Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

CREACTION, OVVERO LA CULTURA AL CENTRO DELLE PERIFERIE

  • Pubblicato il: 14/04/2017 - 22:23
Rubrica: 
CULTURA E WELFARE
Articolo a cura di: 
Cristina Da Milano

La rete europea Culture Action Europe, nell’ambito delle sue attività, si è fatta promotrice attraverso i suoi membri italiani di un processo partecipato di discussione e di identificazione di priorità in termini di politiche culturali, con particolare riferimento al contesto romano. Da una prima fase in cui un gruppo di operatori è stato chiamato a definire un documento programmatico si è passati ad una fase di discussione di tale documento e raccolta di esperienze significative nei Municipi di Roma.
 


 
Culture Action Europe (CAE) è una rete europea formata da più 100 organizzazioni e soci individuali attivi nel settore culturale che si pone come obiettivo quello di porre la cultura al centro del dibattito pubblico e dei processi decisionali[1].
 
Le attività di CAE sono fondate sulla convinzione che la cultura sia una componente essenziale per società, in quanto elemento in grado di offrire ai cittadini e alle future generazioni condizioni di vita migliori in un’Europa che – per la storia di cui è stata protagonista e per i valori culturali che ha prodotto – può essere la culla di un mondo più democratico e sostenibile. In particolare, CAE negli ultimi anni ha portato avanti con forza l’idea che la cultura abbia un valore sociale e un impatto in tal senso sulla società che deve essere tenuto in considerazione congiuntamente al suo ruolo di volano di sviluppo economico, che è solo una delle molte componenti valoriali del settore culturale.
 
Una delle principali attività di CAE è quella di patrocinio del ruolo della cultura nella società a livello delle istituzioni europee, finalizzata al far sentire la voce degli operatori di questo settore nel momento e nei luoghi in cui a livello europeo vengono prese decisioni strategiche per il settore stesso.
Un altro filone di attività, altrettanto importante, è quello che la rete svolge per e nelle comunità di riferimento, nella convinzione di poter avere un effetto moltiplicatore positivo a livello individuale e collettivo. In particolare, l’impegno di CAE negli ultimi anni è stato rivolto alle aree urbane, cioè a contesti in cui la crisi economica e sociale mostra i suoi aspetti peggiori e in cui si concentrano gruppi di cittadini e professionisti, di soggetti pubblici e privati che unendosi tra loro possono dare vita ad esperienze significative di condivisione e risoluzione di problemi collettivi.
 
Pur non avendo al suo interno comitati nazionali o locali, l’appartenenza a una rete così profondamente connotata da valori socio-culturali fa sì che in alcuni contesti particolarmente favorevoli siano nate attività promosse e sostenute dai membri di CAE che afferiscono a quei contesti.
E’ questo il caso dei soci italiani della rete che – ritenendo che in questo momento storico sia urgente rimettere la cultura al centro delle politiche pubbliche e riannodare il rapporto tra territori, amministrazione pubblica e settore privato in Italia – hanno dato vita ad un incontro il 28 Aprile 2016 a Roma al MACRO, dal titolo “CreAction Roma”, per discutere il tema della cultura come servizio essenziale insieme agli operatori del settore, declinandolo in tre sotto-temi relativi al rapporto tra cultura e i cittadini, cultura e comunità, cultura e sviluppo.
La giornata – che ha visto la partecipazione di più di 80 persone – aveva lo scopo di identificare, a partire dall’analisi dei contesti e dall’identificazione dei bisogni, le strategie necessarie da mettere in atto per creare e rafforzare, ove presente, il legame virtuoso tra la cultura e i diversi segmenti della società. Sono stati individuati 10 temi prioritari che hanno dato vita ad un documento strategico.
 
Successivamente, si è dato inizio al percorso "CreAction 2. CAE nei municipi", finalizzato a verificare l'aderenza dei temi individuati ai reali bisogni dei territori, ripartendo dalla identificazione e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale di monumenti, luoghi, idee, persone.
L'iniziativa – tutt’ora in corso[2] – si configura come un ciclo di incontri nei municipi di Roma aventi l'obiettivo di favorire un processo di avvicinamento delle politiche pubbliche culturali alle esigenze effettive dei luoghi e delle comunità e risvegliare il senso civico dei territori e la consapevolezza del ruolo e valore della cultura. Si tratta di un percorso che ha una connotazione più marcatamente locale e che vede coinvolti i soci romani di CAE, in particolare Acume, Arci, CoopCulture, ECCOM, MeltingPro, Smart-It, PAV e il socio individuale Annalisa Cicerchia.
 
