Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

UNA SISTEMATICA ALLEANZA TRA CULTURA E SALUTE PER LA CURA DELLE PAZIENTI AL SANT’ANNA DI TORINO

  • Pubblicato il: 13/02/2017 - 20:45
Autore/i: 
Rubrica: 
CULTURA E WELFARE
Articolo a cura di: 
Sendy Ghirardi

La Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus amplia la propria piattaforma di ricerca e azione che vede alleate Cultura e Salute con il progetto Vitamine Musicali. Un ulteriore passo nelle Medical Humanities per un nuovo welfare culturale. Dopo un anno di sperimentazione, la musica entra al day hospital oncologico con una programmazione degna di una istituzione musicale. Infatti sono sei le realtà territoriali aggregate dalla Onlus per l’esperienza. Un modello replicabile

Torino, 3 Febbraio, l’ospedale Ostetrico Ginecologico Sant'Anna si riempie di musica: nell’ingresso principale, nel reparto di maternità e nella sala d’attesa e nelle stanze del day hospital oncologico risuonano note di pianoforte, chitarra e violino. È la giornata inaugurale di Vitamine Musicali, un progetto di alleanza tra cultura e salute che rientra nella piattaforma di ricerca e azione della Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus.
Vitamine Musicali è stato caratterizzato da un’ampia fase sperimentale che ha portato la musica dal vivo in ospedale per migliorare il tono emozionale delle pazienti, dei loro cari e naturalmente del personale. Dopo averne sperimentato gli effetti positivi al day hospital oncologico nel 2016, il progetto si è spostato anche nel reparto maternità e alla sala d'attesa del day surgery, su richiesta dei relativi reparti.

Per la realizzazione, in collaborazione con AVO (Associazione Volontari Ospedalieri), sono state coinvolte le istituzioni musicali territoriali quali la Filarmonica TRT, il Conservatorio Giuseppe Verdi, il Festival Mito, l’Accademia di Santa Pelagia, Xenia Ensemble e Ars Nova-Magica Torino, che mettono a disposizione del progetto musicisti, cantautori, studenti e maestri assumendosi la responsabilità di un’esperienza civica e sociale, andando oltre la semplice esecuzione che si rivela un apprendimento bilaterale sulle potenzialità della masica dal vivo.

Vitamine Musicali è diventato un programma con un ricco calendario di appuntamenti, ad oggi completamente autofinanziato dalle istituzioni culturali e dal presidio della Fondazione. A sostenere il progetto durante la sua presentazione a cura della presidnete della Fondazione, Chiara Benedetto, erano presenti il Rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani, la Direttrice Sanitaria del Presidio Ospedaliero S. Anna Grace Rabacchi, il Coordinatore Artistico della Filarmonica di Torino Gaston Fournier-Facio, l’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi e l’Assessore alla Cultura della Città di Torino Francesca Leon.
La musica si è dimostrata essere un beneficio per le pazienti, i loro caregivers, gli operatori sanitari, i musicisti stessi e per le relazioni tra di loro: la musica, la cultura e l’ambiente influiscono sul benessere psicologico soggettivo degli individui.
«La musica è una irruzione estetica in giornate cupe e contribuisce a riconfigurare i paesaggi mentali delle pazienti e del personale. Il gesto del dono, le vibrazioni emozionali dell’esecuzione dal vivo, novità assoluta per molte pazienti, lasciano un segno positivo. La musica ha un effetto benefico sul dolore psicologico che accompagna indissolubilmente quello fisico, sul senso di solitudine e l’incapacità di comunicare che affligge spesso chi soffre di gravi patologie, rendendo più penosa la situazione clinica. La musica offre al paziente la possibilità di ritornare a percepire sé stesso come persona.» afferma Catterina Seia, co-founder e Vice Presidente di Fondazione Fitzcarraldo e della Fondazione Medicina a Misura di Donna, ideatrice del progetto Cultura & Salute dell’Ente.

