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Aspettando il RavelloLab

  • Pubblicato il: 17/10/2013 - 18:58
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Rubrica: 
OPINIONI E CONVERSAZIONI
Articolo a cura di: 
Redazione

Sin dal 2006 il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e Federculture hanno dato avvio ad un’iniziativa di confronto e di proposta sulle politiche culturali, in chiave di sviluppo locale, di livello europeo: Ravello Lab - Colloqui Internazionali, la cui ottava edizione è in programma a Ravello (Salerno) dal 24 al 26 ottobre 2013. I colloqui di Ravello intendono fornire un contributo di proposte e soluzioni alle politiche di sviluppo territoriale centrate sulla valorizzazione del patrimonio culturale e sul sostegno alle industrie creative, attraverso lo scambio di esperienze tra operatori, amministratori ed esperti italiani ed europei.

D. Presidente Andria, quali saranno i temi al centro della riflessione del prossimo Laboratorio di Ravello?
R. Nel titolo «INNOVAZIONE SOCIALE, IMPRESE CULTURALI E PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI. La Cultura tra Politiche Urbane e Valorizzazione Territoriale» abbiamo racchiuso le molte questioni che i 2 panel (in cui, tradizionalmente, si articola il nostro Laboratorio) svilupperanno durante i tre giorni dei colloqui di Ravello. Nell’Anno Europeo della Cittadinanza Attiva, in particolare, abbiamo voluto sottolineare l’importanza della partecipazione dei cittadini alle scelte in campo culturale che, recentemente, anche il Governo italiano ha ribadito con la firma della Convenzione di Faro, promossa dal Consiglio d’Europa.

D. La scelta ‘laboratoriale’, a cui partecipa un numero ristretto di operatori e di esperti provenienti da diverse esperienze, favorisce senz’altro l’approfondimento di alcune tematiche critiche che riguardano il rapporto cultura-sviluppo: quali saranno i temi affrontati nei due panel previsti quest’anno a Ravello?
R. Alla vigilia del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020, Ravello Lab prova a misurarsi con le innovazioni che verranno introdotte dall’UE soprattutto in riferimento al nuovo programma EUROPA CREATIVA, progettato per sostenere lo sviluppo delle imprese culturali attraverso lo stanziamento di circa 1,4 Md di euro, con un incremento significativo rispetto alla somma dei precedenti programmi Cultura e Media. Accanto alle misure finanziarie, tuttavia, saranno altrettanto importanti gli strumenti in grado di aiutare concretamente le piccole e medie imprese del settore, favorendo, in particolare, le start-up innovative. La crescita di nuova imprenditorialità nel settore culturale, infatti, costituirà il focus dell’edizione di questa edizione di Ravello Lab che coinvolgerà anche operatori di finanza innovativa chiamati a sostenere nuove imprese, profit e no-profit, sui territori. Per questa ragione, uno dei due panel di riflessione previsti sarà dedicato agli incubatori culturali facendo tesoro delle esperienze di alcune delle principali pratiche europee, di cui riferiranno i rispettivi protagonisti. Tra queste Creative Factory di Rotterdam, CREA.RE di Vienna, Addict di Porto che porremo a confronto con le più significative iniziative italiane, quali Fabrica di Treviso e Campania Innovazione. Quest’ultima è l’Agenzia Regionale per la promozione della ricerca a supporto dei processi di trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuove imprese, che ha sostenuto anche finanziariamente la realizzazione di questo panel. Il punto di partenza sarà il modello di incubazione proposto dall’EBN (European Business Network) che costituisce, a tutti gli effetti, un benchmark rispetto alle molte esperienze realizzate. Nella progettazione e realizzazione di questo panel è stato decisivo l’aiuto dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, e del suo Addetto Culturale, Bas Ernst, che ha apprezzato il nostro sforzo e ci ha aiutato nelle individuazione delle citate esperienze europee.

