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TRENTA CREATIVI PER UN’ETICHETTA

  • Pubblicato il: 15/12/2017 - 00:00
Autore/i: 
Rubrica: 
SAPER FARE, SAPER ESSERE
Articolo a cura di: 
Domenico Nucera, Direttore generale ISPROMEDIA

Le masterclass di Fondazione Exclusiva per far incontrare giovani e imprese sul tavolo della creatività
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Exclusiva
 
Prendi trenta giovani creativi e mettili di fronte a una sfida: disegnare l’etichetta di vino perfetta per i mercati internazionali. Poi affiancali ad un team di grafici capitanati da un wine designer d’eccezione e dai il via a una maratona creativa.
Infine seleziona i più talentuosi e accompagnali per due mesi tra lezioni in aula, visite guidate e progettazioni sui tavoli da disegno.
Risultato, tre nuove etichette che a breve entreranno in produzione e contribuiranno a rappresentare il made in Italy enologico nel mondo.
È il format di “ArtiTexture - Questione d’etichetta”, la masterclass firmata Fondazione Exclusiva che, con un focus sul wine design, ha inaugurato una serie di percorsi formativi dedicati alle arti applicate, volti a formare i futuri protagonisti del design italiano.
Texture, ovvero tessitura, intesa come trama di ogni cosa, approccio alla complessità, dialogo tra discipline diverse, incontro tra imprese e talenti, tra immaginazione e concretezza. 
 
Il progetto ha avuto per tutor un illustre esponente della Scuola di Design del Politecnico di Milano, Luca Fois, ideatore del corso di alta specializzazione “Wine and system design”. A lui la guida del team di professionisti di Exclusiva Design, casa madre della Fondazione, per fornire lungo tutto il percorso di affiancamento una solida guida tecnica e professionale ai creativi risultati vincitori del concorso.
Un percorso formativo non solo teorico, ma che ha consentito ai partecipanti una vera e propria full immersion nella filiera del wine system, grazie alla collaborazione attiva di tre importanti cantine italiane, Feudi di San Gregorio (Campania), Zaccagnini (Abruzzo) e Casale Cento Corvi (Lazio). Aziende che esportano i propri vini in tutto il mondo e che, con la partecipazione al progetto, hanno scelto di portare le proprie esigenze aziendali, legate al design di uno specifico prodotto, sul tavolo della creatività collettiva. 
 
I partecipanti sono stati divisi in gruppi da tre, ognuno dei quali ha avuto in incarico uno specifico progetto. Nell’arco delle sei ore di sessione creativa, le squadre hanno preso parte a briefing con le case vinicole e ad incontri operativi con i tutor, per poter arrivare alla realizzazione di un concept originale quale espressione di un “genio collettivo”. Al termine della maratona, la giuria di esperti formata da professionisti provenienti dal mondo della comunicazione e del design ha premiato i tre lavori migliori da candidare alla produzione, mentre i nove vincitori sono stati accompagnati in un percorso di approfondimento di oltre due mesi comprendente visite in cantina, escursioni tra i vigneti, partecipazione ai processi di produzione, alla ricerca di esperienze dirette e concrete da far confluire nel prototipo definitivo. Un esempio perfetto di come sia possibile creare nuovo valore coltivando relazioni tra creatività, società e mercato, attraverso attività formative e progetti di innovazione sociale.
 
Per guidare i giovani designer lungo tutto il processo di produzione, dal bozzetto vincitore al progetto definitivo, sono scesi in campo i professionisti di Exclusiva Design, azienda italiana di progettazione architettonica che conosce come pochi i gusti e l’estetica dei potenti del mondo. Tra i suoi clienti vi sono petrolieri, filantropi, oligarchi e governanti di diversi Paesi, dalla Russia alla Cina, dal Sudafrica al Medio Oriente. Ma anche grandi imprese e istituzioni che si rivolgono a Exclusiva Design per progettare spazi pubblici, ultimo tra tutti l’avveniristico complesso del Lakhta Center di San Pietroburgo, il più alto edificio mai realizzato in territorio europeo, dove l’azienda italiana curerà il design delle aree pubbliche interne. Una storia di successo del made in Italy che ha fatto di Exclusiva Design uno dei brand di punta del nostro export creativo.
 
Attraverso la fondazione d’impresa, l’azienda sembra ora voler restituire alla collettività quello che ha conquistato lungo il suo percorso imprenditoriale.
“Collettività è una delle parole chiave della nostra fondazione” dice l’architetto Fabio Mazzeo, presidente di Fondazione Exclusiva e vero artefice di questo esempio di eccellenza italiana. “Ogni lavoro architettonico è di per sé il frutto di un genio collettivo, nasce dall’incontro fra competenze diverse, diversi punti di vista e diverse personalità. La stessa bellezza non può esistere senza una collettività che la sappia riconoscere”.
 
È il metodo di una managerialità umanistica che si fonda si fonda sulla trasversalità dei saperi e sul design thinking, sui valori dell’unicità e della bellezza. Un innovativo strumento di formazione per i giovani e allo stesso tempo di consulenza per le imprese, capace di offrire reali opportunità di inserimento professionale ai più promettenti creativi italiani. Non è un caso che, alla fine del percorso, tutti i vincitori abbiano ricevuto un contratto professionale dalle cantine partecipanti al progetto, convinte della qualità e dai valori espressi dai giovani professionisti alla fine della loro esperienza sul campo.
Un circolo virtuoso capace di generare innovazione sociale e sviluppo responsabile per le imprese, le quali, attraverso il format di Arti Texture, hanno la possibilità di seguire l’idea dal momento stesso del suo nascere, accompagnandone l’evoluzione da concept a prototipo e infine a prodotto autonomo in grado di vivere e competere sul mercato.
 
“Investire nel talento dei giovani significa innescare un’azione di economia circolare, con diretto beneficio per tutta la comunità” spiega Giorgia Turchetto, direttore della Fondazione ed esperta di management culturale, con lunga militanza nel mondo del no profit. “Le masterclass della Fondazione Exclusiva vogliono essere un luogo privilegiato di connessioni e di scambio, dove i più promettenti professionisti della creatività non ancora affermati sul mercato del lavoro possano trovare le migliori condizioni per esprimere le proprie idee e coltivare il proprio spirito d’innovazione. Un ambiente dove una potenziale ‘big idea’ non si traduca in un puro esercizio di stile, ma diventi un vero e proprio progetto che risponde a un’esigenza concreta dell’impresa e che, proprio per questo, merita di essere sviluppato e realizzato”.
 
I giovani talenti di ArtiTexture prendono parte a tavoli di lavoro composti in base alla trasversalità delle competenze e alla multidisciplinarità dei saperi, con lo scopo di ideare soluzioni innovative ed efficaci pensate sui bisogni reali dell’impresa.
Ecco allora che, dopo le etichette, sono in arrivo le masterclass dedicate alla progettazione degli spazi per l'accoglienza in cantina, quelle sul woodworking e sul kids design, che animeranno i programmi della Fondazione nel corso del 2018.
 
Alla masterclass “Questioni di etichetta” hanno collaborato Artconvert, azienda leader nella produzione di etichette autoadesive, Ispromedia, società editoriale che accompagna le imprese nel dialogo commerciale con la Russia e l’Eurasia, VeronaFiere con i propri brand Vinitaly International e Wine2Wine, il più importante forum B2B per il mercato del vino, lo studio Doni & Associati, agenzia specializzata nel wine design e comunicazione del vino, e Aiap, l'associazione italiana per il design e la comunicazione visiva.
 

 
 
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