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Dialoghi tra il nuovo e l'antico a Palazzo Madama

  • Pubblicato il: 24/09/2012 - 10:46
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Anna Follo

Torino. «Robert Wilson - Ritratti a Palazzo Madama» è il titolo della mostra che ha aperto la stagione autunnale del Museo Civico di Arte Antica Palazzo Madama (fino al 6 gennaio 2013). Organizzata in occasione del Prix Italia - il più antico e prestigioso concorso internazionale per programmi radio, tv e web - la personale di Wilson è curata da  Noah Khoshbin nell'ambito del progetto ChangePerformingArts, in collaborazione con DissidentIndustries. 
Robert Wilson, classe 1941, è un regista e drammaturgo statunitense che nel corso della sua carriera ha lavorato anche come coreografo, pittore, scultore, video artista, designer di suono e luci, ed ha collaborato con Philip Glass, William S. Burroughs, Allen Ginsberg, Tom Waits e David Byrne. 
Video Portraits sono una serie di oltre sessanta video-ritratti in alta definizione che ritraggono protagonisti dello star system, gente ordinaria e animali straordinari; durano dai 30 secondi fino ai 20 minuti e sono apparentemente immobili, ma i personaggi compiono minimi movimenti che cambiano radicalmente l’esperienza della percezione. Come ha scritto lo stesso Wilson nel catalogo della mostra «Robert Wilson. VOOM Portraits» (Milano, Palazzo Reale, 16 giugno - 4 ottobre 2009) «I video-ritratti possono essere visti nei tre modi in cui tradizionalmente gli artisti costruiscono lo spazio. Se tengo la mia mano di fronte al mio viso posso vederla come un ritratto. Se la guardo a distanza, la osservo come parte di uno still life e, se la vado dall’altro lato della strada, diventa parte di un paesaggio. Nel costruire questi spazi, vediamo un’immagine a cui possiamo pensare come a un ritratto. Se guardiamo attentamente, questo still life è vita reale. In un certo senso, se ci concentriamo e li guardiamo sufficientemente a lungo, gli spazi mentali diventano paesaggi mentali». 
La mostra è pensata come un percorso attraverso le sale del piano nobile di Palazzo Madama, dove alcune opere selezionate dall'artista nelle collezioni del museo dialogano con i suoi video, che sono arricchiti da diverse colonne sonore appositamente composte sa Lou Reed, Tom Waits, Bernard Hermann, Michael Galasso, Big Black. 
Il comunicato stampa di presentazione della mostra sottolineata apertamente la continuità tra la tradizione del ritratto e l'opera di Wilson quando dichiara che «il ritratto rappresenta uno dei generi più antichi e più affascinanti della storia dell’arte. Le tappe della sua evoluzione documentano attraverso i secolila diversa posizione dell’uomo in rapporto al mondo che lo circonda, il suo posto nella società, la sua capacità di lasciare traccia della propria individualità».

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