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A Torino, soccorsi da New York e da San Pietroburgo

  • Pubblicato il: 16/03/2012 - 09:17
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DAL MONDO
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Redazione
Interno e desterno del Solomon R. Guggenheim Museum. Photo: David Heald. © 2006 SRGF

Torino reagisce alla crisi guardando oltre confine. Chiuso un accordo con il Guggenheim di New York «per uno scambio di opere con la fondazione newyorkese, a costo zero», come ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Torino Maurizio Braccialarghe, altri risultati interessanti arrivano dal primo passo della collaborazione fra capoluogo piemontese (impegnato nella ricerca di nuovi rapporti internazionali e finanziamenti per le sue attività culturali) e San Pietroburgo con un accordo, in ambito culturale ma anche industriale e commerciale, siglato dal sindaco Piero Fassino e dal governatore Georgy Poltavchenko. In ambito culturale l’intesa sottoscritta con il direttore dell’Ermitage, Mikhail Piotrovskij, permetterà di far arrivare dal 2013 le prime opere in prestito dal museo russo (arte decorativa dei secoli XVII e XIX in esposizione a Palazzo Madama) e poi, probabilmente, un nucleo di capolavori impressionisti, in cambio di importanti opere del Novecento da Gam e Castello di Rivoli. Fassino si è detto molto soddisfatto dell’esito della missione, nella quale si è parlato anche di iniziative comuni, mostre per musei terzi, seminari, affermando che «ci sono le condizioni per una cooperazione da cui le due città possano trarre occasioni di crescita». Un ulteriore accordo con Lione prevede l’ampliamento della partnership su «Luci d’Artista» e su una coproduzione lirica; quello con il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, attività congiunte nel campo di arte contemporanea e lirica (la torinese Biennale della Democrazia 2013 «dovrebbe avere il filo rosso della guerra e della pace, una riflessione tra la cultura occidentale e quella orientale», dice Braccialarghe). Torino cerca di rimediare alla crisi attivando rapporti (e cercando soccorsi) internazionali.

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da Il Giornale dell'Arte numero 318, marzo 2012