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Il Centre Pompidou pensa a una rete di musei «provvisori»

  • Pubblicato il: 20/05/2013 - 23:23
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Margherita Criscuolo
Il Centre Pompidou-Metz © Shigeru Ban Architects Europe et Jean de Gastines Architectes / Metz Métropole / Centre Pompidou-Metz / Photo Roland Halbe

Parigi. Dopo l'esperienza di Metz, il Centre Pompidou aprirà sedi provvisorie in Francia e all'estero: in America Latina, Africa e Medio Oriente, e «qualunque altro paese sia interessato al progetto». Lo ha annunciato all'agenzia France Presse il presidente di Beaubourg, Alain Seban. «L'idea, ha spiegato, è quella di allestire su una superficie di qualche migliaio di metri quadrati, per una durata di tre-quattro anni, una mostra con qualche decina di opere importanti, che offrano uno spaccato sull'arte del XX secolo». All'estero questa rete di «Centre Pompidou provvisori», ha proseguito Seban, «contribuirà al nostro equilibrio finanziario, visto che ci saranno delle entrate. I partner potranno essere altri musei, enti locali o Stati». L'obiettivo è costituire nel tempo, grazie alle sedi provvisorie, una collezione globale per il museo nazionale francese di arte moderna. «Il fatto di restare diversi anni radicati su un territorio, ha detto ancora Seban, ci permetterà di instaurare legami duraturi con artisti e collezionisti, che ci aiuteranno ad acquisire nuove opere. Allo stesso tempo, aiuteremo questi paesi a sviluppare un proprio marchio nell'arte contemporanea».
Il Centre Pompidou di Parigi, che ha accolto nel 2012 la cifra record di oltre 3,8 milioni di visitatori, sta cercando un nuovo direttore dopo che Alfred Pacquement ha comunicato che andrà in pensione entro il 2013. Fino ad oggi, il progetto più culturale più importante della Francia all'estero è il Louvre di Abu Dhabi: un anticipo di quello che sarà è visibile fino al 20 luglio al Manarat Al Saadiyat nella capitale degli Emirati Arabi Uniti.

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