Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

A ritmo di jazz

  • Pubblicato il: 01/10/2011 - 17:40
Autore/i: 
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Jenny Dogliani

New Orleans. Culla del jazz, sulle rive del Mississippi, a 160 Km dal Golfo del Messico, New Orleans è una città creativa, con una ricca eredità culturale. Un luogo stimolante per una giovanissima biennale di arte contemporanea come «Prospect. New Orleans».
Fondata nel 2008 dal curatore Dan Cameron, la manifestazione è attenta alle nuove pratiche artistiche e segue i modelli delle più consolidate biennali del mondo.

Con un respiro locale e internazionale, «Prospect» riversa sul territorio significative ricadute economiche e intellettuali, incrementando il turismo culturale e attirando l’attenzione sulle comunità artistiche attive in città. Prova ne è una prima edizione che, con 81 artisti, 24 sedi espositive e 88mila ingressi, ha generato oltre 23 milioni di dollari in attività economiche.

Questa la linea su cui intende proseguire «Prospect 2», il cui costo organizzativo ammonta a 2,4milioni di dollari, stanziati principalmente da fondazioni filantropiche e non, in grado, da sole, di coprire i 2/3 delle spese totali. Tra queste Metabolic Studio, The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, The Brown Foundation, Inc., of Houston, The Prospectors Club e The Helis Foundation.
La nascita della manifestazione si deve in particolare a The Toby Fund, che a oggi ha sovvenzionato più di 1 milione di dollari. Altri importanti donatori sono The Lambent Foundation e Annenberg Foundation, ciascuna ha infatti contribuito con oltre 500mila dollari. «Un aiuto senza il quale- dichiara Deirdre Maher dello staff di “Prospect 2” – non saremmo mai stati in grado di realizzare la prima edizione e tantomeno la seconda».

Dal 22 ottobre al 29 gennaio, 14 sedi sparse per la città ospiteranno i progetti di 27 artisti provenienti da New Orleans, Stati Uniti, Italia, Polonia, Francia Svezia, Giappone, Cile, Islanda e Vietnam. Tra questi il performer e scultore, William Pope L. ha realizzato la videoinstallazione «Blink». Una sorta di banca della memoria prodotta a partire da foto e racconti dei cittadini di New Orleans. Tra realtà e finzione, fatti e sentimenti, pubblico e privato si colloca invece la grande installazione Sophie Calle, che ha deciso di reinterpretare la storia del Louisiana State Museum. Site specific anche l’installazione di Francesco Vezzoli «Sophia Loren», in dialoga con post moderna Piazza d’Italia di Charles Moore. Questi alcuni degli artisti, invitati insieme a Nick Cave, Jonas Dahlberg, William Eggleston, Grazia Toderi, Tsuyoshi Ozawa e Pawel Wojtasik e molti altri.
A corredo della rassegna, inoltre, sono previsti numerosi eventi satelliti: incontri, performance, concerti e laboratori.

Un inedito schieramento di fondazioni, dunque, che uniscono le proprie forze e i propri obiettivi culturali a beneficio di una città che, sotto le ferite dell’Uragano Katrina, pullula d’iniziative, creatività e progetti per il futuro.

© Riproduzione riservata

Dan Cameron Introduces Prospect New Orleans from Newgray on Vimeo.