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Le mosse per ripartire

  • Pubblicato il: 22/06/2012 - 13:31
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Chiara Tinonin
IULM Residence - Milano. Il Comparto C del Fondo Social & Human Purpose è destinato ai Campus Universitari

«Le crisi capitano troppo raramente per non aver modo di utilizzarle» dice Angelo Benessia, già Presidente della Compagnia di San Paolo. È sul fronte delle modalità d’intervento, oltre che nell’allocazione degli investimenti, che è in corso una radicale trasformazione delle FOB, che evidenzia un nuovo orientamento ad ampliare il raggio entro cui si gioca il loro ruolo istituzionale e a mettere in campo nuovi strumenti operativi.
La scelta di una gestione delle risorse più mirata, indotta anche dalla contrazione delle disponibilità complessive, ha portato a un crescente controllo strategico e operativo e a sperimentare nuove forme progettuali per sostenere in modo più continuativo e stabile gli obiettivi prefissati, superando il modello delle erogazioni su richiesta. Nella cultura si registra il maggiore rafforzamento della programmazione di iniziative autonome, la creazione di società strumentali o di fondazioni ad hoc, i lanci di bandi strutturati, lapplicazione dei principi della «venture philanthropy» e dellimpresa sociale. Approcci che si integrano in un peculiare modello d’intervento «misto», in cui si guarda alla cultura con una logica di trasversalità, come uno strumento per agire nella riqualificazione sociale ed economica del territorio, trasferendo valori e comportamenti. Con la crisi, «fare sistema locale» è diventato un leitmotiv: le operazioni nascono sempre più dal confronto e dalla concertazione con gli altri soggetti pubblici e privati del territorio, mettendo in funzione una rete che possa promuovere l’attivazione e la moltiplicazione di sinergie e risorse economiche.
 
 
Bandi strutturati.
Sempre più utilizzati per la gestione delle richieste di terzi, identificano con precisione obiettivi, destinatari e modalità realizzative dei progetti ammissibili alla selezione. Sono strumenti con i quali le FOB svolgono un ruolo di «regia» degli interventi, pur non essendo direttamente coinvolte nella loro realizzazione, stimolando la creazione di progettualità e reti di competenze del territorio.
 
Partnership di sistema.
Aumentano i progetti pluriennali realizzati congiuntamente da più FOB, ideati insieme per necessità comuni o maturate in ambito associativo Acri. Sono progetti di ampio respiro, di valenza spesso nazionale, che hanno nell’approccio «comune» il fattore di successo per raggiungere risorse economiche sufficienti, competenze complementari, maggiore efficienza e razionalizzazione degli interventi (Fonte Acri). Significativo è il Protocollo d’intesa sottoscritto da alcune fondazioni e il MiBAC per il coordinamento degli interventi di valorizzazione del patrimonio culturale nelle regioni Emilia-Romagna e Toscana.
 
Erogazioni in pool.
Modello simile al «challenge granting» anglosassone genera un effetto moltiplicatore dei contributi. Si realizza nei casi in cui la fondazione vincola la propria erogazione al cofinanziamento da parte di altri soggetti verificando la validità del progetto percepita dal territorio. Con un aumento significativo di risorse nel 2010 (18,4% rispetto al 3,5% del 2009), hanno coinvolto principalmente gli enti della pubblica amministrazione (47% dei casi) e gli altri soggetti del Terzo Settore (10%). Il progetto «Distretti culturali» della Fondazione Cariplo è il riferimento di questa pratica della quale oggi si possono valutare i primi risultati tangibili.
 
Mission Related Investment (MRI).
Si tratta di operazioni d’investimento direttamente correlate alla missione statutaria in cui le FOB svolgono un ruolo attivo nella ricerca di opportunità dinvestimento. È una linea dintervento patrimoniale ad alto contenuto strategico, in forte sviluppo negli ultimi anni, seppur ancora marginale rispetto al totale delle risorse investite, anche in relazione ai vincoli normativi di tutela del capitale. L’investimento può assumere le tradizionali forme della partecipazione azionaria in società che operano direttamente per lo sviluppo economico del territorio locale o a vantaggio del paese (infrastrutture, ricerca, innovazione tecnologica, ecc.) oppure attraverso la partecipazione a iniziative comuni d’investimento tramite fondi immobiliari o specializzati, ad esempio, nelle operazioni «venture capital» o «private equity». Nel caso in cui le società in cui le FOB hanno partecipazioni siano strumentali alla loro attività, possono detenerne il controllo e investire una quota non superiore al 15% del proprio patrimonio in beni immobili da destinare al reddito (Fonte Acri). Con questa formula, probabilmente la più avanzata, si generano risorse per alimentare l’attività erogativa ordinaria aprendosi a settori d’interesse contigui. Le Fondazioni CRT, CR Asti, CR Alessandria, CR Biella e CR Fossano, ad esempio, hanno dato vita al «Fondo Social and Human Purpose» gestito da Ream Sgr S.p.A. che opera in Piemonte e in Valle d’Aosta nel settore immobiliare sociale a uso collettivo, di rigenerazione urbana, housing sociale temporaneo e presidi sociosanitari. Gli investimenti sono indirizzati prevalentemente verso asili, scuole, università, case di cura e di riposo, ospedali, musei e biblioteche, riconversione di siti industriali abbandonati.
 
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(dal XII Rapporto Annuale Fondazioni)