Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Cartoline da Londra per la Pinacoteca Agnelli

  • Pubblicato il: 29/07/2011 - 10:40
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Jenny Dogliani
Gilbert&George

Torino. «Sii nella tua vita disciplinato e borghese così potrai essere violento e rivoluzionario nella tua opera». Con questa frase di Gustave Flaubert, Michael Bracewell ha descritto Gilbert & George e la loro arte.

I due artisti londinesi d’adozione, dall’impeccabile aspetto di gentlemen, nascondono infatti dietro il rigoroso formalismo una poetica cruda, in grado di rivelare istinti e pulsioni, mali e perversioni di una società di cui raccontano sofferenza, solitudine, disagio e follia.
La loro processualità artistica, di matrice concettuale, nasce da lunghe passeggiate nei sobborghi di Londra, dove raccolgono e interiorizzano, come per una sorta di automatismo, una grande quantità d’immagini e dati. Così nasce la serie della mostra «The Urethra Postcard Art Pictures of Gilbert&George», esposta dal 6 novembre al 4 marzo nella Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli.

La Fondazione, ideata per accogliere la collezione di opere appartenute a Giovanni e Marella Agnelli, è nata con fini culturali nell’ ambito della produzione artistica e nello studio della storia dell’arte e ha m esso a punto nel tempo una programmazione di mostre temporanee dedicate al collezionismo e alle sue evoluzioni.
Una scelta fortemente sostenuta dalla neopresidente Ginevra Elkann e dalla direttrice Marcella Pralormo, cui si deve anche la nuova sala di consultazione dedicata al tema del collezionismo, inaugurata nel febbraio 2010. A Ginevra Elkann si devono infatti l’orientamento e il posizionamento verso il collezionismo che hanno portato alle grandi mostre degli ultimi anni, tra cui ricordiamo «China Power Station», con opere di arte contemporanea cinese della collezione Astrup Fearnley, «The Museum of Everything», con 300 pezzi provenienti dalle più importanti collezioni internazionali di Art-Brut, «Dalla preistoria al futuro», con i capolavori della collezione Bischofberger e «Why Africa», con i lavori di arte contemporanea africana della collezione Pigozzi.

«La mostra – commenta Marcella Pralormo - prosegue l'indagine sulle diverse tipologie di collezioni. Le opere in mostra appartengono in parte agli artisti (le Urethra Postcards Pictures) e in parte a collezionisti privati (quelle degli anni Settanta) e invitano i visitatori a riflettere sul tema del collezionare cartoline con lo scopo di trasformare questa forma d'arte "democratica" e a basso costo in un'opera d'arte vera e propria. Oltre al tema del collezionismo, la mostra è ovviamente incentrata sulle figure degli artisti, che si considerano essi stessi opere d'arte viventi».

Per la mostra torinese la serie «The Urethra Postcard Pictures» diventa una grande installazione ripensata dai due artisti per l’intero spazio espositivo, frutto di un lavoro cominciato negli anni ’70 raccogliendo volantini, cartoline e biglietti di prestazioni sessuali trovati nelle cabine telefoniche di Londra e poi combinati casualmente nella forma di un rettangolo di cartoline, con una sempre sistemata nel centro, per richiamare il simbolo sessuale usato dal teosofo progressista C. W. Leadbetter.

Gli artisti presenteranno la mostra in anteprima sabato 5 novembre alle 11.30 all'interno della Fiera Artissima. L’incontro sarà aperto a tutti fino a esaurimento posti.

© Riproduzione riservata