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Progetto Marzotto: un premio per costruire nuove imprese al servizio del Paese

  • Pubblicato il: 24/06/2011 - 10:15
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Paolo Verri

Quando nel 1836 Gaetano Marzotto fondò l’azienda omonima, probabilmente non immaginava di diventare un punto di riferimento del modo di fare impresa. Fu soprattutto la terza generazione dei Marzotto, con Gaetano jr. che comprese la responsabilità sociale che fare impresa includeva fortemente all’interno del lavoro quotidiano. Fare impresa e agire socialmente non solo, secondo l’azione dei Marzotto, non sono attività distinte, ma si compenetrano favorevolmente. Se un’impresa produce e cresce, la società interna e quella intorno all’impresa crescono; altrimenti, reciprocamente deperiscono. Questo sentimento è ora diventato riflessione precisa, e azione conseguente a partire dalla costituzione della Fondazione Marzotto.
Il merito è di Giannino Marzotto, che ebbe ruoli di grande responsabilità nell’azienda familiare tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta e oggi, alla splendida età di ottantaquattro anni, in qualità di presidente dell’Associazione Progetto Marzotto, ha deciso di dar vita ad un progetto ampio, costituito da tre pilastri: l’attività educativa, l’attività sociale e quella di sostegno alla nascita di nuove imprese.
Grazie all’impulso del suo braccio destro, Ferdinando Businaro, e alla guida attenta e innovativa di Cristiano Seganfreddo, si è creato così un circuito virtuoso, che non a caso ha avuto il suo momento di lancio in occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia.

Lavori dei ragazzi che immaginano l’Italia del futuro, cene multietniche nel cuore del nord Est a cui partecipano decine e decine di etnie diverse, e un grande premio da 400.000 euro diviso in tre categorie consentono all’Associazione di darsi un orizzonte decennale concreto e di chiara visione: essere al servizio del Paese partendo dal basso, dalle comunità.

Un’azione completamente diversa da quella fatta negli anni cinquanta e sessanta quando la Marzotto, coerente con i tempi, sosteneva un grande premio di arte contemporanea e puntava a sostenere l’eccellenza artistica. Allora non c’erano problemi di liquidità o di relazioni, di benchmark o di mercati. Oggi la situazione è cambiata e chi fa impresa migliora le condizioni della società che ha intorno aiutando a costruirne nuove, più solide, più innovative, più giovani, più sociali. E’ questo l’impegno che con il Premio Gaetano Marzotto ci si è voluti prendere. Dopo molte presentazioni (da Milano a Roma, da Torino a Bari, passando per Firenze e per molti contatti avuti grazie ad eccellenti partner quali ad esempio Mind the Bridge, le camere di commercio e Unioncamere) ora il premio è in dirittura d’arrivo.

La selezione avverrà tra luglio e settembre, a ottobre si sceglieranno i due vincitori dei premi più ingenti (rispettivamente da 250 e 100.000 euro) mentre per quello più giovane, forse il più atteso (quattro mesi in Silicon Valley con coaching e mentoring dedicato) bisognerà aspettare i primi di novembre.
Gran finale in casa, a Vicenza, il 26 novembre. Poi si riparte subito, per la seconda edizione.

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