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Erogazioni in crescita. Dalle Fondazioni di origine bancaria oltre un miliardo di euro

  • Pubblicato il: 15/09/2017 - 09:56
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FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
CS

Dal XXII Rapporto curato da Acri, l’associazione che riunisce le fondazioni di origine bancaria, emerge che, per il terzo anno consecutivo le erogazioni complessive di sistema sono state in crescita, segnando un più 10% rispetto l’anno precedente, nonostante l’incremento del 16% del carico fiscale. Oltre 20mila gli interventi di interesse collettivo nel 2016 per un complessivo  di  1.030,7 milioni. Arte, attività e beni culturali hanno ricevuto dal sistema 260,9 milioni di euro, pari al 25,3% del totale erogato
 


L’investimento del  sistema delle Fob supera, per il terzo anno consecutivo,  il miliardo di euro. Quanto, dove e come investono, lo racconta  il XXII Rapporto curato da Acri, pubblicato sul sito dell’Associazione che le riunisce.

Nel 2016 le erogazioni si attestano a 1.030,7 milioni di euro con un incremento del 10% rispetto all’esercizio precedente (936,7 milioni), con oltre 20mila interventi in vari settori di interesse collettivo.
Cifre imponenti, seppur molto lontane dall’epoca d’oro precedente la grande crisi. Nel 2007 il sistema aveva toccato 1715 milioni di erogazioni, con un apporto all’area Cultura, prima area di intervento, per 524,20 milioni, pari al 30,6%.  Nel 2016 al settore, sempre in testa, sono andati  260,9 milioni di euro, pari al 25,3% del totale erogato.

La cronaca delle ultime settimane porta una grande attenzione sull’investimento di Fondazione CRT nelle nuove OGR di Torino, trasformate in fabbrica della Cultura con un investimento di 100 milioni di euro, il più importante nella storia di venticinqueanni di azione dell’ente.  In questa direzione va la Fondazione CR di Modena è al lavoro con un progetto di riconversione dell’area dell’ex ospedale S. Agostino di Modena, con un analogo investimento. Percorsi a lunga gestazione. Fondazione Cariplo presenterà il prossimo 25 ottobre il programma interdisciplinare che punta alla qualità della vita, alla “Rinascita delle periferie” che fa capo al settore Arte e Cultura che incrocia la strategia territoriale con sperimentazioni che possono influire nelle politiche. facendo leva. Progetti pluriennali, con grandi investimenti, spesso di rete, di diverso segno, ma che incidono profondamente nella morfologia delle città e ne sono elementi biologicamente attivi.  Se l’importo complessivo di sistema è nettamente inferiore alla punta massima, anche per la scomparsa dalla scena di attori rilevanti (come la Fondazione Monte Paschi di Siena che era il terzo player dopo Cariplo e Compagnia di S. Paolo per entità di investimenti), si sta chiaramente leggendo è una svolta nelle modalità di intervento che indagheremo con successivi contributi, ma che vanno verso un imprescindibile ruolo di sperimentazioni di modelli, di innovazione, di capacitazione,  centrali nella complessità e nell’esigenza di ripensamento dei sistemi e potenzialmente più generativo.

Andiamo a leggere il 2016. Il welfare - che raccoglie i settori di Assistenza sociale, Salute pubblica e Volontariato – ha ricevuto in totale 293 milioni di euro; risorse queste a cui vanno sommati i 120 milioni di euro specificatamente indirizzati nel 2016 al Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile. La quota complessiva per il welfare tocca così i 413 milioni: oltre il 40% del totale erogazioni.

A Ricerca e Sviluppo vanno 124,2 milioni, a Sviluppo locale 101,4 milioni, a Educazione, istruzione e formazione 97,2 milioni. Sui settori Protezione e qualità ambientale, con 14,3 milioni, Sport e ricreazione, sono stati investiti 10,8 milioni, Famiglia e valori connessi, con 6,5 milioni; e poi Diritti civili, Religione e sviluppo spirituale, Prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica, a cui vanno complessivamente 2 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2016 i patrimoni delle Fondazioni ammontano complessivamente a 39,7 miliardi di euro: -2,7% rispetto al 2015, a seguito di svalutazioni di asset che hanno interessato alcune Fondazioni. Gli investimenti complessivi nelle banche conferitarie ammontano a 13,5 miliardi di euro, con una riduzione di 2,3 miliardi rispetto al 2015, dovuta alle scelte operate da 24 Fondazioni che hanno ridotto il valore delle partecipazioni per circa 1,9 miliardi complessivi e alla cessione di azioni per 443 milioni totali da parte di 9 Fondazioni. Su 88 Fondazioni, al 31 dicembre 2016, 34 non hanno più alcuna partecipazione nella banca originaria, 46 hanno partecipazioni minoritarie in società bancarie conferitarie che fanno parte di gruppi bancari, mentre le altre 8, di minori dimensioni, mantengono una quota di maggioranza, come tuttora consentito dalla legge.

Il totale dei proventi per l’esercizio 2016 ammonta a 1.357,2 milioni di euro (-3,8% rispetto al 2015), registrando una redditività media sul patrimonio pari al 3,4%, al pari dell’esercizio precedente. Le gestioni patrimoniali segnano un miglioramento (+ 9 milioni) e anche i dividendi crescono, di 168 milioni in totale, dove gli utili distribuiti dalle società conferitarie passano dai 395 milioni del 2015 a 630 milioni di euro (+235 milioni), mentre quelli derivanti da altre partecipazioni diminuiscono di 67 milioni. Gli altri investimenti registrano infine una flessione di 230 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
 
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