L’utilizzo delle arti visive e performative nei luoghi di cura può svolgere un ruolo determinante per accrescere la qualità del servizio offerto, per il raggiungimento di un maggior benessere delle persone coinvolte e per indurre benefici clinici e psicologici sugli individui. Il concetto stesso di salute viene definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come qualcosa di soggettivo e collegato al benessere dell’individuo e non solo alla presenza o mancanza di patologie. Le dimensioni della salute divengono quindi fisiche, emotive, psicologiche e sociali. Ippocrate già nel 460 a.C. nel Trattato su acqua, aria e luoghi sottolinea l’importanza dell’ambiente per la salute. I greci consideravano l’ambiente fisico e psicosociale come fattori della cosiddetta arte della guarigione e gli Asclepia, i primi ospedali veri e propri campus terapeutici sopravvissuti per dodici secoli nei territori ellenici, erano dotati di aree per la rigenerazione del corpo dedicate all’arte, come l’odeon, il teatro, lo stadio, con pitture e sculture.
Le Medical Humanities delineano un orizzonte in cui l'arte promuove un modo differente dell'essere medici, pazienti, operatori, cittadini, recuperando le radici umanistiche della scienza medica, per coniugare rispetto, ascolto, spirito critico, speranza e solidarietà.

Come per ogni progettualità della Fondazione Medicina a Misura di Donna, che dal 2010 si occupa di umanizzare i luoghi di cura attraverso l’arte, il lavoro è di progettazione sistematica e di rete. Il progetto nasce dall’ascolto e dall’analisi del contesto interno ed esterno alla struttura per soddisfare i bisogni di chi vive quotidianamente lo spazio ospedaliero coinvolgendo gli attori che operano nel territorio. Vitamine Musicali è un altro passo nel lungo percorso di crossover tra cultura e salute che la Fondazione sta sviluppando all’interno dell’Ospedale Sant’Anna.
Si ricorda Nati con la Cultura che intende creare fin dai primi momenti di vita un legame tra il cittadino e il patrimonio culturale. In collaborazione con Palazzo Madama, viene consegnato dai medici alle famiglie dei nuovi nati un Passaporto Culturale che consente il libero accesso al museo come raccomandazione per una buona crescita e di cittadinanza. All’ospedale S. Anna, la “più grande culla d’Europa” nascono infatti oltre 7000 bambini l’anno, da 85 Paesi. Il 50% è figlio di nuovi italiani. Il progetto è in estensione a livello sia regionale che nazionale per musei sempre più Family and kids friendly.
O ancora, il Cantiere dell’Arte, ideato e condotto dalla Onlus con Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli che sta trasformando progressivamente gli spazi dell’ospedale attraverso azioni di pittura collettiva, con veri e propri community work che hanno portato centinaia di persone a “prendersi cura dei luoghi di cura”. La risemantizzazione dei luoghi di cura, secondo i desideri di chi li vive quotidianamente, sta contribuendo in modo determinante al miglioramento del clima organizzativo e ai comportamenti agiti.

Questa sistematizzazione metodologica che ha generato una piattaforma di cooperazione sul rapporto tra Cultura & Salute che coinvolge oltre trenta soggetti, fa del progetto un modello esportabile in altri ospedali.
Il Sant’Anna diventa così un vero e proprio caso di studio per l’Università IULM di Milano, sia dal punto di vista di metodologia di progettazione che per la misurazione dell’influenza della cultura sul benessere psico-fisico.
La Fondazione Medicina a Misura di Donna intende inoltre avviare con l’Università di Torino e CittadellaSalute e dellaScienza un percorso di ricerca e sperimentazione di un protocollo terapeutico clinico per le patologie oncologiche con terapie collaterali. «Oggi esistono strumenti di ricerca che consentono di studiare gli effetti di diversi stimoli sensoriali su specifiche aree del cervello e sui meccanismi psiconeuroendocrini che influenzano la capacità di relazionarci con noi stessi e l’ambiente che ci circonda. Noi ci muoviamo su questi principi, cercando di umanizzare i luoghi di cura, secondo il desiderio delle pazienti e del personale.» considera la Professoressa Chiara Benedetto, Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna e Direttore della Struttura Complessa Universitaria Ginecologia e Ostetricia di Torino.

© Riproduzione riservata

ph| Paola Betella e Tomoka Osakabe, violiniste della Filarmonica del Teatro Regio di Torino, nelle camere delle pazienti, durante le terapie