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Fondazione Roma: per il Palaexpo la privatizzazione è impraticabile

  • Pubblicato il: 05/08/2011 - 08:46
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Redazione
Palazza delle esposizioni

Roma. Ormai da qualche mese si rincorrono le voci sulla possibile privatizzazione dell’Azienda Speciale Palaexpo. Un’ipotesi, non vera, che ha sollevato dubbi e proteste, soprattutto nella stampa locale, per il ruolo che la Fondazione Roma avrebbe assunto in tale passaggio. La Fondazione Roma infatti è ente finanziatore dell’Azienda Speciale Palaexpo ed entrambe le istituzioni vedono alla propria presidenza Emmanuele Francesco Maria Emanuele.
Per evitare ulteriori malintesi la Fondazione Roma il 25 luglio ha diramato una nota con cui ufficializza la propria posizione (anticipata nell’edizione online del 24 luglio). La riportiamo integralmente:

La Fondazione Roma non ha mai sentito una propria necessità di occuparsi del Palaexpo, avendo già una pluralità d’iniziative proprie in campo artistico quali, ad esempio, i tre spazi espositivi, l’Orchestra Sinfonica di Roma e il Festival della Poesia. Lo ha fatto su richiesta della precedente giunta comunale, dimostrando spirito collaborativo a un progetto di cooperazione pubblico/privato, che ha riconfermato anche all’attuale giunta.

L’unico interesse della Fondazione Roma, nel quadro dell’accordo con il Comune, riguarda il rispetto del mantenimento dell’impegno assunto da questo di corrispondere l’importo stabilito a sostegno del Palaexpo, onde assicurare la dovuta certezza all’attività dell’Azienda Speciale. Su questo argomento la Fondazione Roma ha auspicato che detta erogazione avesse, da parte del Comune, una progettualità triennale, atteso che qualunque attività espositiva presuppone l’assunzione d’impegni con ampio anticipo rispetto alla sua realizzazione.

In merito al tema sollevato dalla stampa di un’ipotesi di privatizzazione del Palaexpo, la Fondazione Roma ritiene che tale eventualità sia assolutamente impraticabile. La Fondazione Roma si è limitata solamente a esprimere un proprio parere favorevole al progetto pensato dall’ex-assessore Croppi (che da tempo è all’attenzione del Consiglio Comunale, ma a oggi, non ha ancora visto la luce), che prevede la creazione di una Fondazione a capitale pubblico-privato per la gestione del MACRO e che, in analogia, poteva applicarsi anche all’Azienda Speciale Palaexpo. Nella realizzazione di questo progetto la Fondazione Roma non ha, né potrebbe avere, alcun ruol, essendo tale decisione una scelta politica di competenza esclusiva del Consiglio Comunale.

Risolto, come sembra, il problema dei fondi del Comune per la gestione dei prossimi tre anni – così come ha assicurato pubblicamente l’Assessore Gasperini – la Fondazione Roma ha solo l’interesse di far proseguire la positiva gestione dell’Azienda che si è concretata – nel brevissimo periodo di partecipazione alla sua gestione – in un utile eccezionale di 1.029.000 euro nell’esercizio 2010, che non è frutto soltanto dello straordinario risultato ottenuto con la mostra di Caravaggio, ma anche dei risparmi realizzati nel medesimo esercizio. Ciò a testimonianza dell’efficienza della conduzione della Fondazione Roma, poiché per l’Azienda Speciale è richiesto il raggiungimento dell’utile di esercizio o quantomeno del pareggio, mentre per le fondazioni ex bancarie, in base alla legge, l’utile deve essere conseguito nella massimizzazione del proprio patrimonio. Cosa che la Fondazione Roma fa con risultati assolutamente eccezionali, destinando i propri proventi – senza alcuna pretesa di raggiungimento di utile o di pareggio di bilancio – alle attività individuate come scopi di utilità sociale, tra cui la propria attività espositiva.

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