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Partecipazione culturale e progetti sociali: l’esempio di successo di Fondazione “la Caixa”

  • Pubblicato il: 15/05/2017 - 12:08
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Valentina Scillieri

Nuove penne. Una riflessione dai giovani studenti del Master Progettare Cultura nel quale interviene ogni anno Catterina Seia, Responsabile del Giornale delle Fondazioni, sul tema “Cultura come strumento di inclusione e coesione sociale”, al  centro dell’intervento di Isabel Salgado,  direttrice dell’Exhibition Department della Fundación La Caixa, che gli studenti  ci restituiscono.
 


 
Isabel Salgado, Direttrice del Dipartimento Mostre - Area Culturale della Fundación “la Caixa” è stata ospite dell’Università Cattolica di Milano per l’incontro Investire in progetti culturali per la comunità: il caso della Fundación “la Caixa” in dialogo con Gabi Scardi, curatrice e docente del Master Progettare cultura. Ad introdurre l’incontro Elena Di Raddo, direttrice del Master.
 
Come noto, la storia della Fondazione “la Caixa” ha origini lontane. Il 5 aprile del 1904, l’avvocato catalano Francesc Moragas Barret, grazie all’aiuto di diverse realtà della società civile catalana, fondò una banca:  “La Caja de Pensiones para la Vejez y de Ahorros de Cataluña y Baleares”, meglio conosciuta come “la Caixa”.
 
Fin dall’inizio “la Caixa” è stata connotata dalla creazione di progetti pensati per avere ricadute positive sulla società, sull’educazione, sulla divulgazione di scienza ed cultura come strumento di inclusione sociale.
 
Nel 2014 la Caixa, in conformità alla legge spagnola 26/2013 sulle Casse di Risparmio e le Fondazioni Bancarie, ha rivisto il suo statuto costituendo la Fondazione Bancaria “la Caixa” che gestisce direttamente i progetti sociali della Fondazione e che, attraverso la holding CriteriaCaixa, ha raggruppato le società azioniste de “la Caixa”.
La normativa spagnola varata nel 2013 mirava a rafforzare i meccanismi di governance delle casse di risparmio e delle banche commerciali per evitare i rischi posti dalla crisi economica, agendo sulla loro forma giuridica in presenza di alcune condizioni specifiche.
 
Un dato indicativo delle priorità de “La Caixa” è  che, anche  negli anni connotati dalla crisi,  l’investimento in cultura non sia mai sceso: nel  2017 si attesta sul 25% del budget totale dedicato alle attività sociali, educative e culturali (la parte del leone la fanno le iniziative sociali col 60 % del 510 milioni di euro).
 
Lo scopo principale dei progetti della Fondazione “la Caixa” è migliorare la società attraverso la cultura, come ha ricordato Isabel Salgado: una visione che guarda alle progettualità culturali  accessibili universalmente, intese come motori di un miglioramento sociale. L’elevata  qualità delle proposte culturali è una caratteristica irrinunciabile che consente di soddisfare il pubblico specializzato come quello occasionale.
 
