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Foreignness nella fabbrica del Cioccolato

  • Pubblicato il: 15/04/2016 - 16:20
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Rubrica: 
FONDAZIONI PER LA CULTURA
Articolo a cura di: 
CS

Una nuova fondazione varata di privati prende avvio nell’ex complesso industriale Cima Norma di Torre-Dangio in Valle di Blenio (Canton Ticino), per  proteggerne e mantenere il patrimonio archeologico, industriale e culturale con uno spazio di cultura aperto a tutte le espressioni artistiche e discipline,  sostenendo tradizioni, cultura e artigianato regionale.  Il 2016, primo anno di attività dell’ente, presenta da  maggio un programma che sii estrinseca come un festival delle arti, in cui il  pubblico verrà dunque sollecitato sin dall'inizio a confrontarsi con l’opera in divenire, partecipando in varie forme alla sua creazione
 
 
 
 
Il villaggio di Torre, in Valle di Blenio, è un bellissimo paese ubicato nelle montagne del Canton Ticino, lontano dal caos dei centri urbani, ma facilmente accessibile. A renderlo speciale, oltre alla bellezza, è la presenza della ex fabbrica di cioccolato Cima Norma, un edificio che ha lasciato il segno nella storia della valle, e ora colpisce i visitatori di Torre con la sua presenza imponente.

La fabbrica testimonia la tradizione che lega la valle alla produzione del cioccolato dal XIX secolo, quando gli abitanti emigravano per lavorare o fondare attività all’estero. La presenza in Torre di acqua, energia elettrica, manodopera e la prossimità alla direttrice del San Gottardo hanno fatto sì che all’inizio del secolo scorso si avviasse lì la produzione del cioccolato.
L’attività della Cima Norma è cresciuta fino alla metà del ‘900, quando la crescente concorrenza ha contribuito al declino del successo della fabbrica, fino alla chiusura nel 1968.
Negli anni successivi gli stabili industriali sono stati adibiti a diverse funzioni, per mantenere vivo e attivo questo elemento così importante per la valle. La Cima Norma è stata infatti utilizzata come accantonamento per la truppa, laboratorio di attività artigianali, sede di comunità di accoglienza per i giovani; negli ultimi anni, infine, sono stati costruiti dei loft nella fabbrica.

Oggi la Cima Norma ha una vocazione più ampia, e spazi disponibili ideali per diventare sede di attività artistiche e culturali, accanto ai locali già adibiti ad abitazioni destinate a chi ama la tranquillità e la vastità di spazi immersi nella natura.
Secondo Giovanni Casella Piazza, uno dei promotori del progetto, le due vocazioni della fabbrica, luogo di residenza e di attività culturali, possono convivere e dialogare in armonia, in quanto entrambe trovano fondamento nella pace del luogo e nella peculiarità dell’edificio.
Così la Fondazione  La Fabbrica del Cioccolato è stata recentemente costituita per mantenere e promuovere il patrimonio archeologico industriale della Cima Norma, stabilendo negli spazi disponibili un centro di promozione culturale e artistica che ospiti simposi, seminari e gruppi di lavoro, coinvolgendo diverse forme di espressione artistica e modelli di presentazione, quali cinematografia, musica, arte applicata
La fondazione si propone anche di sostenere le tradizioni e la cultura della Valle di Blenio, per esempio integrando le attività artigianali locali nella realizzazione degli eventi artistici e culturali organizzati nella ex fabbrica, contribuendo così anche allo sviluppo economico della regione.

