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Serena Raffiotta

MORGANTINA, LA DEA E LA SUA COMUNITÀ (DI EREDITÀ)

  • Pubblicato il: 16/03/2018 - 08:01
MUSEO QUO VADIS?

La recente proposta di Vittorio Sgarbi, ex Assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana, di trasferire la statua chiamata la Dea di Morgantina dal Museo Archeologico Regionale di Aidone verso il Museo Salinas di Palermo e il Quirinale per esposizioni temporanee ha provocato diverse reazioni e contrasti, tra entusiasti sostenitori e oppositori accaniti, tra "amovibili" e "inamovibili", e in parte tra aidonesi e resto del mondo. Ci siamo chiesti cosa significhi davvero quella statua per la comunità di Aidone e dintorni: lontani dal dibattito tecnico sulla amovibilità-inamovibilità del reperto, e sulla opportunità o meno di farla viaggiare, abbiamo cercato di capire se nella vicenda si possa ravvedere quella attribuzione di “valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale" da parte di una comunità di eredità”, come indica espressamente la Convenzione di Faro. Ne parliamo con Serena Raffiotta, archeologa, studiosa di Morgantina e guida turistica, nonché tra i sostenitori più attivi della necessità di lasciare la Dea lì dove si trova.
Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini
 

Articolo a cura di: 
Francesco Mannino

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