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A Faenza uno scrigno dedicato alla figura di GUERRINO TRAMONTI

  • Pubblicato il: 04/03/2016 - 20:45
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Articolo a cura di: 
Roberta Bolelli

Pittore, ceramista e scultore, Guerrino Tramonti è stato un protagonista del panorama ceramico internazionale del XX secolo
 
 
 
 
La Fondazione Guerrino Tramonti è una fondazione privata, istituita nel 2010 per custodire e valorizzare l’eredità dell’artista (dalla scultura alla pittura alla ceramica) nella sua casa-museo di Faenza che è stato anche il suo laboratorio dal 1987. Oggi conta 7 sale e raccoglie circa 390 opere.
Pittore, ceramista e scultore, Guerrino Tramonti è stato un protagonista del panorama ceramico internazionale del XX secolo e - come ci ha detto il figlio Marco che segue la Fondazione e il Museo e ci ha accompagnato nel percorso illustrandoci le diverse fasi dell’esperienza artistica del padre - un “eccentrico, aristocratico e solitario”. Nato il 30 giugno 1915 a Faenza, comincia ad esporre giovanissimo come scultore a mostre regionali e nazionali, ottenendo diversi premi al punto da ricevere l’invito di Arturo Martini a lavorare nel suo studio di Milano, che però declina. Tra il 1944 e il 1947 si trasferisce a Venezia, dove frequenta lo studio di Filippo De Pisis, ma poi torna a Faenza inaugurando nel 1951 il suo studio ed incrociando per diversi anni l’impegno artistico con l’attività di insegnamento (docente di plastica alla Scuola d’Arte di Civita Castellana, centro ceramico alle porte di Roma, che gli dà l’occasione di frequentare gli ambienti artistico-culturali della capitale; nel 1953 è  direttore della Scuola d’Arte per la Ceramica di Castelli d’Abruzzo, nel 1958 della Scuola d’Arte di Cagli e nel 1959 dell’Istituto Statale d’Arte di Forlì) fino alla fine degli anni Sessanta, quando termina la sua attività di ceramista per dedicarsi alla pittura, con esposizioni di successo in mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Guerrino Tramonti muore a Faenza il 17 ottobre 1992 e subito, nel novembre successivo, seguendo la sua volontà, la famiglia allestisce la “Casa-Museo Tramonti” nell’abitazione di via Fratelli Rosselli.
Oggi il museo, dove è stato ricreato lo studio in cui l’artista ha operato negli ultimi anni, custodisce ed espone l’intero percorso dell’artista, dalle sculture degli esordi negli anni Trenta alle ceramiche con colori sgargianti e rivestiti con “cristallina a grosso spessore”, ai dipinti ad olio su tavola dell’ultimo periodo di attività.
Lungo quel percorso, che colpisce per la grande qualità di esecuzione dei pezzi, si incontrano le “porcellane” di grandi dimensioni e forte cromatismo,  che rendevano particolarmente orgoglioso l’artista (ispirate ai materiali e alle tecniche della ceramica di Cina, Corea e Giappone, frutto delle sue ricerche “alchemiche” degli anni Sessanta), i suoi famosi dischi decorativi, eseguiti con la tecnica dell’invetriatura a grosso spessore (peculiarità del suo stile “inventata” da Tramonti nel 1953 quando fu direttore della Scuola d’Arte di Castelli), i dipinti ad olio realizzati tra la fine degli anni Sessanta e il 1992.
 
E’ un’evoluzione continua in cui l’arte incontra la materia e la trasforma, la ricerca dei materiali è elemento caratterizzante dell’espressione artistica e il colore viene declinato nei vari linguaggi con la sapienza del ceramista, in una contaminazione delle diverse forme d’arte (disegno, decorazione, scultura, ceramica, pittura) attraversando le correnti estetiche dei suoi anni (primitivismo, astrattismo, neo-cubismo) e mescolando arte e artigianato.
 
Marco Tramonti ci ricorda la meticolosità di Guerrino nel realizzare le sue opere, l’attenzione che deve aver avuto per controllare tempi di cottura e temperature dei forni nei quali cuoceva le sue creature di terracotta, che non permettevano distrazioni per essere realizzate con tanta precisione.
 
«Quando realizzava una ceramica per lui era una scultura, con un procedimento che solo lui conosceva» sottolinea aggiungendo, con una punta di amarezza, che nulla è rimasto del suo laboratorio, in quanto il padre volle così assicurare l’esclusività di quelle forme. Anche perché, come osserva il figlio, Guerrino fu uomo di grande temperamento, che male sopportava l’ambiente culturale nel quale viveva ed operava per lui più sensibile all’immagine che alla qualità della produzione artistica.
 
E invece oggi le sue opere - presenti in importanti istituzioni culturali in Italia (tra cui Pinacoteca Comunale di Faenza, Musei Civici di Pesaro, Museo dell’Artigianato e Museo degli Istituti e Scuole d’Arte di Firenze, nonché a Roma nella Città del Vaticano) e all'estero (in particolare Pinacoteca di Atene, Museum für Kunst und Gewerbe di Amburgo, Museum für Angewandte Kunst di Colonia, Victoria and Albert Museum di Londra, Museo d’Arte Moderna di Kyoto, Museo d’Arte Moderna di Tokyo, Museo delle Ceramiche orientali di Osaka) - sono al tempo stesso fortemente intrise del rapporto con un territorio e con la sua tradizione e capaci di superare quei confini acquisendo una dimensione e una diffusione globali.
 
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