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La Fabbrica dell’educazione

  • Pubblicato il: 30/03/2012 - 11:34
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Ilaria Oliva

Milano. Ad un anno esatto dalla prima, fortunata edizione lancio, torna Education Lab, questa volta concentrato in due giornate, 29 e 30 marzo, sempre a cura del DOCVA. Lo scorso anno le «cinque giornate» formative avevano coinvolto un numero notevole di partecipanti, dagli operatori didattici ad artisti, studenti e «gente comune», attirati dalla presenza dei dipartimenti educazione dei maggiori musei italiani e dall’articolata offerta di laboratori totalmente gratuiti.
Quest’anno l’attenzione è focalizzata sulle scuole secondarie superiori, che saranno direttamente coinvolte nella prima giornata, in quanto chiamate a proporre i percorsi formativi realizzati dagli studenti dei licei artistici statali Boccioni, Brera, Caravaggio di Milano, Munari di Crema e Cremona, Weil di Treviglio. Ci sarà anche un laboratorio partecipato per gli studenti, relativo al quartiere Paolo Sarpi, a cura dell’artista Francesca Marconi; un progetto sull’autoritratto fotografico, organizzato dall’Associazione Pane e Marmellata e un laboratorio di danza.
La seconda giornata, curata direttamente dal Dipartimento Educazione del DOCVA, prevede una serie di proposte per gli insegnanti, sempre delle scuole secondarie superiori, da parte dei dipartimenti educazione coinvolti nell’iniziativa: Castello di Rivoli, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Fondazione Sandretto, MAGA, MAMbo, MART.
Concluderà i lavori una tavola rotonda, nel corso della quale sarà dato l’avvio alla piattaforma online, che accoglierà le best practices realizzate nel settore della didattica dell’arte. Sarà presentato inoltre il progetto editoriale «ISTRUZIONE Arte contemporanea e didattica sperimentale in Italia», curato Maria Rosa Sossai e Paola Gaggiotti con il coordinamento editoriale di Federica Cimatti, che sarà edito da Corraini.
A proseguimento del percorso, nelle settimane successive saranno organizzate presso la IULM due giornate di studio e formazione, una per gli insegnanti di storia dell’arte e l’altra per l’orientamento professionale dei giovani artisti.
Rispetto alla passata edizione l’impressione che si ha è che si vada verso una maggiore specializzazione dei destinatari: chiediamo a Patrizia Brusarosco, ideatrice del progetto e co-direttore del DOCVA, se è questa la linea che si intende perseguire per il futuro:
 
Sicuramente quest’anno il pubblico è più mirato, in quanto si è deciso di puntare ad una sorta di “formazione dei formatori”, gli insegnanti delle scuole superiori, i quali a loro volta fungeranno, si spera, da divulgatori delle novità che verranno proposte dai dipartimenti didattici dei musei presenti. Il tutto mantenendo la fattiva collaborazione con ANISA, l’associazione nazionale degli insegnanti di storia dell’arte. Per quanto riguarda un pubblico più ampio, per sabato 31 marzo, è confermato l’appuntamento settimanale del DOCVA con i laboratori didattici dedicati alle famiglie, a cura dell’Associazione Pane e Marmellata, che fungerà da chiusura ideale dell’evento.
 
L’avvio della piattaforma online è la grossa novità di questa edizione: come funzionerà?
 
Abbiamo concentrato le energie sulla realizzazione di una piattaforma 2.0 che sarà online già da venerdì 30, se pur ancora in via sperimentale. In questa sede virtuale sarà possibile mettere in rete tutti i dipartimenti didattici e le loro attività, realizzarne una vera e propria mappatura, e non solo: infatti sarà costituito un board che prenderà in esame le candidature pervenute anche da piccole realtà che si occupino di didattica dell’arte contemporanea e per quelle selezionate sarà possibile implementare direttamente il sito, che diverrà realmente interattivo.
 
Quest’anno si cementano alcuni partenariati, come quello con l’università IULM, presso la cui sede saranno realizzate due giornate di studio e formazione, successivamente a questa prima parte dell’iniziativa: chiediamo a Giulio Verago, coordinatore del dipartimento educativo del DOCVA, come saranno organizzate.
 
Si tratta di due appuntamenti molto importanti per docenti e artisti: il primo ha già una data fissata, il prossimo 12 aprile, e punta a colmare, quantomeno in parte, delle lacune oserei dire “ataviche” nella formazione sull’arte contemporanea per le scuole secondarie superiori. La novità, oltre alla collaborazione con la IULM, è quella con il MIART, che inaugurerà proprio in quella giornata: ai docenti che parteciperanno alla formazione sarà omaggiato un invito per il vernissage. Pertanto formazione, didattica e fiera dell’arte insieme, in un’inedita sinergia. A maggio invece sarà probabilmente fissata la data per la seconda iniziativa che sarà più che altro una sorta di orientamento alle opportunità lavorative dell’industria creativa, realizzata per gli artisti, in modo da creare un dialogo, un contatto, tra il mondo della creatività e i singoli artisti. Il tutto sulla scia di ARTBOX, servizio che da anni ormai viene curato da VIAFARINI.
 
La realizzazione di questo progetto è garantita, oltre che dalla rete tra dipartimenti di didattica dei musei, anche dal contributo di uno sponsor privato e di una fondazione bancaria: quanto conta il supporto economico esterno per la sostenibilità di un’iniziativa del genere?
 
Il sostegno esterno è importantissimo, soprattutto in un’iniziativa come questa, che comporta la messa in relazione di tante realtà e che garantisce un servizio totalmente gratuito per i fruitori. Pertanto la collaborazione della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, che ha dato un importante contributo economico alla realizzazione dell’iniziativa, risulta fondamentale. Ad esso si aggiunge il sostegno di Gemmo, sponsor di lunga data di VIAFARINI, e i patrocini importantissimi del Comune di Milano e del MIUR.
 
 
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