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Per creare valore ci vuole la CSR

  • Pubblicato il: 12/05/2017 - 21:17
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'IMPRESA
Articolo a cura di: 
Francesca Neri

Fondazione Exclusiva, espressione dell’omonima azienda di design italiano con successo internazionale,  presenta il suo primo piano di Indirizzo, coinvolgendo tutte le aziende  del  network. La Responsabilità Sociale è al centro del progetto.
 


Può l’impresa darsi dei fini?
 Si trovano questi semplicemente nell’indice dei profitti?
 Non vi è al di là del ritmo apparente qualcosa di più affascinante,
una destinazione, una vocazione, anche nella vita di fabbrica?
Adriano Olivetti
 
Si scrive CSR, si legge “responsabilità sociale”. Ovvero, come creare valore aggiunto all’azienda investendo in cultura, formazione e ricerca. È il concetto chiave del programma della Fondazione Exclusiva, che lo scorso 4 maggio ha presentato il suo piano di indirizzo 2017/2018 alla presenza del presidente Fabio Mazzeo, del direttore generale Giorgia Turchetto, del board e del network di aziende del Made in Italy di alta qualità della casa madre, Exclusiva Design .
Le imprese sono oggi chiamate a produrre un valore più ampio rispetto a quello puramente economico e finanziario”, ha spiegato il presidente Mazzeo. “Occorre tener conto del valore culturale generato dalle attività dell’impresa, che, se alimentato e incoraggiato, può innescare movimenti circolari capaci di creare ulteriore valore. In questo senso, puntare al valore culturale è un investimento di sicuro ritorno” ha sottolineato.  
Che gli investimenti in CSR  (“Corporate social responsability”) possano generare una cascata di effetti positivi che coinvolgono diversi livelli di beneficiari, oltre ai destinatari “naturali” del progetto, è dimostrato da numerose ricerche internazionali. Dal Rapporto Nielsen, “Doing well by doing good”, di giugno 2014, emerge che il 67% dei consumatori in tutto il mondo preferisce acquistare da aziende che sono responsabili socialmente e che il 55% degli stessi è disposto a pagare di più per prodotti e servizi di tali aziende; una quota in crescita rispetto al 2012 di 9 punti percentuali.
E la situazione non è diversa in Italia. Dalll’ultimo Rapporto sulla CSR dell’Osservatorio Socialis emergono un trend in crescita che nel 2016 è stato  percentualmente più elevato degli ultimi 15 anni: l’80% delle imprese italiane con oltre 80/100 dipendenti dichiara di impegnarsi in iniziative di CSR, per un investimento globale che ha raggiunto la cifra record (dal 2001 anno in cui si iniziò a monitorare il fenomeno) di 1 miliardo e 122 milioni di euro nel 2015.
Ma in effetti l’Italia non deve cercare all’estero esempi innovatori nel campo della CSR, soprattutto per quanto riguarda il welfare fra i propri dipendenti  e collaboratori, vediamo che oggi la lezione imprenditoriale di Adriano Olivetti,  nel trentennio fra 1930 e 1960, fa scuola  per gli imprenditori e  i manager che vogliono improntare la propria azienda ai principi di responsabilità, partendo dal capitale umano e sociale: “ambiente di lavoro e condizioni favorevoli per i lavoratori” in primis, nella considerazione dell’impresa come centro di creazione e diffusione di valore economico, ma anche sociale e culturale.
Da queste  premesse  nasce la collaborazione fra Fondazione Exclusiva ed Exclusiva Design con The Round Table e Federculture per il Premio “Cultura + Impresa”, progetto che ha l’obiettivo di favorire il rapporto tra i due sistemi - culturale e imprenditoriale - che si trovano a cooperare su strade diverse ma verso gli stessi obiettivi, ovvero la creazione di valore.
L’esigenza di un nuovo concetto di Responsabilità da assumere tra i valori portanti delle aziende si è diffusa in larga misura come risposta alla crisi di fiducia da parte del cittadino e consumatore, dovuta alla prolungata instabilità economica, all’emergere di casi di corruzione capaci di colpire l’opinione comune, alle crescenti preoccupazioni derivanti dal verificarsi di disastri ambientali di dimensioni potenzialmente sempre più vaste, anche causati da produzioni che non rispettano l’ecosistema. In questo contesto, le aziende sono tenute a individuare nuovi modi per misurare gli effetti dei propri progetti e degli impatti sociali generati dal proprio agire. Obiettivo per il quale la Fondazione ha voluto essere partner di Human Foundation, organizzazione non profit per l’innovazione sociale presieduta da Giovanna Melandri, per la realizzazione di giornate di studio e confronto rivolte ad individuare e sperimentare i più innovativi metodi per la valutazione degli impatti sociali dei processi creativi.
Nella stessa direzione va il progetto “Network europeo delle Università socialmente responsabili” , dell’Università Sapienza di Roma, parte di un progetto Horizon 2020, presentato nel corso dell’evento, che riunisce partner di 7 Paesi europei, per mettere a confronto le diverse esperienze europee nell’approccio ai temi della responsabilità sociale e alla sua efficacia.
I progetti avviati rispondono alla convinzione della Fondazione Exclusiva che sia necessario scegliere progetti fortemente legati alla propria identità e su questi far convergere gli interessi e le intenzioni di altre aziende del gruppo” come ha detto il direttore generale Giorgia Turchetto nel presentare il piano di indirizzo della Fondazione, perché i progetti di responsabilità sociale si dimostrano un terreno molto fertile per far evolvere i rapporti nati in ambito commerciale in vere e proprie partnership, rafforzate dalla condivisione dei valori e della trasparenza. Il piano prevede l’articolazione delle attività in tre aree: formazione, ricerca e innovazione sociale. Attività da svolgere attraverso il coinvolgimento dei partner e di altri soggetti, con i quali dar vita a scambi e confronti virtuosi.
In questa direzione, lo scorso aprile la sede romana della Fondazione ha ospitato rappresentanti della cultura e delle istituzioni, per un’ampia riflessione sui temi del “gender gap”,  con 100 imprenditrici di diversi settori e ha investito nella realizzazione della  mostra di Alfredo Pirri, in corso al MACRO Testaccio, ‘I pesci non portano fucili’  che porta a riflessioni sullo spazio .
Nelle  attività di formazione, la Fondazione è  attiva con il format innovativo  “ArchiTexture”, una giornata di laboratorio creativo rivolta a giovani designer e professionisti di diverse discipline, che si sfidano nella realizzazione di un lavoro a tema, del quale trarre un prototipo.
Per dare attuazione del piano, la Fondazione Exclusiva si candida così a diventare un luogo di connessioni creative, dove i temi della responsabilità sociale in tutte le sue declinazioni, vengano discussi, approfonditi e condivisi.
 

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