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Fondazione San Gennaro e Rione Sanità: quando il cambiamento è realtà

  • Pubblicato il: 15/01/2017 - 23:35
Rubrica: 
FONDAZIONI DI COMUNITÀ
Articolo a cura di: 
Maria Elena Santagati

Proseguiamo il percorso di osservazione delle fondazioni di comunità, strumento di grande potenzialità per la partecipazione al bene comune e per la cultura del dono, con un ascolto dei casi per la lettura del fenomeno. Protagonista del primo appuntamento, la Fondazione San Gennaro attiva nel Rione Sanità di Napoli, tra i 14 delegati italiani al Primo Summit Globale della Filantropia di Comunità tenutosi lo scorso dicembre a Johannesburg

 
«Al Rione Sanità di Napoli, l’umanesimo o diventa Umanità o muore!
Un umanesimo che diventa umanità è Bellezza, una bellezza che, come diceva Pasolini, si vede perché è viva e quindi reale. Ma aggiungeva che per vedere la Bellezza bisognava avere occhi aperti, occhi curiosi che aspettano che accada qualcosa, occhi che credono che la bellezza esista. E’ con questi occhi che vi chiediamo di guardarci»
Fondazione San Gennaro Onlus, Napoli

Il fenomeno della filantropia di comunità sta assumendo sempre maggior rilevanza, come dimostra anche il primo Global Summit on Community Philantropy1 dello scorso dicembre, a cui hanno partecipato rappresentanze di 1800 fondazioni di comunità dai cinque continenti.
Nate negli Stati Uniti a partire dal 1914 e poi sviluppatesi anche nel contesto anglosassone, le Fondazioni di comunità fungono da intermediari finanziari e sociali (Ferrucci 2010): promuovendo una cultura del dono, stimolano la raccolta di risorse per scopi di utilità sociale, dalla comunità per la comunità.
In Italia si contano 34 fondazioni di comunità2, di cui 23 associate Assifero, concentrate principalmente al Nord grazie all'esperienza pioniera di Cariplo che, nel 1998, ne costituì ben 15.
Tra quelle sorte al Sud3, e supportate da Fondazione con il Sud con il sistema del grant matching4, vi è la Fondazione San Gennaro Onlus, nata il 16 dicembre 2014 a sostegno dell'esperienza di numerose associazioni e cooperative attive nel problematico Rione Sanità di Napoli e presieduta dal celebre fotografo Mimmo Jodice.
Un attivatore di opportunità in favore dell'inclusione e dell'innovazione sociale, che va ad affiancarsi al ruolo svolto dai tanti operatori impegnati da anni per un cambiamento possibile. «Siamo una fondazione nata dal basso», afferma Mario Cappella, direttore generale della Fondazione, «al nostro interno non ci sono enti di rappresentanza, i nostri soci rappresentano per la maggior parte comunità diffuse sul territorio».

Oggi sono infatti 30 gli enti no profit di varia natura che operano nel e per il quartiere, dedicandosi al recupero e alla gestione del patrimonio culturale, all'educazione, all'arte, alla ricettività e molto altro. Dall'orchestra sinfonica giovanile Sanitansamble al bed and breakfast, dallo studio di registrazione al catering, qui diversificazione è condivisione. Unico obiettivo, «incoraggiare la Cura del Bello, la Cultura del dono, della Partecipazione e della Responsabilità, contribuendo all’infrastrutturazione sociale ed economica del territorio». Come afferma il Direttore, «il valore aggiunto della Fondazione sta nell'azione di sistema. Stiamo provando a mettere a sistema tutte le attività dei singoli, ad esempio le varie agenzie educative sul territorio sono trasformate in un'unica comunità educante. Essendo più grande della somma delle parti, la Fondazione riesce anche a farsi da garante su investimenti profit. Fa da garante per le attività, le coordina e cerca di infrastrutturarle, e funge da attrattore di finanziamenti, principalmente privati».
Tre sono i principali ambiti di intervento della Fondazione, che opera attraverso avvisi pubblici e progettazione condivisa con le associazioni locali: capitale umano, cultura e innovazione sociale. Nel 2015 gli sforzi si sono rivolti principalmente al potenziamento delle attività culturali e quindi all'attrattività turistica del rione, mentre nel 2016 si è avviato un processo di recupero del rione soprattutto da un punto di vista urbanistico e artistico. Tra i progetti recenti o in corso, il bando «Più Formazione» per il potenziamento delle attività formative a favore degli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado nel quartiere, la campagna «L'arte genera l'arte», per l'acquisizione o la donazione di un'opera d'arte i cui proventi saranno destinati a nuove opere nel quartiere, le iniziative di arte partecipata realizzate in collaborazione con l'associazione Il Fazzoletto di Perle, tra cui «Ultravioletto», che mira ad offrire, con il contributo di artisti, scienziati, scrittori, educatori e musicisti, numerose attività per rendere visibile l'invisibile ricchezza e diversità del quartiere.

Nel 2016 la Fondazione ha sostenuto 19 organizzazioni, di cui 14 associazioni, 3 cooperative sociali e 2 scuole, deliberando contributi pari a 368.500,00€. La Fondazione si attiva anche partecipando a bandi privati e pubblici e attraendo ulteriori finanziamenti privati, sollecitando, ad esempio, altre fondazioni. Il suo patrimonio iniziale era costituito da un Fondo di dotazione Patrimoniale del valore di circa 1.000.000,00 €, di cui 531.267,50 € da Soci Fondatori e Sostenitori e 500.000,00€ derivante dal grant matching di Fondazione Con il Sud. A questo si aggiunge un Fondo di dotazione Artistico di 684.000,00 € costituito da opere (pittura, scultura e fotografia) donate da stimati artisti. Tra gli obiettivi, anche l'acquisizione di patrimonio immobiliare attualmente utilizzato per numerose attività. L'obiettivo a 10 anni dalla nascita è di raggiungere i 2,5 milioni di €, che diventerebbero 5 col sistema di sostegno di Fondazione con il Sud.

