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I processi creativi al centro per superare la crisi: il focus della nona edizione del Festival della Mente di Sarzana. Save the date

  • Pubblicato il: 20/07/2012 - 11:25
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni
Festival della Mente

Sarzana.  Jeanette Winterson dichiara in un noto libro che l’arte dissente: l’istanza rivoluzionaria della creatività si insinua negli interstizi dei sistemi e si fa strada per scardinare le regole e superare i propri vincoli. 
Nei processi creativi, nell’atto di rivoluzione, la chiave del cambiamento: ecco che l’approccio destrutturato regala vita e speranza per il futuro. 
Una dichiarazione di impegno civile quello degli organizzatori della nona edizione del Festival della Mente, che avrà luogo a Sarzana fra il 31 agosto e 2 settembre 2012. Nello spazio del confronto e riflessione sui temi della Creatività e dei processi che la generano, non cala la voce che ripete quanto la Cultura sia strumento di lettura e interpretazione del mondo, e del presente, valore unico per il nostro Paese in profonda crisi. Un'edizione ancor più significativa se si considerano i tempi di austerità nei quali versiamo, che vedono scomparire tante realtà creative, ma che in questo caso ri-affermano un format, ideato da Giulia Cogoli, che ha attecchito sul territorio germinando vita e trasformazione, rilanciandolo e ridisegnandolo anche grazie a Istituzioni di visione come la Fondazione Carispe, che non intende abbandonare il suo Festival. 
L’accesso alla cultura, la diffusione e responsabilità della conoscenza sono il file rouge che unisce tutti i circa 60 relatori coinvolti: significativi pensatori italiani e stranieri, quali scienziati, filosofi, linguisti, artisti, registi, attori, scrittori, psicoanalisti, per 85 eventi, fra i quali 45 sono dedicati ai bambini, protagonisti indiscussi del mondo futuro.
Il programma per gli adulti si struttura in quattro nuclei tematici generali. 
La prima area “centralità della conoscenza”, richiama all’impegno dell’uomo nell’esercitare il suo spirito critico, stimolato da letture, insegnamento e studio. Verrà avviata con la lectio magistralis di Gustavo Zagrebelsky  “Diritto alla cultura, responsabilità del sapere”, tema che riprenderà anche l’antropologo Marc Augé, che indagherà sul divario fra i pochi eletti intellettuali e la massa di inconsapevoli. Il giurista Franco Cordero e il filosofo Giacomo Marramao metteranno in luce l’appiattimento delle coscienze e dell’esercizio della critica, dovuto anche alla manipolazione del potere. Haim Baharier proporrà il ritorno ai testi sacri come ispirazione. Contro il sistema scolastico attuale, lo psichiatra e psicoterapeuta Gustavo Pietropolli Charmet analizza una scuola.
Il secondo nucleo tematico arte, scrittura, dove nasce la creatività, coinvolge scrittori, filosofi, psicologi che riflettono, fra gli altri, sulla parola come utensile per Erri de Luca o come fonte inesauribile di vita come per Ascanio Celestini; sul dolore come fonte di energia invece che annullamento, per Anna Salvo; il costume o malcostume della Politica secondo Marco Belpoliti; la storia di homo sapiens e l’evoluzione del suo pensiero secondo Telmo Pievani.
Non mancherà per il terzo nucleo tematico un approfondimento sulle arti performative, con spettacoli e reading, e confronti fra drammaturghi, scrittori, musicisti, compositori: Marco Paolini, Luca Roconi, Paolo Rumiz, Gianfranco Capitta,  Giulia Lazzarini, Mario Brunello.
Una dedica speciale al territorio che accoglie il Festival, colpito da tremendi alluvioni, nel confronto fra lo storico dell’ambiente Mauro Agnoletti e Ilaria Borletti Buitoni, Presidente del FAI - Fondo Ambiente Italiano; nonché una riflessione sul giardino per Paolo Perone, come primo contatto dell’uomo urbanizzato con la Natura.
Due trilogie accompagneranno la chiusura delle tre giornate: la prima al tramonto con Andrea Moro che ripercorre la storia del linguaggio nei secoli e verso mezzanotte Alessandro Barbero che riflette su tre figure di donne nel Medioevo, illustrandone vita e pensiero.
Proseguirà la serie degli approfonditaMente, lezioni-laboratoriocon accesso limitato, dove il pubblico fruisce di un rapporto più ravvicinato con i relatori e percorre differenti strade di riflessione: quest’anno fra i temi affrontati la danza e le storie del pensiero danzante con il drammaturgo Luca Scarlini; il mito della scrittura, con il filosofo Duccio Demetrio; il significato e il ruolo della figura dell’artista oggi, con il duo di videoartisti Masbedo; forme e funzioni del cibo nella società, con l’antropologo Marino Niola; il dialogo tra il drammaturgo argentino Rafael Spregelburd e il critico Gianfranco Capitta su nuovi e contemporanei peccati capitali; la Mindfulness, meditazione consapevole, con lo psicoterapeuta Fabio Giommi; la Street Art con focus su Banksy, con Jacopo Perfetti.Per i più piccoli è prevista una fitta programmazione di eventi interattivi e giocosi, grazie al contributo di Carispezia – Gruppo Cariparma Crédit Agricole. Il prezzo del biglietto rimane, come da molti anni, invariato, per rendere il Festival della Mente accessibile a tutti: 3,50 euro per gli eventi e 7,00 euro il per gli spettacoli e gli approfonditaMente. La partecipazione del pubblico, ma soprattutto della rete dei 600 volontari attivi nella gestione dell’evento, garantirà l’ottimo svolgimento della «tre-giorni», dimostrando ancora una volta la cifra del coinvolgimento locale che questo Festival ha saputo infondere e iniettare a tutti i livelli: non un’operazione top-down, ma una vera opportunità di crescita sinergica di tutti gli attori locali, le istituzioni, con la collana di pubblicazione «Festival della Mente» al suo sedicesimo volume e le attività sul territorio che proseguono anche a chiusura del Festival.
Una best practise che racconta di come la cultura possa davvero essere leva di sviluppo territoriale e volano per altri settori dell’economia.

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