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Innovating with beauty. Il nuovo artigiano

  • Pubblicato il: 24/06/2013 - 13:32
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Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Catterina Seia

San Francisco. Vi abbiamo parlato di Fab Lab, nella Tool Box di Torino, l'area di co-working in cui Fabbrica Arduino seduce e allarma nel contempo con le stampanti tridimensionali, e altre diavolerie come il «laser cut» al servizio di chiunque, per la produzione di oggetti. Design autoprodotto: si immagina un mondo nuovo, che è lì, davanti ai nostri occhi, che può cambiare in profondità i nostri consumi, l'industria manifatturiera, il mondo del lavoro. E' in corso la terza rivoluzione industriale, preconizzata da Jeremy Rifkin, che segue quella delle macchine a vapore e dell'elettricità.
In America se ne parla, molto. In Italia poco.  Il gap digitale ci impedisce di ripensare la  nostra vocazione manifatturiera. «Con il suo saper fare, col dominio delle forme dei suoi designer, la capacità d plasmare di oggetti degli artigiani italiani, il nostro Paese gode di un vantaggio nella nuova fase che si apre», dice Piero Bassetti, presidente della Fondazione Giannino Bassetti che per l'Anno della Cultura Italiana in USA, organizza un programma di incontri pubblici con i guru sul tema. Domenica 23 giugno Chris Anderson, il leader del movimento dei «makers» incontra Stefano Micelli, autore de «Il nuovo artigiano»»: la tecnologia della Silicon Valley abbraccia la creatività e il buon gusto del nostro Paese, in una fase in cui i due mondi possono compenetrarsi, in cui si possono produrre oggetti con il web. E' «Il passaggio dal taylorismo al tailor made», in cui evolve il lavoro in termini cooperativi e evolve l'imprenditore, che lascia il passo al crowdfunding.
E' un progetto politico quello di Bassetti, che ha chiamato a sé per interpretare il cambiamento molti enti, tra i quali Confartigianato, Politecnico e anche la Triennale di Milano, luogo che connette arti e impresa.