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Frammenti di una vita sola

  • Pubblicato il: 20/05/2013 - 10:48
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CONSIGLI DI LETTURA
Articolo a cura di: 
Catterina Seia

Torino. Il rigore dei ruoli istituzionali, cela gli aspetti profondi della personalità di chi li ricopre. Ma sono la  cultura, la capacità di visione, di immaginare e connettere mondi, di costruire nuove narrazioni, il contenuto e  valore di ogni posizione di responsabilità in contesti complessi e instabili, come quelli che caratterizzano il nostro tempo.
Elementi questi che si rivelano in un singolare romanzo  di Giorgio Righetti, Direttore Generale dell’Acri, presentato da Federico Audisio di Somma al Circolo dei lettori di Torino.
«Frammenti di una vita sola», con inediti espedienti letterari, come un diario, un mosaico caleidoscopico di fotogrammi o micro-racconti, ci conduce in un viaggio spazio temporale:  in 365 giorni, in 365 anni, in 365 luoghi, con 365 protagonisti. Una  moltitudine esprime la voglia e la fatica di vivere, tante culture, una sola cultura.
Una parola testimone lega la frase finale a quella iniziale in una  struttura che fonde esistenze, età, culture come fossero un’unica vita, raccontata nella extra-ordinarietà, nell’epicità della quotidianità. Senza gesta, senza eroi, ma suoni, odori, colori, passioni, gioie e dolori. «Un lampadario iridescente trattenuto da fermagli, affinché i  frammenti non vadano alla deriva, ma compongano un quadro» secondo Audisio di Somma.
Righetti afferma che  «l’idea è nata dal precedente libro, «Miliardi di giorni». Se spogliamo le esistenze dei tanti elementi che le caratterizzano, a prescindere dagli anni e dai luoghi, restano le emozioni, gli stati d’animo». Sensazioni che sono l’essenza dell’uomo, sempre le stesse. Non cambia la modernità, non cambia l’intensità.
Si parte da Roma, primo gennaio, anno primo, con un certo Giorgio Soleri, che concluderà il romanzo. Giorgio come l’autore, Soleri come il Paolo, architetto torinese visionario dell’eco-sostenibilità, padre della città di Arcosanti, teorizzata e realizzata dagli anni settanta.  Si prosegue a Noto, due gennaio anno secondo, in un susseguirsi documentato che ci immerge nel mondo tutto, dal Mali, all’Azerbaijan a Timor Est.
Un approccio da Google Earth, o «da marziano con lo zoom, da entomologo», come evidenzia Audisio di Somma, da esploratore diciamo noi.
«La vita non è in ordine alfabetico. Appare un po’ qua un po’ là» diceva Antonio Tabucchi.  L’incalzare dei quadri dei racconti,  nei quali il  giudizio dell’autore è sospeso, ci porta vicine culture lontane con un risultato pedagogico, di ascolto, di inclusione. E’ il viaggio  avventuroso nella vita, l’impresa forse più eroica,   resa a Torino memorabile dal coinvolgimento della classe di Regia del liceo Coreutico che, con tre giovani,   ha accompagnato il dialogo con l’autore, immergendo il pubblico in scene e atmosfere senza tempo, che possono appartenere a chiunque.
Un viaggio di possibilità, con la solitudine in agguato,  che minaccia tutti noi. «I percorsi infiniti che possiamo avere di fronte, man mano, ad un certo punto finiscono» dice l’autore di una narrazione per comprendere in senso etimologico l’altro da sé. Un testo per giovani adolescenti alla scoperta del mondo e degli adulti ignari fermi sulle differenze, come ai blocchi di partenza, in attesa del via.

Frammenti di una vita sola
2012, Round Robin editrice
pag. 368
€ 15

Giorgio Righetti, Civitanova Marche, 1963 è il direttore Generale dell’Acri (l’Associazione delle Fondazioni e Casse di Risparmio). Laurea in Economia e Master presso l’Istituto Adriano Olivetti di Ancona, alla lunga esperienza in ambito economico-finanziario segue il mondo delle le organizzazioni non profit,  tra le quali la direzione della Fondazione Con il Sud.