Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

#SHIFTTHEPOWER. IL MESSAGGIO DAL GLOBAL SUMMIT OF COMMUNITY PHILANTROPY

  • Pubblicato il: 14/12/2016 - 22:38
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI DI COMUNITÀ
Articolo a cura di: 
Carola Carazzone

A Johannesburg si è tenuto ad inizio dicembre il primo summit mondiale sulla filantropia di comunità, realtà cresciute del 75% negli ultimi 25 anni. 370 partecipanti in rappresentanza di più di 1800 fondazioni di 60 paesi, hanno esplorato in profondità i nuclei delle questioni fondamentali  che riguardano i processi decisionali per lo sviluppo sostenibile. Piattaforme di comunità fondamentali “ovunque, non solo nei paesi cosiddetti in "via di sviluppo" ma anche, con i macro-fenomeni in corso migratori, di invecchiamento della popolazione, di recrudescenza di xenofobia e violenza, in quelli cosiddetti "paesi sviluppati". Ne parla Carola Carazzone, Segretario Generale di Assifero, l’associazione nazionale della filantropia istuzionale, presente al summit con 14 delegati italiani.
 
 
L’1 e 2 dicembre, a Johaneesburg, si è tenuto il primo Summit Globale della Filantropia di Comunità,  promosso dal Global Fund for Community Foundations e dalla Global Alliance for Community Philanthropy.
Densi e molto forti i contenuti costruiti intorno a plenarie, gruppi di lavoro, poster session, open sessions intorno a otto assi tematiche fondamentali per un paradigma di sviluppo umano e sostenibile che metta davvero al centro le persone e punti sulla Filantropia di Comunità come strumento innovativo di partecipazione e promozione di sviluppo umano e sostenibile a livello locale.
 
370 partecipanti da 60 paesi in rappresentanza di più di 1800 fondazioni di comunità nel mondo.
Per l’Italia ASSIFERO, Associazione nazionale delle Fondazioni e degli Enti della Filantropia Istituzionale.
e membro dell’Advisory Committee del Global Summit, ha promosso, grazie al contributo di Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo e Fondazione Con il Sud, la partecipazione delle Fondazioni di comunità italiane al Global Summit.
 
Sono stati 14 i delegati delle Fondazioni di Comunità italiane che con ASSIFERO hanno rappresentato l’Italia a Johannesburg, ovvero le Fondazioni di Comunità Canavese, Comasca, Messina, Mirafiori, Nord Milano, San Gennaro, Ticino Olona, Monza Brianza, Salernitana, Valle d’Aosta, Verbano Cusio Ossola.
 
Per 2 giorni completi il Summit ha esplorato in profondità i nuclei di tutte le questioni fondamentali: come stimolare e sostenere un cambiamento trasformativo, come spostare il potere che è troppo lontano dalla gente.
Il rapporto di grant-maker e grant- seekers mira a mantenere lo status quo o a stimolare il cambiamento sociale? E mera beneficenza o promuovere giustizia sociale? Affronta le cause profonde o semplicemente allevia le conseguenze e, infine, di perpetua modelli di discriminazione e disuguaglianza? E poi come grant-makers la grande domanda: siamo disposti e pronti a spostare il potere?
 
370 delegati provenienti da esperienze diverse e fantastiche di Community Philanthropy sono stati molto chiari e coraggiosi nel dire che il potere, il processo decisionale, l’ownership deve essere locale. Questa è un'affermazione radicale rispetto a un sistema tradizionale di aiuti allo sviluppo che nei stessi giorni del Global Summit era riunito ad alto livello sulla cooperazione internazionale a Nairobi (28 novembre-1 dicembre 2016).
Un sistema attraverso il quale dei 25 miliardi di dollari l'anno di ODA (Official Development Assistance) nel 2016 sono arrivati alle organizzazioni della società civile locale meno del 2%.
 
L'idea chiave del Global Summit è che le organizzazioni filantropiche di comunità sono piattaforme fondamentali per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'agenda 2030, ovunque, non solo nei paesi cosiddetti in "via di sviluppo" ma anche, con i macro-fenomeni in corso migratori, di invecchiamento della popolazione, di recrudescenza di xenofobia e violenza, in quelli cosiddetti "paesi sviluppati".
 
Le fondazioni di comunità sono aumentate di numero del 75% negli ultimi 25 anni e sono diverse per origine e missione. La filantropia comunitaria è, per sua natura, un ambito altamente legato al contesto locale, e questo è una ricchezza e un enorme valore aggiunto.
Nello scenario attuale di grandi cambiamenti per la società civile e nei finanziamenti dei donatori, la filantropia di comunità è parte fondamentale nel processo di rafforzamento delle capacità delle comunità prendere parte a processi di partecipazione e decisione:  è una strategia estremamente efficace per abbattere il silos tra donatori e cosiddetti "beneficiari" verso un'idea di co-investimento in cui diversi attori portano sul tavolo diversi punti di forza ed esigenze; una strategia efficace perché la gente partecipi allo sviluppo locale in un’ottica di responsabilità reciproca, di ownership e alla fine di concreta sostenibilità.
 
Ho lasciato il Sud Africa con una bellissima sensazione di calore, energia, appartenenza. Esiste una comunità globale di appassionati professionisti che praticano la filantropia comunitaria e che per la prima volta ha avuto la possibilità di incontrarsi e, deliberatamente, ha scelto di farlo nel Sud del mondo, in un’occasione arricchente e stimolante.
Se certamente la filantropia di comunità è locale e relativa a un contesto specifico, abbiamo però bisogno di un movimento globale per promuoverla, per spingere la filantropia tradizionale ad investire nelle fondazioni di comunità. Le organizzazioni infrastrutturali della Filantropia Istituzionale – come in Italia Assifero l’associazione italiana delle Fondazioni e degli Enti della Filantropia Istituzionale - sono fondamentali nel processo di rendere la filantropia di comunità più informata, più connessa, più forte.
                                      
© Riproduzione riservata
 
Link utili