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Castello di Rivoli, l'Amaci contro il Cda del museo

  • Pubblicato il: 12/02/2013 - 23:03
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Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Beatrice Merz

Torino. L’Amaci, l’Associazione dei Musei d’arte contemporanea italiani che riunisce 27 tra i più importanti musei d’arte contemporanea italiani presieduta da Beatrice Merz, si scaglia contro la situazione complicata del Castello di Rivoli. La vicenda è curiosa anche perché il direttore uscente del museo torinese è la stessa Merz che dalla fine 2009, prima in coppia con Andrea Bellini poi sola, regge l’istituzione. «Alla luce della preoccupante e confusa situazione in cui versa il Castello di Rivoli, spiega una nota di Amaci,denunciamo l’estrema gravità del comportamento del Consiglio di amministrazione del museo che, alla data di scadenza del mandato del direttore Merz [31 gennaio 2013, Ndr], si è dimostrato impreparato a garantire la continuità operativa e scientifica dell'istituzione che governa. Ancora una volta gli organi di governo di un'istituzione pubblica non sono stati in grado di definire con adeguato anticipo le linee programmatiche e le procedure per arrivare alla nomina di un nuovo direttore nei tempi previsti dalle naturali scadenze dei mandati e per risolvere la precaria situazione del personale».
La nota poi ricorda che, forse, il ritardo della nomina da parte del museo presieduto dall’esponente Rai Giovanni Minoli (Cda composto da Maurizio Braccialarghe, Franco Dessì, Luigi Guidobono Cavalchini, Valentina Marocco, Ugo Perone e Paola Ravetti) è dovuta al fatto che a Torino si pensa di inserire il Castello del comune piemontese in una «superfondazione» che potrebbe unire Rivoli con la Gam-Galleria d'arte moderna e la fiera Artissima di Torino. Continua la nota di Amaci: «Qualsiasi statuto per la governance di musei pubblici deve fare riferimento ai principi espressi dall'Icom e i direttori delle Istituzioni sono i naturali interlocutori per l'individuazione degli obiettivi scientifici, mentre è invece prerogativa degli amministratori definire l'assetto istituzionale e le risorse consone alla responsabilità che si intende assumere. Il comportamento del Cda e degli organi territoriali coinvolti rischia di creare le premesse di una crisi irreversibile per un’istituzione culturale che dal 1984 rappresenta uno dei poli d'eccellenza per il contemporaneo a livello internazionale. Amaci chiede dunque che il Castello di Rivoli comunichi con chiarezza e rapidità il quadro della situazione e risponda delle responsabilità in merito all'incertezza, mentre le amministrazioni pubbliche si facciano garanti dell’autonomia storica, culturale e operativa che si manifesta in una direzione per ogni singola istituzione museale indicando gli obiettivi strategici per la salvaguardia dell’importante e articolato comparto dell’arte contemporanea piemontese».

da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 12 febbraio 2013