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Chiamata alle Arti per un esercito di mecenati

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 09:02
Autore/i: 
Rubrica: 
NORMA(T)TIVA
Articolo a cura di: 
Elena Lombardo

E’ serrato il road show di ALES, la società in house del Ministero dei beni e delle attività culturali impegnata nella promozione e la formazione in merito all’Art Bonus, la normativa entrata in vigore il 1 Gennaio 2015 che regolamenta il credito di imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo. In occasione della tappa al Teatro Franco Parenti di Milano ne parliamo con Carolina Botti, Direttore Centrale di ALES
 
 
 
 
Milano. In occasione dell’appuntamento milanese del road show Chiamata alle Arti: Art Bonus e non solo! Istruzioni per l’uso dell’Art Bonus, delle Sponsorizzazioni e delle partnership culturali, abbiamo incontrato Carolina Botti, Direttore centrale di ALES, promotore dell’evento che ha presieduto sia la tavola rotonda sul rapporto tra Cultura e Impresa, dove sono stati presentati i risultati ottenuti dall’entrata in vigore della nuova normativa, che il workshop pomeridiano dedicato ai beneficiari di Art Bonus, con istruzioni per l’uso e raccomandazioni.
Direttore centrale dal 2005 di ARCUS Spa - Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo, Carolina Botti ha un passato da amministratore delegato per il Gruppo Monte dei Paschi di Siena ed esperienza ventennale nella consulenza aziendale.  L’abbiamo intervista per conoscere meglio le attività e gli obiettivi strategici della nuova ALES, nella quale ARCUS si è fusa per incorporazione con la Legge di stabilità 2016.
 
In attesa che la fusione venga riorganizzata, le attività che erano di competenza di ARCUS sono state riportante senza soluzione di continuità in ALES: la EX ARCUS continua infatti a lavorare su i progetti precedentemente avviati dedicandosi in particolar modo della gestione dell’Art Bonus. Mentre ALES, su incarico del Ministero, continua a fornire servizi complementari di gestione tecnico-amministrativa grazie ad uno «Staff di esperti per la pianificazione e la programmazione di dettaglio e di circa 700 operatori, adeguatamente formati, per l'esecuzione delle attività operative presso i siti culturali e le Direzioni Generali del MiBACT[1]».
Inoltre, come il Ministro Franceschini spiega al Sole 24 Ore, attraverso la riorganizzazione: «Dovrà essere creata una divisione che si occupi della gestione dei servizi aggiuntivi. Non si potrà farlo dall’oggi al domani, ma è comunque un’operazione che va portata a termine in tempi stretti».
 
Di che cosa si occupa il colosso ALES dopo la recente incorporazione di ARCUS?
ALES - Arte, Lavoro e Servizi per la tutela del patrimonio culturale Italiano si occupa da oltre quindici anni di supportare il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), che ne detiene il 100% del pacchetto azionario.
Oltre a supportare il Ministero nei suoi progetti di miglioramento delle condizioni di fruibilità del patrimonio e allo svolgimento di attività strumentali alla gestione tecnico-aministrativa di tutte le attività di valorizzazione e tutela, ALES contribuisce attraverso iniziative specifiche e di concerto con il MIBACT a promuovere i Beni Culturali Italiani ed il made in Italy a livello nazionale ed internazionale.
Con particolare riferimento ad Art Bonus, ALES sta sotto il cappello di gestione del rapporto pubblico-privato finalizzato anche al fundraising istituzionale. L’ obiettivo strategico rimane quello di essere interfaccia tra pubblico e privato e di continuare a gestire una serie di attività inerenti il finanziamento di progetti di recupero e restauro del patrimonio.
 
 
 
Il tema dell’Art Bonus vi compete direttamente, qual è il vostro ruolo?
Con riferimento ad Art Bonus, attualmente uno dei più importanti strumenti normativi per il contributo economico dei privati alla gestione del patrimono, ALES oltre a gestire la procedura di donazione, inserimento enti e monitoraggio attraverso il portale http://artbonus.gov.it/ si occupa di promozione, comunicazione e formazione rispetto alla norma.
La giornata di Milano del 3 maggio al Teatro Parenti,  fa parte di una programmazione istituzionale frutto dell’accordo con MIBACT e ANCI che prevede un road show itinerante su i principali comuni italiani per presentare insieme la norma e i fondamentali per poterla attuare nel modo migliore. E’ un’iniziativa partita nell’autunno dello scorso anno che continuerà per tutto il 2016, il prossimo evento: Art vantage: investire nella cultura risparmiando con l’Art Bonus, si terrà il 18 Maggio al Palazzo Ducale di Venezia.  In questi casi si tratta di iniziative sul territorio, ma abbiamo anche fatto pubblicità istituzionale, campagne di affissioni, utilizzato molto la stampa on line e i canali social come Facebook e Twitter.
 
 
 
Le risposte all’attività di sensibilizzazione sono tangibili? Quali gli sviluppi?
Assolutamente si, a Gennaio il numero dei mecenati è arrivato a quota 2.496 per un totale di 62 milioni raccolti. Ma il target di potenziali donors è talmente vasto che non ci si può fermare o rivolgere esclusivamente ad un pubblico specifico. E’ un’operazione di cambiamento culturale e di sensibilizzazione nei confronti del mecenatismo che richiederà anni per andare a regime e raggiungere la popolazione in modo capillare, anche se il nostro sito web sta svolgendo già un ottimo lavoro. Oltre ad essere lo strumento di gestione, il portale è sia uno spazio di promozione e comunicazione che di supporto e guida per tutti coloro che vogliono sapere di più, mecenati come operatori culturali.
 
 
 
In merito a questi ultimi, vuole dare qualche raccomandazione su come intercettare nuove risorse grazie allo strumento Art Bonus?
Molti dei beneficiari sono enti pubblici che devono convertire l’approccio metodologico e culturale sia rispetto alle modalità di gestione del patrimonio che a come devono essere recuperati i fondi per queste attività. Per aprirsi al finanziamento da parte dei privati bisogna dotarsi di strumenti adeguati e formare persone qualificate che si occuperanno di questo aspetto.
Oltre a conoscere le opportunità normative, i potenziali beneficiari devono imparare a raccontare gli obiettivi dell’ente, l’oggetto al centro della raccolta ed il suo valore. Devono saper creare un legame di fiducia con il mecenate dimostrando che i soldi vengono usati bene, con tempi certi e producono i benefici che tutti si aspettano.
Il portale artbonus.gov.it facilita questo processo, sul sito vengono infatti documentate tutte le operazioni di raccolta e spesa consentendo di visualizzare un bilancio dell’operazione sul bene in tempo reale. Noi monitoriamo a campione che questi passaggi siano svolti correttamente, ma devo dire che c’è molta autodisciplina.
Bisogna sempre ricordare che i soldi non arrivando spontaneamente, è necessario molto lavoro, tenacia e una buona dose di creatività nell’identificazione di progetti che possano essere sposati dai singoli target.
Comunicare adeguatamente, con trasparenza è il punto centrale di tutto il processo. Anche nel nostro caso, ritengo che le attività di promozione e divulgazione siano un servizio necessario che da un grande valore aggiunto alla normativa Art Bonus la quale, lasciata a se stessa, sicuramente non darebbe gli stessi frutti.
 
 
 
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[1] http://www.ales-spa.com/moduli/pagina/index.php?codice=1