indifferenza e una mancata presa di coscienza del problema da parte della politica regionale. Paola Piras, giurista dell’ Università di Cagliari, ha posto l’accento sulla necessità di una pianificazione a lungo termine in grado di contrastare la desertificazione delle aree interne e delle piccole comunità.
 
Le letture in lingua madre dei cittadini oristanesi provenienti da diverse parti del mondo – Kenya, Romania, Stati Uniti e Angola – hanno occupato il cuore della rassegna in un viaggio attraverso sonorità sconosciute, storie lontane e allo stesso tempo familiari. Tra i più significativi l’intervento di Milton Fernandez, direttore artistico del Festival della Letteratura di Milano, attore, regista teatrale e scrittore uruguaiano da anni in Italia, che ha rapito il pubblico con le sue storie al femminile raccolte nel libro Donne (pazze, sognatrici, rivoluzionarie) edito da Rayuela edizioni. A ricordarci il comune destino di popoli migranti il cinepoema La Mina-Uomini contro carbone: un’indagine sulle vicende della prima grande migrazione italiana del secondo dopoguerra nelle miniere belga.
Presentato all’ultimo Salone Internazionale del Libro di Torino, il festival vive grazie alla fitta rete di collaborazioni strette col tessuto cittadino e i comuni circostanti. A fronte di un finanziamento da parte della Regione autonoma della Sardegna che si aggira intorno ai 35 mila euro, l’organizzazione si avvale di partner tecnici e di servizi: il Comune di Oristano, Consorzio Uno, Unla Centro Servizi Culturali, la Libreria Mondadori di Oristano e l’associazione pARTIcORali con Anna Maria Capraro. Oltre al finanziamento regionale, le attività del Festival sono assicurate dall’appoggio organizzativo della Libreria Mondadori e dall’associazione Heuristic che, attraverso una serie di iniziative collaterali, ne garantisce l’autosostenibilità.

L’”effetto festival” per “Leggendo Ancora Insieme” coincide con la creazione di una comunità di lettori sempre più numerosa e consapevole del ruolo fondamentale che la cultura e l’informazione può esercitare nel cambiamento di piccole realtà provinciali. Il senso della manifestazione risiede nel contribuire alla crescita delle collettività, accanto alle istituzioni e alle forze più attive della società, perché i cittadini possano maturare uno spirito critico sempre più profondo e un senso di responsabilità nei confronti del contesto in cui si vive.
Grazie alla collaborazione con Zero Waste Italy, movimento-progetto internazionale che propone il riciclo, il riuso, la riparazione e la riprogettazione come metodi per la diminuzione dei rifiuti, in alternativa ai processi di incenerimento e discarica, Leggendo porta avanti delle campagne di sensibilizzazione coi ragazzi delle scuole. Ha scelto, inoltre, di realizzare tutti i materiali per la comunicazione in carta riciclata e durante la rassegna sono stati scelti esclusivamente oggetti riciclabili o durevoli.

 “Abbiamo voluto fortemente che questa edizione fosse un momento di condivisione più aperto possibile – ha commentato la direttrice artistica. I cittadini lo hanno capito e ci hanno sostenuto con la loro presenza. Non potevamo augurarci un risultato migliore. Un’edizione di successo a ricordarci il bisogno che abbiamo di guardare oltre i muri del pregiudizio e della diffidenza: un punto di partenza importante da cui costruire comunità consapevoli e inclusive”.
 
@Riproduzione riservata