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  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:02
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Benedetta Bodo di Albaretto
Il 31 ottobre 2018 sono stati inaugurati ed aperti al pubblico il Terzo e il Quarto piano di Palazzo Baldeschi al Corso, edificio di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia situato nel centro storico della città, in passato residenza storica ed oggi moderno spazio museale. Un impegno per il recupero della tradizione architettonica ed artistica della città in funzione delle nuove iniziative culturali e di coinvolgimento del pubblico di cui parliamo con Giampiero Bianconi, presidente della Fondazione.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, operativa ufficialmente sul territorio dal 1992, promuove da più di venticinque anni la cultura della Conservazione e del Restauro delle opere d’arte, acquisendo per la propria collezione opere d’arte profondamente legate alla storia del territorio e, contemporaneamente, lavorando per un recupero mirato del patrimonio architettonico locale, contenitore d’eccellenza per strutture operative di rappresentanza e nuovi spazi espositivo-museali.
E’ il caso di Palazzo Baldeschi al Corso, storico immobile risultato della fusione di vari edifici tra il centralissimo Corso Vannucci, Via Danzetta, Via Baldo, Via dello Struzzo e Via Baglioni, già destinato a sede espositiva al momento dell’acquisizione nel 2002, oggi completato nel suo progetto di restauro con il ripristino del Terzo e Quarto piano del Palazzo.
I due ambienti ed il nuovo allestimento sono stati curati dall’architetto Carlo Salucci e dal professor Francesco Federico Mancini, i quali hanno creato un percorso espositivo permanente che ospita circa duecento pezzi tra dipinti, sculture e disegni della collezione, uniti tra loro dal fil rouge della geolocalizzazione, poiché sono tutte opere di artisti umbri o che hanno lavorato sul territorio tra il 1400 e il 1900. In particolare, parte del Terzo e l’intero Quarto Piano appena inaugurati sono stati destinati all’arte contemporanea, permettendo così al pubblico di ammirare ad esempio il lascito dell’artista umbra Maria Pistone e le opere del pittore perugino Gerardo Dottori, tra i massimi interpreti del Futurismo e maestro dell’aeropittura, acquisite negli anni dalla Fondazione.
La nuova occasione espositiva è dunque un ottimo pretesto per godere del quadro completo degli interventi che nel tempo hanno restituito l’originaria geometria alle varie stanze del Palazzo, considerato un ponte tra passato e futuro, oggi pronto ad assumere il ruolo di polo museale attivo e propositivo, dove il variegato patrimonio artistico della Fondazione ha trovato perfetta collocazione.
Abbiamo parlato con Giampiero Bianconi, presidente della Fondazione del lungo progetto di restauro ed in generale delle iniziative improntate dalla Fondazione alla tutela dei beni culturali, per capire meglio le strategie in termini di investimenti e valorizzazione del patrimonio locale.
 
