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Psiquadro, quando la scienza diventa cultura

  • Pubblicato il: 13/09/2016 - 09:43
Rubrica: 
DOVE OSA L'INNOVAZIONE
Articolo a cura di: 
Maria Elena Santagati

Comunicare la scienza: questa la sfida di Psiquadro, organizzazione impegnata dal 2002 in progetti di divulgazione scientifica. Dall'appena conclusa Isola di Einstein, festival internazionale di spettacoli scientifici che si svolge ogni anno in un'isola del Lago Trasimeno, all'International FAME Lab, competizione tra giovani scienziati. Prossimo appuntamento il 30 settembre con l'edizione italiana della Notte europea dei ricercatori, che si terrà contemporaneamente in 250 città europee

Dal 2 al 4 settembre l'Isola Polvese, la più estesa delle tre isole del Trasimeno dichiarata parco scientifico-didattico, si è trasformata nell'Isola di Einstein, grazie all'animazione di artisti, divulgatori, scienziati e storytellers italiani e non, provenienti da Estonia, Germania, Inghilterra, Israele, Polonia, Romania e Ungheria, che hanno offerto ai 12000 spettatori giunti da tutta Italia oltre 80 spettacoli scientifici. Giunta alla quinta edizione, la manifestazione ha proposto esperimenti di ogni genere, quiz-show, performance, concerti con strumenti inusuali, sfide a colpi di numeri, reazioni chimiche e leggi fisiche. A completare l'esperienza, l'Einstein Village, villaggio interattivo suddiviso in sei quartieri dedicati a scienza e sport, matematica, statistica, droni, oggetti volanti e onde radio. Un festival unico nel suo genere, in cui la scienza diventa protagonista assoluta di esibizioni varie ed eventuali, per un insolito connubio tra scienza e arti performative.
Ideatore e organizzatore, Psiquadro, impresa sociale attiva nel settore della divulgazione scientifica, fondata nel 2002 da un gruppo di colleghi ex-studenti del Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Perugia. Psiquadro nasce da una consapevolezza, come ci spiega Leonardo Alfonsi, fondatore e direttore:
«Già negli ultimi anni del percorso universitario avevamo sviluppato l'intuizione di creare un soggetto che fosse professionalmente preparato a fare attività di divulgazione scientifica. Già da fine anni Novanta, quindi, ci era chiaro che sarebbe stato sempre più importante il ruolo di chi avrebbe rappresentato l'interfaccia tra il mondo della ricerca e i cittadini. L'idea che la scienza e la tecnologia avessero un ruolo sempre più importante nella vita quotidiana di ciascuno di noi ci aveva fatto pensare alla necessità di un ruolo professionale per aumentare il contatto del mondo della ricerca con i cittadini, da un lato raccontare in modo accessibile i contenuti della ricerca di frontiera, dall'altro avvicinare a contenuti complessi, facendolo in modi diversi. L'idea che avevamo, che è poi quella che abbiamo coltivato, era quella di avvicinare questi due mondi».
Viene creata così un'impresa con l'obiettivo di promuovere la cultura scientifica, di mediare tra mondi culturali differenti, di proporre modalità nuove di fruizione dei contenuti culturali e scientifici. Il tutto unendo alla formazione scientifica una preparazione specifica nella comunicazione della scienza, conseguita nel Regno Unito e in Italia, dando così massimo riconoscimento alla professione del divulgatore scientifico. Tre sone le linee di intervento di Psiquadro: eventi di divulgazione scientifica, attività didattica con scuole primarie e secondarie, introducendo nel mondo scolastico la didattica non formale della scienza, organizzazione di mostre temporanee. Già nel 2003 era stato promosso il Perugia Science Fest, al tempo uno dei tre festival italiani dedicati alla scienza, insieme a quelli di Genova e Bergamo, che si è poi trasformato dando vita all'Isola di Einstein.
Con uno staff che si compone di 5 dipendenti a tempo indeterminato e un consistente numero di collaboratori e volontari in funzione delle varie attività, con una diversificazione delle fonti di finanziamento, dai ricavi per prestazioni di servizi ai finanziamenti europei come coordinatori o partner di progetti, alla partecipazione a bandi ministeriali o di fondazioni bancarie locali, Psiquadro è la storia felice di un'impresa creativa pioniera nel suo settore, che ha saputo fare della collaborazione e della condivisione progettuale con enti e soggetti di varia natura un vantaggio competitivo. Una delle chiavi di successo e di sostenibilità è stata senz'altro la relazione costante con soggetti internazionali, potenziata anche attraverso l'adesione a reti europee quali ECSITE-European Network Science Centers and Museums e EUSEA-European Science Events Association, che il fondatore Leonardo Alfonsi ha presieduto per 4 anni fino al maggio scorso.

