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Rivoluzione nella governance

  • Pubblicato il: 30/12/2011 - 00:32
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Redazione
Maurizio Braccialarghe

Torino. A casse vuote ci s’innova. Razionalizzare è la parola d’ordine per il nuovo anno, partendo dai modelli gestionali. A Torino non solo nuove poltrone, ma nuova governance per i musei regionali, partendo dal Castello di Rivoli. È attesa per febbraio la rivoluzione con la super-fondazione che sostituirà la Fondazione Torino Musei.  Una holding strutturata in comparti, contemporaneo e antico. Nel consiglio di amministrazione siederanno gli assessori alla cultura dei tre enti locali e i rappresentanti delle due fondazioni di origine bancaria. I musei non avranno più né consiglio di amministrazione né Presidente. Minoli, quindi, dovrebbe lasciare. Un unico segretario generale e un direttore con ruolo scientifico. Braccialarghe, l’assessore civico papabile futuro Presidente, rappresentando anche Michele Coppola e Ugo Perone, rispettivamente assessori di Regione e Provincia, parla della cabina di regia operativa da mesi, come dichiarato a Repubblica:  «lavoriamo per creare un sistema,  semplificando la catena e ottimizzando i costi. Ogni museo si riferirà a un unico polo di carattere gestionale per il personale, l'ufficio stampa, la comunicazione, i cataloghi, i depositi, la pulizia». Centralizzazione dei servizi «un service e un sistema di biglietteria congiunti. E avremo appalti unici». Alcuni istituti culturali come il Gramsci, il Salvemini e la Fondazione Nocentini e archivi sindacali e industriali, che hanno il «lavoro» come tema trasversale, andrebbero all’Ismel, realtà di ricerca ed espositiva, sostenuta pesantemente dalla Compagnia di San Paolo che troverà casa nei quartieri Juvarriani, inglobando probabilmente il Museo della Resistenza.
Punto di domanda verso una necessaria ristrutturazione dei musei e delle istituzioni universitarie «Il Lombroso, Della Frutta e Anatomia», il Cesmeo, il Centro di studi africani e il Centro ricerche e scavi.
Il documento programmatico per i vertici degli enti locali dovrebbe arrivare subito dopo l’Epifania. Ad approvazione partirà l’iter per la modifica degli statuti e le assemblee.

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