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Network Ecologies: quando Arte, Scienza e Ambiente si incontrano

  • Pubblicato il: 11/06/2015 - 11:10
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Maria Rebecca Ballestra

Nuovi approcci e metodologie per affrontare le tematiche ambientali
 
 
 
La prima edizione del Simposio Internazionale Network Ecologies si è recentemente concluso a Scarborough, nel nord dell’Inghilterra, presso il campus dell’Università di Hull. La conferenza ha riunito durante tre giorni relatori di varie discipline provenienti da diverse parti del mondo, nel tentativo di comprendere quale ruolo possano svolgere i processi creativi nella sensibilizzazione dei problemi ambientali, all’interno di un contesto culturale contemporaneo. Il simposio, con la sua caratteristica di interdisciplinarità, ha indagato la possibilità di oltrepassare le categorizzazioni che separano arte, scienza e politica, nel tentativo di identificare nuovi approcci e metodologie, capaci di trasformare il modo in cui il tema ambientale è rappresentato ed affrontato nell'immaginario sociale.
Alcuni dei temi chiave della conferenza sono stati: la cooperazione e l'importanza delle reti ambientaliste; lo scienziato come attivista: esempi storici di scienziati che hanno agito come figure politiche; la funzione dell’immagine nel sistema delle politiche ambientali (es. greenwashing nelle corporate); la specificità del territorio e l'importanza del concetto di “locale”; modalità artistico-creative per sostenere la trasformazione pubblica della politica: una campagna per la decrescita e proposte per un'economia post-industriale; l'artista come attivista ambientale: come rendere permeabili i confini fra arte e politica attraverso attività come hacking, occupazione, editoria indipendente, performance, attivismo e protesta urbana.
Il Simposio è stato ideato ed organizzato dal Dr Conohar Scott dell’Università di Hull insieme al Dr. Will Mayes, Direttore del Centro per l’Ambiente e le Scienze Marine della stessa Università.
Diviso in nove diverse sezioni tematiche, tre per ogni giorno, il simposio ha visto la partecipazione di personalità del mondo accademico, artisti, scienziati, poeti ed operatori culturali. Ognuno dei tre giorni di lavoro è stato introdotto dall’intervento di un “keynote speaker”, tra cui quello di Jenny Pickerill, Docente di Geografia Ambientale presso l'Università di Sheffield, la cui ricerca è incentrata sul valore ed (ab) uso dell'ambiente. Jenny Pickerill è particolarmente interessata agli approcci positivi con cui è possibile cambiare e influenzare le pratiche sociali ed i problemi ambientali.
La seconda giornata di lavori è stata aperta dall’interessante intervento di Mario Petrucci, poeta, ecologista e fisico. Petrucci collabora da anni alla diffusione della poesia negli spazi pubblici (con interventi che vanno dalla Royal Society, al Museo di Storia naturale, al Museo di Dickens, al Southwell Workhouse fino al Royal Festival Hall); è stato vincitore del National Poetry Competition e quattro volte vincitore del London Writers Competition. La sua raccolta poetica Fiori di zolfo (Enitharmon, 2007) ha vinto l’Arts Council England Writers’ Award ed il New London Writers Award, mentre Heavy Water: una poesia per Chernobyl (Enitharmon, 2004) ha dato luogo a un film di fama internazionale (Seventh Art Productions). Mario Petrucci da tempo esplora le potenzialità multidisciplinari della poesia, in particolare le contaminazioni con il cinema. I suoi numerosi saggi, articoli e scritti da anni sono volti sia ad esplorare che ad ampliare le contaminazioni tra arte, scienza ed ecologia.
Infine il giorno di chiusura del Simposio ha visto l’intervento della Dott.ssa Emeline Eudes, ricercatrice associata in Estetica Ambientale presso il laboratorio LADYSS-CNRS (Laboratory of Social Dynamics and Spatial Reconstruction) di Parigi. Autrice di vari articoli sul tema dell’ecologia e dell’attivismo, Emeline è anche editore capo della rivista ARTnord magazine. La sua attuale ricerca, sostenuta dalla regione Ile-de-France, è incentrata sulla documentazione delle attività dei gruppi di guerrilla gardening intorno e nella città di Parigi. Più in generale, Emeline utilizza il suo corpo e la sua ricerca accademica come un’opportunità per sovvertire le norme e la metodologia della cultura universitaria; come tale, Emeline sta cercando di sviluppare metodi performativi per veicolare il suo impegno politico. Lavorando su tematiche ambientali, movimenti di resistenza e decrescita, le sue pratiche nascono tanto dalla filosofia del linguaggio quando dall’attivismo vero e proprio.
Molti e di grande interesse gli interventi che hanno arricchito i tre giorni del Simposio, dalle spedizioni oceaniche di artisti ed biologi, eXXpedition Atlantic, presentato dalla fondatrice e direttrice del progetto Dott.ssa Lucy Gilliam, alle tematiche socio politiche come il tema dell’acqua in Cile presentata dal Dott. Nelida Pohl dell’Università di Santiago, ed ancora eco-fashion con l’intervento dell’artista filippina Catherine Sarah Young, danza ed ecologia politica della Dott.ssa Joanne Clavel (Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi) , il tema dei rifiuti della Dott.ssa Susan Surak, dell’Università di Salisbury, Maryland, USA, progetti di arte pubblica come quelli presentati da Judy Ling Wong CBE, UNESCO UK e dalla Dott.ssa Fiona McDonald, New York, USA, solo per citarne alcuni.
In qualità di unica artista italiana selezionata per il Simposio ho avuto l’onore ed il piacere di presentare e condividere il mio progetto transdisciplinare Journey into Fragility, un progetto biennale su arte e ambiente, promosso dall'ADAC (Archivio d’Arte Contemporanea dell’Università di Genova) e patrocinato dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco che si è ispirato alla Carta per la Terra e per l’Uomo del poeta e saggista Massimo Morasso. La Carta per la Terra e per l'Uomo - sottoscritta dai più famosi poeti al mondo, tra cui 5 premi Nobel e 6 premi Pulitzer - si compone di dodici tesi per riscrivere costruttivamente il tema della crisi ambientale. Il progetto Journey into Fragility si è ispirato ad ognuna delle dodici tesi per sviluppare dodici diversi progetti in dodici luoghi del mondo, con l’intento di sviluppare un dialogo costruttivo sull'ambiente e sul valore del vivere sulla Terra.
 
 
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