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Ecomusei e paesaggi culturali: stato dell’arte e sviluppi futuri

  • Pubblicato il: 15/06/2018 - 13:02
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CONSIGLI DI LETTURA
Articolo a cura di: 
Elena Lombardo
Nati in Francia durante gli anni settanta, gli ecomusei si sono negli anni largamente diffusi su tutto il territorio italiano. Ma come lavorano oggi? Con quali obiettivi? Questo volume nasce dal dibattito lanciato nel 2016 a Milano durante il Forum degli Ecomusei e dei Musei di comunità tenutosi in occasione della 24esima Conferenza Generale ICOM. Il motivo? Esattamente quello di raccontare il processo di trasformazione e rinnovamento che sta attraversando queste istituzioni, per riflettere sul loro ruolo e potenziale all’interno dei territori di riferimento e comunità locali nella società contemporanea.

 
Si parla molto, moltissimo di innovazione culturale, di musei partecipativi, di cambiamento e impatti sul territorio. Ma questo volume è forse uno dei pochi casi in cui questi temi vengono trattati in riferimento ad una specifica categoria museale.
 
Quella degli ecomusei, è una storia quasi sempre raccontata in sordina, che Raffaella Riva, architetto e docente, valorizza raccogliendo numerosi contributi accademici che ricoprono un vasto spettro di esperienze nazionali e internazionali.
 
Si tratta, secondo la curatrice, di dare visibilità ad una nuova stagione, un momento di rinnovamento che si esprime attraverso lo sviluppo di nuovi modelli partecipativi, sostenuta da una crescita di competenze e professionalità e dall’espansione degli obiettivi strategici. Con una sempre più radicata propensione alla interdisciplinarità e al networking, di fatto elementi essenziali per tutti i processi innovativi ma che da sempre ha caratterizzato il lavoro all’interno degli ecomusei.
 
Consapevoli del proprio ruolo di ricerca, educazione, informazione e tutela nei confronti del patrimonio culturale collettivo e delle comunità che lo abitano, gli ecomusei diventano luogo di partecipazione e condivisione per i territori che lo ospitano. Aperti, inclusivi, accoglienti, operano a cavallo tra tradizione e innovazione, ricoprendo una posizione che, come evidenzia il Rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, non si limita esclusivamente alla salvaguardia e protezione ma contribuisce in modo proattivo allo sviluppo territoriale.
 
Attraverso una prospettiva che considera il patrimonio culturale non come aggregato di eccellenze, ma come insieme di elementi espressione delle identità locali interconnessi a livello territoriale, gli ecomusei sono luoghi chiave attraverso i quali rispondere alla crescente domanda di miglioramento dei sistemi locali, aprendosi a tutte quelle tematiche legate alla conservazione, pianificazione e produzione territoriale.
 
Nati in contrasto con la museologia tradizionale, con l’obiettivo di estendere la partecipazione delle comunità alla vita dei musei e lavorare su forme di interpretazione del patrimonio tangibile e intangibile attraverso nuove pratiche sociali, gli ecomusei hanno contribuito in modo sostanziale a ridefinire il ruolo sociale delle istituzioni culturali. Ma come affrontano e accolgono le sfide della società globale che ha inevitabilmente ridefinito le strutture sociali contemporanee? Le risposte che troverete sono molte: promuovendo diversità culturale e interculturalità, supportando attraverso le proprie attività il dialogo, la coesione sociale e mediazione, offrendo alla cittadinanza strumenti di relazione e comprensione dell’altro.
 
Sottolineando il valore dell’interdisciplinarità e della cooperazione e proiettandoci in una dimensione internazionale nella quale realtà radicalmente locali si confrontano su temi e sfide globali, il volume ci guida alla scoperta di tutti quegli elementi che hanno fanno degli ecomusei, gli incubatori di quelle che sono oggi strategie territoriali e culturali universalmente adottate.
 
Laboratori concepiti dall’incontro tra le autorità pubbliche e la popolazione locale (George Henri Rivière, 1980) gli ecomusei nascono come processi partecipativi per il riconoscimento, gestione e protezione del patrimonio locale in un’ottica di miglioramento economico, sociale e ambientale. Una dimensione specifica che sembra aver rilegato questi progetti territoriali lontano dall’attenzione delle grandi istituzioni culturali. Il cambio di marcia a cui abbiamo assistito negli ultimi anni in termini di strategie museali e impatti sociali, ha portato alla rivalorizzazione di esperienze eco museali che con grande anticipo hanno recepito i bisogni e iniziato a lavorare su queste tematiche. Analizzando approcci, pratiche e strategie gestionali, tracciando connessioni tra gli ecomusei italiani, unico Paese dove sono stati ufficialmente regolamentati, ed esperienze internazionali, il volume curato da Raffaella Riva, propone - dalla teoria alla pratica, dall’accademia al territorio - esperienze di contaminazione, resilienza e innovazione che possono ispirare il vostro viaggio alla scoperta delle infinite sfumature che definiscono i Paesaggi culturali che abitate.
 
Raffaella Riva è un architetto e docente del Politecnico di Milano. Ha conseguito un dottorato in “Design and Technology for Culturale Heritage” nel 2008 con la tesi “Il metaprogetto dell’Ecomuseo” pubblicata nel 2008 da Maggioli.

 
Raffaella Riva, Ecomusei e dei Musei di comunità, Maggioli Editore, gennaio 2018, ISBN / EAN: 8891624956 / 9788891624956
 
Link d’interesse:
- Proposta di legge in materia di istituzione degli ecomusei per la valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali (settembre 2014)
- Rete Italiana ecomusei