“La Caixa”, come evidenziato da Isabel Salgado, ama definirsi una sorta di fabbrica di cultura”, in cui l’inclusione avviene non soltanto nei confronti delle persone ma anche di altre istituzioni culturali nazionali ed internazionali con le quali sono consolidate delle partnership. Accade per esempio nei progetti educativi che il team de “la Caixa” realizza con il Museo del Prado, oppure nel programma di esposizioni itineranti per tutta la Spagna della durata di 4 anni supportato dal British Museum, o ancora nella mostra itinerante di 10 anni su Guernica, con cui, grazie alla collaborazione col Museo Reina Sofia, è possibile rivivere, attraverso la storia e i documenti dell’opera di Picasso, la storia del Paese. Tra le istituzioni italiane, la Caixa annovera principalmente le collaborazioni con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e la Galleria d’Arte Moderna di Roma.
I progetti partecipativi sono sempre al centro degli interessi dell’istituzione spagnola: “The Art is You” ha celebrato il decimo anniversario del Forum di Barcellona con il coinvolgimento diretto del pubblico in un gioco di rimandi fra alcune opere della collezione e degli scatti ai visitatori diventati parte integrante della mostra.
“Caixa Forum Kids” è il format della Fondazione che prevede che ogni esposizione abbia un progetto educativo, specificatamente pensato per famiglie e bambini
“COMISART” è una call dedicata a giovani curatori spagnoli che sottopongono i propri progetti ad una giuria composta da direttori di musei e specialisti per scegliere tre lavori che vengono poi realizzati e pongono all’attenzione del comitato scientifico della collezione permanente della Caixa nuovi artisti che possono essere selezionati per integrare le collezioni già presenti nei Caixa Forum.  
Fra i progetti più importanti volti al coinvolgimento del largo pubblico vi è sicuramente “Arte en la calle”, un programma di esposizioni itineranti che dal 2006 si pone l’obiettivo di sollecitare la curiosità delle persone nei confronti di diverse forme d’arte e cultura: fra questi la citata  mostra di Guernica che ha circuitato per la Spagna tramite un “camion-museo”. l’esposizione su Sebastiao Salgado, quella su Henry Moore, su Auguste Rodin, o su Igor Mitoraj o ancora su Manolo Valdés. Questa modalità di esposizione fuori dagli spazi deputati nasce per permettere anche a chi abita lontano da centri culturali vivaci occasioni di arte e cultura di livello internazionale. Come Isabel Salgado ha quindi sottolineato, se le persone hanno difficoltà di accesso alle esposizioni, sono le esposizioni che vanno dalle persone.
 
Infine “Art for Change” è il programma di sostegno ad attività sociali che vuole creare un clima di scambio di competenze fra artisti, fotografi, musicisti, scrittori con persone che si trovano in una posizione di vulnerabilità al fine di dare loro delle opportunità di espressione. Art for change finora ha permesso di realizzare, grazie ai 4 milioni di euro investiti negli anni, 327 progetti, guidati da 288 artisti, con la collaborazione di 144 istituzioni.
Un esempio riuscito di questo percorso è stato “Christmas in Re!”, il progetto che ha visto il posizionamento di 3 installazioni in 3 diverse città - Barcellona, Madrid e Zaragoza - che valorizzavano il concetto di un Natale più sostenibile.
 
 La Fondazione opera attraverso diversi punti di diffusione di queste azioni sul territorio spagnolo, le sedi dei suoi forum, quasi tutti edifici storici in disuso, recuperati come centri culturali. Il cuore più antico di questa realtà si trova a Barcellona, in un edificio art nouveau diventato sede non solo di esposizioni temporanee,  ma anche di presentazione dellacollezione permanente di opere spagnole ed internazionali dal modernismo ad oggi.
Il Caixa Forum di Madrid, nato dal recupero di una centrale elettrica abbandonata realizzato da Herzog de Meuron, offre ai passanti la vista su un giardino verticale di 24 metri realizzato dal famoso artista Patrick Blanc e cela un particolare curioso: nasconde, dietro le sue 1500 piante di 25 specie diverse, una scultura del generale Francisco Franco.
Gli altri due Caixa Forum importanti si trovano a Sevilla e Zaragoza, dove sono stati restituiti alla comunità rispettivamente un edificio dell’Expo del 1992 ed una stazione ferroviaria. Altri forum sono a Palma de Mallorca, Tarragona, Lleida e Girona. In questi spazi espositivi il pubblico può veramente sentirsi come a casa propria: per la Fondazione “la Caixa” l’accessibilità, la partecipazione e la divulgazione sono i principi cardine della propria attività.
 
Sitografia:
Master Progettare Cultura
Investire in progetti culturali per la comunità: il caso della Fundacion La Caixa
Fundacion La Caixa
 
Valentina Scillieri, Master Progettare Cultura Almed - Università Cattolica

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