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E’ Open il nuovo Polo del ‘900 a Torino

  • Pubblicato il: 20/12/2015 - 21:26
Autore/i: 
Rubrica: 
OPINIONI E CONVERSAZIONI
Articolo a cura di: 
Alessandro Bollo

Il Polo del ‘900  – il nuovo centro culturale che nascerà in primavera a Torino nei quartieri Juvarriani e che coinvolge i più importanti enti culturali di storia del Novecento del territorio - ha avviato un originale quanto inusuale percorso di ascolto e di interrogazione della cittadinanza che risponde a una duplice esigenza.
Da un lato si riconosce, infatti, l’importanza della cittadinanza quale interlocutore potenziale e privilegiato del nuovo Centro rispetto a un ventaglio di azioni, di progetti e di servizi che hanno l’ambizione di uscire dai circuiti canonici degli esperti e degli addetti ai lavori per avvicinare nuove e più ampie platee di possibili destinatari e di portatori di interessi che spesso richiedono di essere (ri)conosciuti prima ancora che coinvolti.
Dall’altro, si attribuisce alla fase di ascolto un mandato che è quello di andare oltre la semplice raccolta di impressioni e di opinioni, per porsi come fulcro analitico cruciale per orientare le traiettorie di progettazione condivisa del Polo del ‘900.
Quest’ultimo aspetto merita una qualche sottolineatura.
Sono molto rare, in particolare nel panorama nazionale, le esperienze di nascita di istituzioni culturali in cui la programmazione culturale e la progettazione del sistema di offerta si perfezionano anche grazie all’ascolto organizzato dei potenziali destinatari e stakeholder. Si tratta di un approccio “user centric” che le forme più evolute di design dei servizi hanno già fatto proprio per la definizione, ad esempio, di attività e funzioni a uso pubblico in contesti urbani e che connota alcune delle migliori esperienze internazionali di progettazione di “luoghi culturali”. Uno dei casi più celebri è, forse, quello degli Idea Store di Londra, che rappresentano un modello evoluto di biblioteca di pubblica lettura aperta alla cittadinanza in cui il design degli spazi e dei servizi sono stati concepiti a partire da ricerche di mercato e da analisi del tessuto socio-culturale dell’area molto approfondite.
Il Polo del ‘900 attraverso il progetto “Polo Open” - promosso e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo e realizzato dalla Fondazione Fitzcarraldo - ha, pertanto, dato corpo ad una fase di ascolto con i cittadini di Torino e del Piemonte articolata in momenti di confronto e animazione e in un percorso di ricerca vera e propria basata su questionari e su video-interviste.
I risultati del percorso (più di 750 questionari e 200 video-interviste che saranno integralmente pubblicate su http://www.polodel900.it/ e su http://www.compagniadisanpaolo.it/ita/Programmi/Polo-del-900/Il-programma) appaiono di grande interesse sia per i contenuti che emergono sia per l’utilizzo che, auspicabilmente, ne conseguirà. Lo studio era finalizzato a comprendere quali temi, categorie e fenomeni le persone associano maggiormente al tempo presente e quali quelli che vengono attribuiti al Novecento; il confronto consente di interpretare i fenomeni dell’oggi attraverso la lente della continuità e della discontinuità con il recente passato del secolo scorso. La chiave di lettura può essere ricca di spunti e di stimoli per chi si candida a diventare un luogo partecipato di condivisione della storia e della cultura del ‘900 per comprendere e agire la contemporaneità.
L’indagine ha altresì analizzato aspettative, interessi e modalità di coinvolgimento da parte della cittadinanza (con particolare attenzione alle nuove generazioni e ai nuovi cittadini), che è stata ambiziosamente e coraggiosamente considerata come “il” pubblico potenziale di riferimento e la vera sfida in termini di audience development.
In termini di interessi le persone si sono espresse proponendo una molteplicità di argomenti: comunicazione e linguaggi (28,7%), guerra, conflitti e terrorismo (di ieri e di oggi) (27,3%), migrazioni (26,9%), democrazia e cittadinanza, globalizzazione e cambiamenti nei costumi sociali sono i temi che alle persone interesserebbe vedere trattati da un centro di cultura capace di fornire chiavi interpretative ai grandi interrogativi del tempo presente.
Utili anche le risposte sulle modalità di fruizione e di interazione ritenute più confacenti. Il pubblico è interessato a partecipare a eventi performativi (36%), a mostre (34%), ma anche semplicemente a vivere un luogo in cui rilassarsi in un ambiente stimolante e accogliente per la lettura (35%). Il Polo viene anche visto come uno spazio in cui poter partecipare a convegni e incontri, a gruppi di discussione e ad attività didattico-laboratoriali.  In relazione alle modalità di coinvolgimento potenziale si individuano tre grandi gruppi: i “coinvolti” (32%), persone disponibili a partecipare attivamente ad attività laboratoriali e a prendere parte a forme di co-progettazione proposte dal centro, gli “interessati” (45%), persone interessate a fruire in modo più “leggero” dei servizi e degli eventi del Polo e gli “indifferenti” (12%) persone a vario titolo non interessate al tipo di offerta proposta.
Come dice un proverbio africano “ciò che non hai mai visto lo trovi dove non sei mai stato”. Buon viaggio Polo.
 
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