Tra le attività internazionali, un evento di grande rilevanza è SHARPER – Sharing Researchers’ Passions for Excellence and Results, ovvero la Notte europea dei ricercatori, che si terrà dal pomeriggio alla notte del 30 settembre anche in Italia, a Perugia, Ancona, L'Aquila, Palermo e Cascina, grazie al coordinamento di Psiquadro. Un'iniziativa in cui i cittadini hanno l'occasione di scoprire più da vicino fenomeni e luoghi della scienza attraverso incontri, visite, spettacoli e dimostrazioni curati dai ricercatori. Tra i partner figurano l’Università degli Studi di Perugia, l’Università Politecnica delle Marche, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso – INFN, l'Università di Palermo, il Consorzio EGO e Observa Scienza e Società. Si tratta di un progetto interregionale, cofinanziato dalla Commissione Europea nel quadro delle Azioni Marie Skłodowska-Curie del programma Horizon 2020, uno dei sei progetti italiani selezionati dalla Commissione.
Grazie alla collaborazione con British Council Italia, Psiquadro organizza anche l'edizione italiana di FameLab, competizione internazionale ideata da Cheltenham Festivals e promossa a livello mondiale dal British Council in 28 differenti paesi, destinata a giovani ricercatori scientifici con un particolare talento nella divulgazione. Dopo le selezioni in 7 città, FameLab Italia decreta i 14 finalisti che potranno prendere parte alla FameLab Masterclass, workshop di formazione in comunicazione della scienza.

Se negli ultimi venti, trenta anni l'Italia è riuscita a superare il grande ritardo nei confronti dell'esperienza europea in materia, e soprattutto anglosassone, numerose sono ancora le sfide, culturali e politiche, che la divulgazione scientifica sta attraversando: secondo Alfonsi, infatti, «C'è la necessità di un approfondimento culturale che non sia semplicemente rendere accessibili temi complessi, ma far sì che il pubblico abbia un ruolo attivo nella discussione di questi temi. Il ruolo del comunicatore si è arricchito di una caratteristica che è quella di una mediazione politica, non soltanto culturale in senso lato. Gli eventi divulgativi diventano occasioni in cui si esercita una cittadinanza scientifica attiva. Anche a livello europeo si incoraggia sempre più un'evoluzione del ruolo del comunicatore come ruolo di mediatore politico e culturale.
C'è una sfida profonda e complessa, ovvero rafforzare il legame tra mondo della ricerca e mondo della comunicazione, affinché la comunicazione non sia vissuta dai ricercatori come un'azione puramente di marketing, ma come una vera azione culturale».

E qui subentra il valore civico della ricerca, il suo apporto al bene comune, in qualsiasi settore della conoscenza essa venga svolta. Apporto ancora da massimizzare, anche alla luce di quella terza missione dell'università ormai riconosciuta, e per cui la divulgazione gioca un ruolo centrale. Si tratta ancora una volta della necessità di un'azione di sistema per creare le condizioni affinché questo avvenga.
E condizioni per garantire che idee imprenditoriali come quella all'origine di Psiquadro possano avere il supporto necessario al loro sviluppo e alla loro valorizzazione a livello nazionale e internazionale. Conclude infatti Alfonsi: «Vi è la necessità che a livello nazionale si immaginino e si facciano crescere delle occasioni di finanziamento e delle linee di azione concrete che possano valorizzare l'esperienza delle imprese creative. A livello locale, è necessario che le istituzioni lavorino perché ci siano le infrastrutture logistiche e di informazione per far crescere attorno a una buona idea un'impresa. Non c'è trasformazione di un'idea brillante in impresa senza queste condizioni».

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