Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

L’estetica del «No»

  • Pubblicato il: 17/02/2012 - 10:15
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Isabella Santangelo, da Il Giornale dell'Arte numero 317, febbraio 2012
Mario persico

Napoli. Fino al 19 marzo il Madre apre il secondo piano alle opere di Mario Persico (Napoli, 1930). Nonostante i contatti con molte delle più interessanti correnti delle arti visive contemporanee, Persico ha mantenuto sempre un saldo legame con la città di Napoli. L’intensità di questo rapporto è dimostrata dalla sua partecipazione al gruppo ’58, movimento che si opponeva a un astrattismo diventato puro esercizio accademico e intendeva collegarsi ai nuovi movimenti artistici internazionali, senza rinunciare alle specificità della cultura napoletana, ma anche dalla fondazione di due riviste, «Documento Sud» e «Linea Sud». Persico è noto per le «opere praticabili», costruite come me strutture aperte: sono lavori tridimensionali allungabili, in legno e altri materiali dai colori vivaci, in cui con ironia l’autore mescola oggetti eterogenei, che il fruitore può modificare a suo piacimento. L’ironia non esclude una critica analisi storica e sociale, plasmata dalla lunga militanza politica di Persico. L’eco di questa denuncia sfocia nella serie di «sedie dell’isteria» e della «tortura», realizzate tra il ’71 e il ’75, e il grande «NO» (nella foto) che dà il titolo alla mostra.

© Riproduzione Riservata

 da Il Giornale dell'Arte numero 317, febbraio 2012