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So long, Bonami!

  • Pubblicato il: 30/05/2014 - 10:57
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Micole Imperiali

Torino. È durata quasi vent’anni la cooperazione tra il critico d’arte fiorentino Francesco Bonami e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, di cui è stato direttore artistico per tutti questi anni.
Non un divorzio, ma un’esigenza come afferma di “cedere il passo a «nuove energie»”.  Una  notizia arrivata all’indomani dell’inaugurazione delle quattro mostre di giovani emergenti che la Fondazione ospiterà fino al 7 settembre - e aperte al pubblico lo scorso 21 maggio -. «Venti anni fa è iniziata una storia incredibile, ha prodotto progetti eccezionali e creato una grande amicizia e un’istituzione unica dedicata al contemporaneo. In questi venti anni il mondo dell’arte è cambiato. Con Patrizia abbiamo deciso che è arrivato il momento di costruire il secondo piano di questa nostra esperienza. E’ necessaria una nuova generazione di idee. Lascio la direzione, pur restando a disposizione con la mia esperienza» dice il critico –che  è stato infatti non solo il più stretto consigliere della presidente Patrizia Sandretto, ma anche uno dei pilastri portanti nella fondazione dell’istituzione torinese, basti pensare alla prima mostra «Campo 5», tenutasi vent’anni fa- . Ora assume la carica di presidente onorario. Nessun compito operativo quindi.-
Quella di Bonami è una scelta, come spiega  la stessa Patrizia Sandretto, di « naturale evoluzione di un progetto condiviso. Nel 2015 compiremo vent’anni, li festeggeremo con uno speciale programma di eventi, incontri e con una pubblicazione dedicata alla nostra storia con l’arte contemporanea. Un’occasione che ci darà anche modo di ripercorrere ciò che abbiamo costruito insieme».
Ma lo scendere dal palco di Fsrr non significa anche la fine del rapporto di Bonami con la città. Pare infatti che nel 2015 il critico curerà una mostra sul collezionismo dal 1915 al 2015 alle Officine Grandi Riparazioni (Ogr) per Fondazione Torino Musei, una raccolta dei più bei gioielli artistici di famiglia torinesi e piemontesi provenienti da collezioni sia private che pubbliche in occasione dell’Expo e del grosso afflusso turistico che questa comporterà.
Per quanto riguarda il futuro del critico c’è chi parla della direzione del Macro di Roma e chi del Castello di Rivoli, che confluirà nella SuperFondazione Torino Musei in lavorazione- quindi della fine del contratto con Sandretto come una mossa preparatorio. Per ora si tratta solo di semplici supposizioni.
Di sicuro però si parla di novità, così come quelle che toccheranno alla Sandretto che ha in programma una serie di appuntamenti con curatori internazionali:  la mostra dei vincitori del Re Rebaudengo Serpentine Grants di settembre – affidata a Hans-Ulrich Obrist, co-direttore della Serpentine Gallery di Londra- e Simon Castets, direttore del Swiss Institute di New York – e,  ad ottobre, la collettiva di pittura «Beware Wet Paint» realizzata in collaborazione con l’Ica, Institute of Contemporary Arts di Londra, curata dal suo Gregor Miur. Inoltre,  a febbraio 2015  vedremo la personale di Avery Singer, co-prodotta con la Kunsthalle di Zurigo e curata dalla direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam Beatrix Ruf.
Sono operazioni frutto del lavoro ventennale del tandem Francesco Bonami-Patrizia  Sandretto che, al di là dei ruoli, è una forza riconosciuta nel mondo dell’arte contemporanea internazionale. Patrizia Sandretto, infatti, è l’unica italiana a essere presente nella lista stilata da The Art Newspaper sulle figure femminili più influenti del mondo dell’arte europeo. Questo merito si aggiunge alla proiezione internazionale che la Fondazione ha vissuto grazie alla figura di Bonami, su cui la Sandretto ha investito, favorendo l’affermazione di quello che è diventato un punto di riferimento per artisti e curatori. E non solo.

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