Grandi navi a Venezia, continua lo scontro tra Italia Nostra e Soprintendenza
Venezia. Diventa sempre più aspra la polemica sulle grandi navi in Laguna. L’8 ottobre è arrivato anche il forte intervento del World Monuments Fund (Wmf) che ha inserito Venezia nella lista dei 67 siti mondiali a rischio per il 2014 (tra questi il Mali e l'intera Siria e, ancora per l'Italia, il centro storico de L'Aquila, le Uccelliere Farnese sul Palatino a Roma e il Muro dei Francesi a Ciampino, Ndr). La città, afferma il Wmf, istituzione non profit con sede a New York, è ormai «un esempio drammatico»: negli ultimi dieci anni l’impatto delle grandi navi e del turismo su larga scala dei crocieristi sta spingendo Venezia verso un «punto critico ambientale» e «compromette la qualità della vita dei suoi cittadini».
Il monito del Wmf arriva dopo la mancata soluzione del problema, con lo stop alle grandi naviin laguna, annunciata al vertice del primo ottobre tra il premier Enrico Letta e i ministri Andrea Orlando (Ambiente) e Maurizio Lupi (Infrastrutture) poi annullato a causa della minacciata crisi di Governo.
Continua intanto la polemica tra Italia Nostra e la soprintendente ai Beni architettonici di Venezia Renata Codello. Italia Nostra ha chiesto al ministro dei Beni culturali Massimo Bray di inviare a Venezia «un’ispezione urgente per valutare le effettive capacità professionali» della soprintendente Codello, «sulla base degli atti, auspicandone di conseguenza la successiva rimozione», vista la «totale assenza della soprintendente nel dibattito relativo allo scandalo del passaggio delle grandi navi nella Laguna di Venezia».
La soprintendente ha risposto: «Sulla questione delle grandi navi non ho poteri per intervenire, ci sono già il Ministero dei Beni culturali e il suo Ufficio Studi». In difesa della Codello sono intervenuti il sindaco della città, Giorgio Orsoni, il presidente della Biennale Paolo Baratta, il governatore del Veneto Luca Zaia, il rettore dell’Università Ca’ Foscari Carlo Carraro e molti altri. Italia Nostra però ha insistito e ha scritto di nuovo ad ottobre al ministro Bray ricordando che il Codice dei Beni culturali e paesaggistici «assoggetta le acque del Bacino di San Marco e della Laguna tutta alla speciale tutela del Ministero, mentre l'articolo 28 del medesimo Codice gli conferisce esplicitamente il potere di interdire, anche in via cautelare, la navigazione di natanti di caratteristiche e dimensioni incompatibili con il carattere storico di quelle opere idrauliche e di quell'ambiente».
Di Venezia e delle grandi navi si parlerà anche a Roma l’11 e 12 dicembre alla prima conferenza nazionale su «La natura dell’Italia. Biodiversità e aree protette: la green economy per il rilancio del Paese», organizzata dal Ministero dell'Ambiente all'Università La Sapienza.
da Il Giornale dell'architettura, edizione online, 10 ottobre 2013