D. E quale sarà il tema del secondo panel?
Altrettanto rilevante sarà il tema trattato dal secondo panel che si propone di esaminare, anche a partire da alcune pratiche europee, le varie esperienze di Partenariato Pubblico-Privato quale modalità per rilanciare lo sviluppo delle città e dei territori attraverso una progettualità integrata tra diversi livelli istituzionali favorendo, altresì, la nascita di nuove imprese e la partecipazione di soggetti privati e dei cittadini. In questa fase, dati i pesanti vincoli di bilancio, le autorità pubbliche, non sono in grado di investire risorse in maniera adeguata nel settore della cultura e dello sviluppo a base culturale. La crisi finanziaria e l’insufficiente capacità progettuale di parte pubblica non solo hanno provocato una deludente performance nell’utilizzo dei fondi comunitari, ma hanno creato una impasse anche nell’utilizzo degli strumenti di Partenariato Pubblico-Privato. Ed ancora, al fine di favorire il coinvolgimento di soggetti privati al processo di valorizzazione, sia in ambito urbano che nelle aree interne, il panel si soffermerà ad approfondire l’utilità dell’idea avanzata da Federculture di prevedere nuove misure per finanziare la progettualità integrata sui territori. L’introduzione di un Fondo per Progettualità Culturale dovrebbe riguardare diversi livelli istituzionali (lo Stato ma ancor più le Regioni) in coincidenza con il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020. Si tratta di uno strumento finanziario diretto, in primo luogo, a favorire la progettualità integrata e partecipata, in chiave di sviluppo locale, tra i vari attori pubblici che, in diversi e specifici ambiti territoriali, sono titolari di patrimonio culturale. Tra i possibili benefici che deriverebbero dall’introduzione di questa misura: a) l’incentivo al coordinamento progettuale strategico; b) la definizione di modelli di governance e gestione sostenibile; c) un accesso facilitato ai fondi europei; d) la creazione di convenienze ad investire da parte dei privati anche attivando strumenti innovativi di PPP.

D. I colloqui di Ravello saranno anche l’occasione per lanciare il progetto HEARSTHSTRING; di che si tratta?
R. Il progetto, promosso dall’Assessorato all’Ambiente e all’Agricoltura del Comune di Ravello, con la direzione scientifica del nostro Centro e finanziato dalla Regione Campania, nell’ambito del PO FESR 2007/2013 - obiettivo 1.9, nell’arco di 6 mesi, proporrà in alcune location d’eccezione concerti, visite guidate, workshop, degustazioni, laboratori con l’obiettivo di favorire la piena comprensione del ‘paesaggio culturale’ di Ravello e della Costiera amalfitana il cui aspetto peculiare è rappresentato dal secolare rapporto dell’uomo con la natura circostante. Questa caratteristica, che ha permesso l’inserimento della Costiera amalfitana tra i siti della lista Unesco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, rappresenta simbolicamente la specificità del paesaggio italiano che, oltre alla sua spettacolarità, è frutto del millenario rapporto tra l’uomo e il suo ambiente. Sarà anche un’occasione, per gli ospiti di Ravello Lab, di apprezzare, attraverso una ‘conversazione nomade’ animata da Carlo Infante, i tanti tesori paesaggistici e culturali della penisola amalfitana.

Posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Ravello Lab, sin dalla sua prima edizione, beneficia anche del patrocinio del Consiglio d’Europa, della DG Cultura della Commissione Europea, dell’Ufficio di Rappresentanza italiano del Parlamento Europeo, del Ministero degli Esteri, del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, e del Ministero dello Sviluppo Economico. Di rilievo, per l’edizione 2013, anche il patrocinio del Semestre di presidenza europea della Lituania e dell’Anno Europeo della Cittadinanza Attiva.
Ravello Lab quest’anno potrà contare, tra gli altri, sul contributo della Fondazione del Monte 1473 e della Fondazione Cassa di Risparmio di Salerno.