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Il futuro è giovane e artigiano

  • Pubblicato il: 16/03/2012 - 11:48
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefania Crobe
Una delle slide di presentazione dell’Indagine “I mercati dei beni culturali e le nuove generazioni sviluppo e occupazione giovanile nei territori dell’aretino”

Arezzo. Un progetto congiunto di Ente Cassa di Risparmio di Firenze Università Bocconi traccia l’identikit dei territori aretini e indica la strada per rilanciare sviluppo e occupazione. Parole d’ordine: giovani e cultura. Si tratta della ricerca «I mercati dei beni culturali e le nuove generazioni: sviluppo e occupazione giovanile nei territori dell'aretino», presentata lo scorso 7 marzo nell’ambito dell’iniziativa «100 Itinerari + 1», un progetto ormai consolidato – alla sua settima edizione - sostenuto e realizzato dall' Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con le scuole, le amministrazioni locali e la Regione Toscana, per promuovere il dialogo tra giovani e territorio.
Un’indagine che ribadisce la necessità di proseguire la linea strategica che il territorio toscano ha in realtà adottato da tempo – e «Cento itinerari più uno» lo testimonia -, ovvero l’investimento, per uscire dalla crisi e rimettere in moto l’economia, su beni culturali e formazione, garantendo ai giovani un futuro sia nel settore turistico che in quello manifatturiero, con particolare riferimento alla tradizione artigianale del territorio, dove è il «saper fare», quella fertile collaborazione tra «ars» e «techné», che costituisce il valore aggiunto da riscoprire.
L’obiettivo è creare nuove professionalità specifiche,  incrementare l'attività economica territoriale e favorire lo sviluppo di idee imprenditoriali e di nuovi modelli d’impresa.
Un binomio strategico, quello beni culturali e formazione, che è il risultato dell’analisi dei dati emersi dalla ricerca, che vanta un cast di eccezionale qualità.
Alcuni numeri: con una popolazione di 349.651 abitanti, di cui il 21,7% giovani fra i 15 e i 34 anni, la provincia di Arezzo conta 57 musei, 294 chiese e pievi, 42 parchi naturali e aree protette, 1.154 eventi culturali. Nel 2010 i visitatori dei musei sono stati 424.791321.010 i turisti si sono fermati in media per 2,8 notti. 
Dati incoraggianti, indici delle potenzialità del territorio che però evidenziano anche come  solo  400 siano le imprese attive nella filiera dei beni culturali (restauro, valorizzazione, fruizione), contribuendo con il solo 0,9% al PIL provinciale.
Un potenziale inespresso, dunque, al quale si intende rispondere con la valorizzazione delle risorse culturali e del patrimonio.
La cultura dell’aretino,  nel panorama dell’economia locale, si posiziona strategicamente anche, e soprattutto, per quel che riguarda i settori manifatturieri, dall’agroalimentare all’artigianato,
artistico e tradizionale. Ecco dunque che valorizzare un patrimonio fatto di beni, saperi, tradizioni, diventa un’opportunità di sviluppo per il territorio e un’occasione di crescita professionale per le giovani generazioni e, affinché ciò avvenga, è fondamentale investire sulla formazione.
 
L’aretino, una provincia dalle straordinarie potenzialità di crescita e occupazione nei settori dei beni culturali, che – in linea con i nuovi indirizzi europei 2014-2021 - punta su nuovi modelli d’impresa, sulla cultura, con particolare riferimento al lavoro artigianale, e sulla creatività.
Un’opportunità di rilancio da non perdere per continuare a crescere, con uno sguardo sempre attento all’eccellenza del passato e alla tradizione, per un rinnovato futuro. Magari artigiano?