Tra i soci fondatori figurano associazioni, fondazioni, imprese e comunità parrocchiali, a testimonianza della varietà e della vitalità del tessuto sociale di riferimento. Scelta significativa, quella della Fondazione San Gennaro, di richiedere a ciascun socio fondatore uno stanziamento di 100.000,00 €. «Questo ha generato, a nostro avviso, due virtuosismi: da un lato, l'assenza di enti pubblici, dall'altro, l'ingresso di soggetti realmente disposti ad impegnarsi. Nonostante si sia trattato di una scelta vincolante e non leggera, crediamo di aver vinto la scommessa, anche visto il numero di soci che abbiamo raggiunto»:

 

Esemplare è, in ambito culturale, l'esperienza della cooperativa La Paranza, socio fondatore e membro dell'associazione Co-operazione San Gennaro che riunisce gli operatori del terzo settore del quartiere. La Paranza viene costituita nel 2006 per sostenere l'esperienza di alcuni giovani volontari impegnati nella valorizzazione delle Catacombe di San Gaudioso, di proprietà della Chiesa cattolica e abbandonate fino al 2000. L'attività sempre più intensa e il successo sempre crescente hanno quindi dato impulso alla nascita di una cooperativa che, in 10 anni, ha raggiunto risultati sorprendenti, occupandosi della conservazione, della gestione e della valorizzazione delle Catacombe di San Gaudioso e della Catacombe di San Gennaro: da 5160 visitatori nel 2006 a 68860 nel 2015, da 5 a 20 posti di lavoro per i giovani del quartiere, restaurando una superficie pari a 10522 mq. Le Catacombe sono candidate a vincere il «Premio Riccardo Francovich 2016», conferito dalla SAMI-Società degli Archeologi Medievisti Italiani al museo o parco archeologico italiano che «rappresenta la migliore sintesi fra rigore dei contenuti scientifici ed efficacia nella comunicazione degli stessi verso il pubblico dei non specialisti».
Il team si compone di archeologi, restauratori, storici dell'arte, impegnati nello studio e nel restauro del sito, e di figure impegnate nelle attività collegate alla fruizione. Il tutto in una logica di empowerment e con la massima collaborazione delle altre cooperative del rione, alcune appositamente costituite per supportare La Paranza: l'impianto di illuminazione a LED è stato realizzato nel 2009 da Officina dei Talenti, altra cooperativa di giovani del Rione Sanità, il percorso tattile per non vedenti e ipovedenti in partnership con SAAD-Servizio di Ateneo per le attività degli studenti con disabilità dell'Università Suor Orsola Benincasa e la cooperativa sociale Iron Angels. Negli anni, si è avviata anche una campagna di adozione dei restauri nel Rione, Teniamo in Vita il Passato, rivolta a tutti coloro che sono disposti a condividere le proprie risorse per contribuire al bene comune. Oltre al contributo determinante di Fondazione con il Sud, negli anni si è affiancato anche quello di numerosi sponsor e partner, come enti pubblici, associazioni di categoria, fondazioni bancarie e associazioni.
La cooperativa assicura, oltre alla gestione del sito, le visite guidate per la Basilica di San Gennaro, la Basilica di Santa Maria della Sanità, il Cimitero delle Fontanelle e il Complesso di San Severo, percorsi alla scoperta del rione come «Il Miglio Sacro», attività culturali, ma anche attività di formazione e networking per giovani e associazioni, e la possibilità di alloggiare presso due strutture ricettive, Casa del Monacone e Casa Tolentino. «Fare per cambiare», «dare un respiro internazionale al rione», «offrire alternative positive e speranza ai giovani del rione», un modello di imprenditorialità sociale sostenibile, ipoteticamente replicabile per altri siti.

Fondazione San Gennaro è la storia di una fondazione di comunità che sostiene e accompagna una dinamica di cambiamento collettiva, radicata e innescata da numerose associazioni e cooperative che, singolarmente e grazie ad un'attività di infrastrutturazione, generano processi di sviluppo nel contesto sociale estremamente fragile del Rione Sanità.
Per dirla con qualcuno nato proprio in questo quartiere, «è la somma che fa il totale».

© Riproduzione riservata

Ph | Fondazione San Gennaro onlus

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1Il report del Summit è disponibile all'indirizzo: http://assifero.org/un-resoconto-del-summit-mondiale-delle-fondazioni-co...
Per seguire gli esiti dell'incontro si rimanda a: http://assifero.org/continuare-seguire-gli-esiti-del-summit-mondiale-del...

2Per un focus sulle fondazioni di comunità si rimanda agli articoli correlati e al Rapporto annuale 2013-2014, Il Giornale dell'Arte, n.338, gennaio 2014.

3Le fondazioni di comunità nel Sud Italia: Fondazione della comunità salernitana onlus, Fondazione di comunità del Centro Storico di Napoli, Fondazione di comunità San Gennaro, Fondazione di comunità Val di Noto, Fondazione di comunità di Messina-Distretto Sociale Evoluto.

4Meccanismo di «raddoppio della raccolta» operato da Fondazione con il Sud, ovvero di raddoppio del patrimonio iniziale raccolto dalla Fondazione di Comunità, compreso tra un minimo di € 300.000,00 e un massimo di € 500.000,00, al fine di stimolare l’autonoma raccolta fondi da parte delle Fondazioni di Comunità stesse.