La Fondazione CRPG svolge da oltre venticinque anni un importante doppio lavoro di tutela e promozione del patrimonio artistico, in prima persona arricchendo la preziosa collezione di opere d'arte mobili ed investendo nelle grandi realtà storiche di Perugia, Assisi e Gubbio - rilevando dimore storiche come Palazzo Baldeschi e dando loro una nuova vita come contenitori e promotori di iniziative culturali -, in secondo luogo finanziando progetti di restauro ed attività didattiche attraverso bandi e contributi. Può darmi un quadro generale in merito alle strategie e l’impegno, anche economico, della Fondazione in termini di sostegno ed investimento in iniziative culturali?
Come giustamente ha osservato, uno degli obiettivi della Fondazione è proprio quello di tutelare e promuovere il patrimonio artistico del suo territorio. L’Umbria è una regione estremamente ricca d’arte e di storia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia si è sempre mostrata particolarmente sensibile alla valorizzazione e alla conservazione dei beni artistici che ne testimoniano la considerevole tradizione culturale. Lo dimostra, in modo particolare, il suo impegno teso a creare un’ampia raccolta d’arte, frutto di acquisizioni mirate, il cui scopo è quello di non disperdere l’importante patrimonio artistico di questa regione. Oggi la collezione di opere d’arte della Fondazione, allestita a Perugia presso Palazzo Baldeschi al Corso, è tra le più prestigiose e rilevanti sul territorio. Da non dimenticare poi l’acquisizione di immobili storici di grande pregio a Perugia, Assisi e Gubbio, i quali, dopo accurati restauri, sono di nuovo fruibili dalla collettività, divenendo vitali centri culturali. Questo sforzo teso a favorire la salvaguardia e la promozione del patrimonio artistico-culturale umbro è stato motivato da una duplice ragione: da un lato, il valore simbolico-identitario e di memoria storica che tale patrimonio riveste; e dall’altro la grande capacità attrattiva sul piano del turismo che esso possiede e che merita di essere sostenuta per i benefici economici, diretti e indiretti, che ne possono derivare. La scelta di impegnarsi in modo così continuo sul versante dell’arte e della cultura risponde ad un preciso indirizzo strategico, che caratterizza la Fondazione sin dalla sua nascita nell’ormai lontano 1992. Uno dei settori d’intervento più importanti in questi anni è stato proprio quello dell’arte, delle attività e dei beni culturali. Ogni anno la Fondazione, attraverso lo strumento del bando, infatti, ha potuto erogare importanti somme di denaro per il restauro di opere d’arte e per la realizzazione di eventi culturali. In questi oltre venticinque anni di attività a questo particolare settore abbiamo dedicato risorse per un ammontare pari a 91 milioni di euro: il che corrisponde al 37,9% del complesso delle nostre erogazioni. Tuttavia attualmente, in un periodo di grande difficoltà economica, nel quale si è acuita la vulnerabilità di ampie fasce di popolazione portando all’impoverimento economico e di conseguenza sociale e culturale, la Fondazione ha ritenuto indispensabile concentrarsi sul settore del volontariato dando impulso a forme innovative di welfare.
 
La Fondazione CRPG ha acquisito l’antico Palazzo Baldeschi - dimora storica dalla forte valenza simbolica per la città ed i suoi abitanti collocata proprio nel cuore storico di Perugia - destinandolo ad una funzione di costante promozione culturale. Perseguire questo fine ha voluto dire programmare negli anni una serie di interventi mirati, finalizzati al ripristino dei vari piani del Palazzo, di cui il terzo e quarto completati ed inaugurati da pochi giorni. Mi può raccontare quante campagne di restauro si sono rese necessarie per il recupero del Palazzo e quanto tempo hanno richiesto?
I lavori di restauro di Palazzo Baldeschi al Corso sono stati lunghi ed estremamente complessi. L’intento della Fondazione, data la collocazione dell’immobile nel centro storico cittadino, è stato quello di destinare l’edificio a contenitore museale. La storica dimora, già sede del Microcredito Regionale Umbro, è stata acquistata dalla Fondazione nel 2002. A partire dagli anni 2000 sono iniziati i primi interventi di natura conservativa suddivisi in stralci funzionali: nel 2007 è stata allestita la prestigiosa Collezione di Maioliche Rinascimentali; successivamente sono iniziati i lavori per accogliere la consistente Collezione Alessandro Marabottini (circa 700 opere) inaugurata nel 2015 ed infine sono stati recuperati gli spazi al terzo e quarto piano adeguatamente restaurati per ospitare la collezione di opere più importanti della Fondazione unitamente ad alcuni lasciti. Lo scorso 30 ottobre, dopo molti anni di lavoro, è stato possibile aprire nella sua interezza questo meraviglioso complesso, finalmente a disposizione dei visitatori.
 
Che tipo d'intervento si è reso necessario nelle sale del Palazzo? Il progetto di intervento è da considerarsi oggi completato?
Nelle sale recentemente inaugurate, così come nel resto del Palazzo, è stato necessario eseguire tutta una serie di lavori relativi alle opere murarie, agli impianti elettrici, idraulici, di climatizzazione e di illuminazione, impianti di videosorveglianza, finiture e lavori per la sicurezza antincendio. Tale impresa ha visto la collaborazione di maestranze locali altamente specializzate in grado, con le loro competenze, di convertire un Palazzo che nel tempo ha subito varie destinazioni d’uso, in un funzionale centro espositivo-museale di grande richiamo per il pubblico locale e nazionale, aumentando così l’offerta culturale del territorio. Il progetto d’intervento può oggi considerarsi concluso, il Palazzo interamente accessibile al pubblico.
 