La possibilità di vivere e creare in Cima Norma comporta l’adozione di un progetto e di una visione condivisi, che implicano il coinvolgimento del pubblico e della valle, con le sue diverse attività e realtà, affinché la regione torni a essere fiorente, aperta e ricettiva.
Il tema che accompagnerà i lavori della fondazione per i prossimi due anni sarà Foreignness o, coniando un neologismo, “Estericità”, volendo far emergere le diverse forme e modalità di sentirsi estraneo a una determinata realtà o a un determinato contesto, di percepirsi appartenenti o meno a una determinata visione del mondo.
Foreignness è un progetto curatoriale ideato dal direttore artistico Franco Marinotti: imprenditore, esperto di finanza, CEO di Riskart, ex gallerista, porta con sé una preziosa storia familiare d’imprenditoria lunga quasi un secolo, nonché una passione per l’arte eredita dal padre. Marinotti ha inoltre prodotto film, video, e creato la piattaforma PLAY, che si è evoluta dall’apertura della galleria Play a Berlino nel 2000, organizzando e promuovendo per alcuni anni il Fair Play film & video festival and awards.
Con la nuova sfida Foreignness, Franco Marinotti ha ideato un programma che si estrinseca quale progetto tematico di analisi sull’interazione tra arte nelle sue diverse forme espressive e territorio, inteso come patrimonio culturale, sociale e politico in divenire.

La particolarità degli eventi organizzati alla Cima Norma consiste nella possibilità per visitatori, abitanti della valle, scolaresche, o chiunque lo desideri, di assistere al processo di preparazione e installazione delle opere che verranno presentate, avendo anche l’opportunità di incontrare gli artisti durante il loro lavoro. La ex fabbrica di cioccolato sarà quindi un luogo di possibile incontro e confronto; non solo un centro di esposizione di opere artistiche o di promozione di eventi culturali. L’organizzazione di dibattiti legati ai lavori presentati e ai temi trattati consentirà poi alla popolazione di partecipare alla discussione su temi culturali o sociali di ampio respiro.
La scelta del tema Foreignness vuole dare l’opportunità ai partecipanti di rapportarsi con l’interpretazione data da artisti nazionali e internazionali del tema dell’estraneità, particolarmente rilevante per la regione. Le vicende storiche della Cima Norma e di tutta la valle ne hanno infatti portato gli abitanti a emigrare e spostarsi in diversi contesti, comprendendo cosa significhi non sentirsi appartenenti a una determinata realtà.

Il progetto curatoriale comprende la partecipazione di artisti nazionali ed internazionali, secondo un programma che al momento si estende da maggio a ottobre del 2016.
Il 21 maggio avrà luogo l’inaugurazione dei lavori di Daniel González e Anna Galtarossa.
L’artista argentino Daniel González realizzerà l’architettura effimera Paper Building dove l’applicazione di carta sulla facciata esterna della Cima Norma è totale, generando una perdita di identità col mutare del contesto originale e scoprendo una nuova identità con le spaccature della carta in ogni finestra e porta.

L’artista italiana Anna Galtarossa è specializzata in sculture e installazioni di grandi dimensioni. Kamchatka ‘16, proposto in Cima Norma è un unico, grande lavoro che alterna sogno a realtà, facendo muovere lo spettatore all’interno della Kamchatka, catapultata nella valle di Blenio fino a coinvolgere, completare, integrare, natura e opera artigianale locale.
Alla fine di giugno sarà invece la volta dell’inaugurazione di Cacao Collective, realizzato da 46020studio (Spagna), commissionato da Cacao Barry, che vuole essere anche un omaggio alla tradizione cioccolatiera della Valle di Blenio. Si potranno vedere immagini e diversi episodi di un documentario sul tema delle piantagioni di cacao nel mondo; inoltre la mostra sarà inaugurata da una tavola rotonda con il personale di Cacao Barry. 

Il 4 agosto inizieranno le proiezioni dei lavori dell’artista austriaco Oliver Ressler, che produce installazioni, progetti nello spazio pubblico e film riguardanti temi sociali, economici e ambientali.
Nel mese di ottobre La Cima Norma ospiterà le proiezioni del Festival del Film di Locarno che meglio interpretano il tema Foreignness.
Sempre ad ottobre, la programmazione prevede la partecipazione dell’artista spagnolo Juan Lopez e dell’artista ticinese Fabrizio Giannini.

 
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Foto: Anna Galtarossa, Kamchatka’16, materiali vari su pelliccia, courtesy dell’artista