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Un approccio nuovo alla filantropia

  • Pubblicato il: 31/01/2014 - 13:14
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Ottavia Spaggiari - VITA Magazine

Bruxelles. Il Parlamento Europeo ha approvato a giugno 2013 lo Statuto Unico delle fondazioni europee. Un passo di un percorso per dare alla filantropia europea un'azione internazionale e permettere alle fondazioni di agire oltre i confini del proprio Paese. Ne discutiamo con Gerry Salole, CEO dell'European Foundation Centre (EFC), l’organizzazione che dal 1989 riunisce le principali fondazioni istituzionali internazionali, oggi 231
Perché la necessità di uno Statuto Unico?
È molto difficile per le fondazionilavorare con una visione paneuropea, date le limitazioni nei diversi paesi. La società civile dovrebbe giocare un ruolo sempre più centrale nel «post-welfare» e per un’Europa unita dovremmo poter operare ovunque. Occorrono strumenti, come lo statuto. Perfarlo passare serveora l’unanimità di tutti gli Stati membri. È fondamentale che i Paesi come l’Italia in cui le fondazioni sono moltissime, hanno una tradizione antica e radicata nel tessuto sociale, facciano da traino. Il momento decisivo per l’approvazione potrebbe essere il semestre di presidenza italiana nel 2014.
Quali sono le sfide maggiori per le fondazioni europee? Lafilantropia europeaè robusta, ha una storia lunga, ma è fondamentale lo scambio di idee e modelli tra Paesi. Non è una copia della filantropia americana. Le fondazioni europee non sono solo grantmakers,ma impegnate operativamente. La loro grande varietà è una ricchezza, mapuò confondere. La fondazione è un veicolo giuridico adottato da diversi tipi di organizzazioni, per i think tanks, dai partiti. Le persone non conoscono il loro ruolo. La prima sfidaè la trasparenza, seguita dalla comunicazione. Va comunicato con chiarezza il lavoro portato avanti in ambiti diversi e l’impiego delle risorse private a favore del pubblico. Inoltre occorreaffrontarela falsa percezionediffusa per cui le fondazioni dovrebbero entrare dove il Governo comincia a ritirarsi. C’è una grossa differenza di scala tra le risorse pubbliche e quelle di una fondazione. Sarebbe come paragonare una piscina al mare.
Quale dovrebbe essere quindi il ruolo delle fondazioni in questo momento storico? C’è un approccio nuovo alla filantropia.Sempre più fondazioni usano le risorse in modo virtuoso, cercando di favorire la sostenibilità economica dei progetti che supportano: unimpegno nella creazione di organizzazioni autosufficienti.Non elargiscono solo contributi a fondo perduto. Molte realtà aderenti allo EFC sono anche membre della European Venture Philanthropy(www.evpa.eu.com), il significa che intendonosperimentare soluzioni nuove: c’è un legame stretto trasocial innovation e il mondo delle fondazioni in Europa. La piscina è ideale per testare l’innovazione, prima di affrontare il mare aperto.
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