Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

La luna di miele è finita per «El Niemeyer»

  • Pubblicato il: 18/11/2011 - 13:23
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Cristina Carrillo De Albornoz
I manifestanti esprimono il loro sostegno per il Centro "El Niemeyer".

Avilés. Solo nove mesi dopo la sua apertura ufficiale e un costo di 45 milioni di euro, il prestigioso «Centro Culturale Internazionale Oscar Niemeyer» di Avilés, nel nord della Spagna, è stato costretto a chiudere il mese scorso, a seguito di una serie di lunghi litigi tra i politici regionali e i membri del direttivo del Centro. Affettuosamente conosciuto come «El Niemeyer», il Centro è stato progettato dall'architetto veterano brasiliano, da cui prende il nome, e ha lo stile inconfondibile della sua firma. In una lettera aperta, Oscar Niemeyer (che ha 103 anni) ha espresso il suo cordoglio per la battaglia politica scoppiata sul Centro, e la sua solidarietà con il suo direttore, Natalio Grueso.

Il governo regionale delle Asturie ha fornito i fondi necessari per costruire il Centro e si è impegnato a coprire il 20% del suo bilancio annuale. Dopo le elezioni di maggio 2011, il nuovo Presidente della Regione, Alvarez Cascos, ha commissionato un rapporto sulla situazione finanziaria del Centro. Prima che la verifica fosse completata, il suo collega, il nuovo capo del settore cultura della Regione, Emilio Marcos Vallaure, ha riferito che erano state riscontrate «gravi irregolarità finanziarie», sostenendo che le fatture per spese varie, come bevande e sigarette, erano letteralmente sparite.

Grueso ha respinto le accuse affermando che le spese erano giustificate, ha criticato l’uscita dell'annuncio prima che il controllo fosse stato reso pubblico, e ha definito le accuse «irresponsabili e senza senso». José Luis Rebollo, segretario e avvocato della Fondazione Niemeyer, che gestisce il Centro, ha dichiarato che la Fondazione intraprenderà un'azione legale contro il governo regionale.
Mentre il braccio di ferro continua, 4mila dimostranti hanno espresso il loro sostegno per il Centro, incontrandosi ogni ultima domenica del mese dalla fine di settembre.
Pilar Varela, il vice-presidente del Centro Niemeyer, che è anche sindaco di Avilés, afferma: «Le [presunte] irregolarità sono totalmente errate. C'è una spiegazione a portata di mano per ognuna delle questioni». Spiega poi che l'incertezza che circonda il Centro ha provocato un mancato guadagno pari a 600mila euro. Varela, insieme al Presidente del Centro Niemeyer, Manuel Díaz, sono in trattative con il governo regionale. A meno che una svolta non sia raggiunta, il Centro potrebbe rimanere chiuso fino ad aprile 2012, con un accesso limitato al personale di servizio.

La complessa struttura di governance del Centro non ha aiutato la situazione. Il Consiglio ha nominato Díaz a capo della Fondazione nel mese di giugno per rendere il corpo più indipendente ed evitare interferenze politiche. Spagnolo di nascita, Díaz ha portato al Centro la sua esperienza nel settore musicale e una serie di contatti ad alto livello, tra cui il magnate messicano Carlos Slim.
Il governo regionale non è stato soddisfatto della nomina Diaz e intende sostituirlo con qualcuno di sua scelta. Il Centro Niemeyer ha una struttura di governance con rappresentanti della Fondazione Niemeyer, politici nazionali, regionali e locali, e amministratori provenienti da personalità del mondo dell’impresa e dell’arte. Il Consiglio ha 16 membri, tre dei quali rappresentano il governo regionale, un numero che quest’ultimo vuole aumentare.

Un'altra questione controversa è la locazione del fabbricato, di proprietà del governo regionale, da parte della Fondazione Niemeyer. Un contratto di locazione è stato firmato prima delle elezioni ma è in scadenza il prossimo mese. Tuttavia, il governo precedente e il Consiglio sono stati in trattative per prolungare il contratto di locazione a 50 anni. Con un dietro-front, Vallaure si rifiuta di intraprendere questo impegno, definendolo «impraticabile». Egli sostiene, infatti, che l'edificio appartiene a tutta la Regione e non soltanto all'istituzione.
La programmazione del Centro è un'altra fonte di disaccordo. Vallaure, ex direttore del Museo di Belle Arti di Oviedo, l'ha definito un programma «non-culturale» che si basa solo sullo «spettacolo». Ha criticato diverse mostre tra cui quella fotografica di Julian Schnabel, sulla base del fatto che è soprattutto un pittore, quella del regista Carlos Saura «Luce» e ha definito la fotografia dell'attrice Jessica Lange «dilettante».

Díaz afferma che il Centro «può andare avanti senza il contributo economico del governo regionale, e in alcuni anni potrà essere auto-sufficiente». Ángeles González-Sinde, Ministro spagnolo della cultura, si è offerto di fare da intermediario tra il governo regionale e la Fondazione. Ma finora, dopo due incontri molto tesi, non c'è stato alcun accordo. Un altro incontro è previsto per dicembre.

© Riproduzione riservata

di Cristina Carrillo De Albornoz da «The Art Newspaper» Issue 229, November 2011
Traduzione di Chiara Tinonin