Agli incontri sono invitati a partecipare le istituzioni, i cittadini, gli enti e gli operatori culturali che intendono contribuire al dibattito e presentare progetti realizzati o da sviluppare nel quartiere.
Ci si muove quindi su un doppio binario: da una parte le indicazioni di policy, per strutturare delle indicazioni di politica pubblica sulla cultura da consegnare alla amministrazione di Roma; dall’altra, l’identificazione delle buone pratiche dei territori, per costruire una prima mappatura, accessibile e che risponda a criteri definiti (impatto, replicabilità e sostenibilità nel tempo), che possa definire dei modelli da cui ripartire, pur senza avere alcuna pretesa di esaustività né di stilare classifiche di merito.
 
La finalità di CreAction 2 è dunque duplice: da un lato aprire un dialogo partecipato con le istituzioni locali per potenziare le politiche culturali territoriali e favorire connessioni multiple fra municipi e operatori culturali, lavorando sul processo; dall'altro, identificare progettualità virtuose da inserire in una mappa open della cultura della città di Roma, lavorando sui progetti.
Il tutto, in un quadro che – pur partendo dalla realtà romana – ha anche però insito in sé lo scopo di trascenderla: CreAction 2 infatti, proprio perché nasce da soggetti che fanno parte di una rete europea, intende portare il confronto sul piano europeo, per verificare cosa stia accadendo in termini di politiche culturali urbane e processi partecipativi in altri contesti europei e che cosa potrebbe essere mutuato da quelle esperienze. In quest’ottica, al termine del percorso sarà organizzato un seminario di confronto con altre città europee.
 
Potrebbe quindi  configurarsi come un modello proprio in quanto:
  • è un nodo di sperimentazione dal basso, nata non dall’iniziativa pubblica ma da una rete di operatori del settore che cerca di interagire e coinvolgere altri soggetti, portandoli a conoscersi e confrontarsi tra loro, per evitare il rischio che rimangano confinati all’interno di realtà territoriali e amministrative ridotte;
  • è uno strumento di dialogo con la pubblica amministrazione (municipale e comunale): Roma è un contesto in cui c’è grande eterogeneità e anche un alto livello di conflittualità tra soggetti diversi – pubblici e privati, profit e non profit, istituzionali e non - che operano in ambito culturale. Questo tipo di percorso porta alla luce le contraddizioni e le criticità, può favorire il dialogo ma soprattutto può diventare uno strumento di conoscenza approfondita del settore per le istituzioni cittadine, a livello comunale e municipale;
  • è un’esperienza potenzialmente replicabile, anche in situazioni meno complesse di Roma, essendo basato sul principio dell’ascolto e della condivisione di bisogni e problemi reali;
  • è un percorso che enfatizza e sottolinea il valore delle reti, in quanto parte da una rete europea e si sostanzia nel lavoro di un sotto-gruppo di operatori locali che stanno realizzando questo progetto in un'ottica di condivisione e partenariato attivo, che unisce visioni ed esperienze diverse con l’idea di ampliare e aprire la rete anche ad altre esperienze/realtà dei territori;
  • è veicolo di confronto e conoscenza di esperienze realizzate o in corso di realizzazione in altre città europee, in un’ottica di allargamento dei confini che è connaturata alla rete CAE, pur senza dimenticare le specificità locali.

 
Al termine del percorso Cre-Action 2 sarà prodotto un documento di sintesi da consegnare alle pubbliche istituzioni, contenente le raccomandazioni e le indicazioni emerse dal dibattito partecipato, utili ad essere tradotte in proposte operative per la città, nonché un database con i progetti raccolti.
 
Cristina Da Milano, presidente di ECCOM e membro del board di Culture Action Europe

© Riproduzione riservata
 

 
[1] Culture Action Europe è nata con il nome di European Forum for the Arts and Heritage (EFAH) nel 1992 e da allora ha lavorato attivamente nell’ambito delle politiche culturali europee.  
[2] L’iniziativa ha il patrocinio dell’Assessorato alla Crescita Culturale dei Cittadini di Roma Capitale e dell’Istituzione Biblioteche di Roma. La prime tappe si sono svolte il 12 Dicembre 2016 presso il Teatro Quarticciolo del V Municipio; il 13 Febbraio 2017 presso la Biblioteca Comunale Villa Mercede del II Municipio; il 10 Aprile 2017 presso la Biblioteca Comunale Ennio Flaiano del III Municipio. Sono previste altre tappe entro la fine dell’anno.