La tutela e salvaguardia del territorio sono temi molto sentiti dalla Fondazione, per cui immagino che siano state attivate collaborazioni con diversi professionisti e specialisti del settore. Iniziative analoghe su territorio nazionale hanno coinvolto anche Università, Centri di restauro e giovani restauratori, chiamati ad applicare sul campo le competenze acquisite, grazie a stage mirati e supervisionati. La Fondazione CRPG ha mai promosso attività di questo tipo? Pensa che possa essere un tema di interesse per il futuro?
Nella gestione del suo patrimonio artistico la Fondazione si trova spesso a collaborare con professionisti e specialisti del settore. Personalmente ritengo che il coinvolgimento di altri Enti in imprese del genere possa essere estremamente proficuo e sia in grado di apportare un valore aggiunto agli obiettivi che ci prefissiamo. Occorrerebbe sempre creare un sistema di rete e di collaborazione tra diverse istituzioni, sia pubbliche che private, ognuno mettendo in campo le proprie competenze, creando delle sinergie che diano opportunità di crescita. Ad esempio dare la possibilità a giovani restauratori di applicare sul campo le proprie competenze è sicuramente un tema di grande interesse e proprio a questo proposito, recentemente, la Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Umbre in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria hanno realizzato un bando per la selezione di una task force di restauratori per svolgere attività di messa in sicurezza e di restauro delle opere provenienti dall’area della Valnerina colpita dal sisma del 2016. La nostra Fondazione ha aderito con entusiasmo a questa iniziativa.
 
A proposito degli interventi promossi dopo le scosse degli ultimi anni, sono state portate avanti diverse iniziative a sostegno dei territori colpiti dal sisma. Un esempio concreto è dato dal protocollo d’intesa firmato dalle Fondazioni di origine bancaria del territorio, tra cui la Cassa di Risparmio di Perugia, che hanno messo a disposizione in totale 3 milioni di euro, grazie ai quali le piccole e medie imprese che operano nelle regioni colpite dai terremoti dello scorso anno possono disporre di un plafond di finanziamenti fino a 15 milioni di euro. «Crediamo che questa iniziativa sia un importante segnale per le imprese dei territori colpiti dal sisma – ha dichiarato Giampiero Bianconi che testimonia l’impegno concreto delle Fondazioni a sostegno del tessuto socio-economico in cui operano. Il nostro sistema imprenditoriale è costituito prevalentemente da piccole e medie imprese che esprimono il senso delle tradizioni della cultura dei luoghi in cui sono nate e in cui si radicano. Sono le realtà che hanno subito i maggiori impatti della crisi e pertanto è fondamentale che vengano accompagnate sulla strada della ripresa, a maggior ragione in situazioni così critiche come quelle in cui si trovano ad operare le imprese dei territori colpiti dal terremoto.»
 
Quali sono gli obiettivi della Fondazione per il prossimo futuro? Vi sono nuove realtà nei confronti delle quali state pianificando interventi di recupero e valorizzazione?
Come ogni anno, sicuramente anche nel 2019 saranno pubblicati bandi destinati alla conservazione e valorizzazione dei beni culturali. La Fondazione ha sempre creduto nell’importanza di questi interventi proprio perché ritiene i beni culturali umbri patrimonio della comunità. Relativamente alle collezioni della Fondazione invece verranno senz’altro valorizzate attraverso una serie di iniziative che prevedono incontri, attività didattiche e laboratoriali. Inoltre i nostri palazzi ospitano spesso mostre temporanee organizzate dal nostro ente strumentale, la Fondazione CariPerugia Arte, sempre impegnata nella promozione culturale.
 
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