Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Cultura e cambiamento: sperimentare, collaborare, innovare

  • Pubblicato il: 25/03/2016 - 16:51
Autore/i: 
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Elena Lombardo

Mondo delle Istituzioni, non profit e imprese si sono incontrati a Milano in occasione della sei giorni di presentazione di Mare Culturale Urbano per confrontarsi su buone pratiche e strategie di sviluppo messe in campo per il sostegno della cultura come motore di cambiamento sociale. Si è parlato di collaborazioni, approcci innovativi e obiettivi condivisi per una città che guarda dritto al futuro

 
Quello della relazione tra cultura e impresa, tra pubblico e privato, è un tema centrale non solo per il futuro di nuovi spazi milanesi come Mare Culturale Urbano ma per l’evoluzione e sostenibilità dell’intero settore culturale e creativo nel nostro Paese.
E’ dunque fortissima la necessità di mettere a sistema il cambiamento culturale e sociale attivando processi in grado di coinvolgere sul territorio attori molto diversi tra loro, come spiega anche Cristina Tajani, Assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca del Comune di Milano: «è fondamentale continuare a creare le condizioni di contesto per far sì che progetti come Mare Culturale Urbano scelgano Milano come terreno di sperimentazione».
Una visione strategica per la città che negli ultimi anni ha visto l’amministrazione pubblica lavorare intensamente, attraverso formule e modelli differenti, sul tema del reperimento delle risorse e su quello altrettanto centrale della formazione.
Grazie a progetti come Mare Culturale Urbano, BASE Milano e il nuovo fablab in via Massimo d’Azeglio, sono stati elaborati dei prototipi di intervento che l’assessore si augura verranno tematizzati e messi a sistema al fine di continuare ad investire sull’innovazione culturale ed il cambiamento sociale.
La missione ultima, come spiega Roberto Beretta, Responsabile Area Regionale Lombardia, Banca Prossima: «è quella di riuscire a generare valore sociale attraverso il sostegno finanziario e consulenziale a progetti come Mare Culturale Urbano, cerchiamo di avvicinare mondo profit e non profit affinché si creino sinergie ed opportunità per entrambi.»
E parla esattamente di questo tipo di opportunità, Stefano Satta, Head of Marketing Italy & Iberia, UBS: «abbiamo trovato nella cultura un forte motore di sviluppo e avvicinamento al territorio. Con gli investimenti in questo settore affianchiamo le Istituzioni culturali attraverso un approccio che va ben oltre la logica di sponsorizzazione tradizionale, promuovendo progetti con l’obiettivo di raccontare la complessità del mondo in cui operiamo.»
E’ fondamentale ristabilire quei meccanismi di socialità che legano “il giusto e l’utile” spiega Giorgio Fiocchi, vice presidente agenzia LAMA, agenzia che lavora sui temi del cambiamento e innovazione sociale. Da qualche anno LAMA gestisce GENERA, un programma che incentiva e supporta la nascita di cooperative o di imprese ad alto valore cooperativo. Perché questa scelta? «Perché le cooperative e i circoli cooperativi (300 solo in Lombardia) sono punti di riferimento per il territorio, luoghi che negli anni ‘60 riuscivano ad avere un grande impatto sociale grazie alla capacità di legare impresa e cultura».
L’indebolimento di questo modello, causato dal mancato rinnovamento dell’aspetto culturale suggerisce l’importanza di rigenerare spazi di socialità attraverso progetti e proposte culturali sostenibili che investano in ricerca e sperimentazione sul territorio. 
Mare Culturale Urbano nasce proprio in questa prospettiva, attraverso un modello economico misto e flessibile si può fare impresa ed attivare processi di crescita e sostenibilità con un approccio aperto alla partecipazione di attori diversi puntando su collaborazioni di valore necessarie se non addirittura indispensabili al rinnovamento e crescita del settore culturale.

© Riproduzione riservata