Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Arte, cultura e turismo: al Summit de Il Sole 24 ORE le nuove frontiere tra Made in Italy ed Expo

  • Pubblicato il: 11/04/2014 - 08:54
Autore/i: 
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Elena Lombardo

Milano. E’ giunto alla sua 4° edizione l’appuntamento annuale con il Summit Arte e Cultura organizzato dal Il Sole 24 ORE.
Dopo l’edizione 2013 dedicata a: «Cultura e Sviluppo: binomio vincente per la crescita economica del sistema Italia» quest’anno tema centrale è stato il rilancio delle identità territoriali, del patrimonio artistico - culturale e del Made in Italy in una prospettiva rivolta alle opportunità d’internazionalizzazione e innovazione offerte da Expo 2015.
All’interno di un programma insolitamente ridotto, ha aperto i lavori Paolo Verri, Direttore del padiglione Italia per Expo 2015, con l’illustrazione dell’agenda e della visione del progetto.
Una seconda parte della mattinata è stata inoltre dedicata al «Diritto di seguito nel mercato dell’arte», una tavola rotonda durante la quale personalità rappresentative delle parti coinvolte, dalla SIAE ai galleristi, si sono confrontate sul tema del sostegno alla competitività del mercato dell’arte italiano che ha registrato per il 2013 un – 20% a fronte di un +8% del mercato internazionale.
Andando oltre i buoni propositi, la giornata ha presentato un quadro ambivalente delle prospettive future, dove alle opportunità per il settore messe in campo da Expo 2015 si affiancano le persistenti difficoltà gestionali dovute alla mancanza di un quadro strategico a livello Paese.
Il grande consenso riscosso dal Manifesto della Cultura del 2012 sembra nei fatti non essere ancora confluito in una strategia di crescita e sviluppo trainata dal settore culturale e creativo.
Le domande poste restano le stesse: come coniugare il nostro ricchissimo patrimonio culturale con l’innovazione?  Quali le strategie per un turismo sostenibile? In che modo arte, cultura e paesaggio possono contribuire a ridefinire l’immagine Paese e il suo rilancio internazionale?
Il risultato scoraggiante del Brand Index report 2012-13 di FutureBrand, che vede il Brand Italia solo al 15° posto ed in perdita di cinque posizioni, evidenzia la necessità di ripartire da una strategia narrativa condivisa che punti su un’immagine non stereotipata andando a correggere gli aspetti negativi.
Nel progetto pensato per il Padiglione Italia, ha raccontato il Dottor Verri: «si è pensato di adottare il tema del “Vivaio” proprio per lavorare su segmenti difficili come la scarsa capacità di attrarre investimenti e talenti, oppure l’immagine distorta del nostro sistema sanitario che si lega alla percezione di una cultura scientifica non sufficientemente qualificata e ancora ad una generale difficoltà a rendersi attuali».
Ripartire dal concetto di vivaio serve a rilanciare l’Italia come Paese che investe energie e risorse in creatività e innovazione. Temi sui quali il Padiglione Italia lavorerà ospitando spazi dedicati a start up innovative, a giovani talenti nel settore delle arti e della cultura, a progetti multidisciplinari che svilupperanno con mostre ed eventi le connessioni tra il tema del nutrimento per il corpo e nutrimento per la mente.
L’Expo, aggiunge Verri, «punta non solo a richiamare turismo di qualità, ma anche a sviluppare servizi e opportunità per promuovere il Paese all’estero lavorando su una tematizzazione che si rivolgerà con attenzione alle imprese».
L’assenza cronica di strategia verrà superata attraverso la costruzione di network sinergici (e di un portale del Padiglione interamente dedicato) che anche grazie alle potenzialità della Rete, lavoreranno sulla promozione integrata del territorio e delle sue infinite risorse.
In questa direzione si pone anche la nuova piattaforma Thaz Italia di Terravision, il cui scopo è valorizzare il patrimonio artistico e culturale dei centri storici minori, offrendo percorsi turistici “su misura” quali punto d’incontro tra eccellenze del territorio ed esigenze turistiche non main stream. Un coraggioso business plan che prevede l’inserimento nella piattaforma di oltre cento comuni entro Giugno, con un miliardo d’indotto nei primi tre anni e due milioni di visitatori di cui il 70% stranieri. Per un totale di quaranta mila posti di lavoro generati in un’ottica di contrasto al progressivo spopolamento che sempre più spesso caratterizza queste realtà.
Ripensare al turismo, sottolinea Angela Vettese, presente in qualità di Assessore per le Attività culturali e Sviluppo del Turismo del Comune di Venezia, «è fondamentale soprattutto per città come Venezia, affaticate dai flussi turistici di massa e sempre meno desiderabili per i residenti e persino –secondo studi recenti - per il bacino di visitatori provenienti dai paesi emergenti».
Governare i flussi turistici è necessario; lavorando ad esempio sulla destagionalizzazione, investendo sugli aspetti naturalistici e paesaggistici della laguna e tentando di decongestionare le strutture museali. Una scelta che implica lo sviluppo di offerte strategiche di qualità che non si concentrino sull’esclusiva ricerca di successo economico.
Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi, rincara la dose: «In un contesto nel quale l’esperienza turistica culturale di massa agli Uffizi spesso si ferma alla contemplazione del Botticelli e niente più, è necessario che lo Stato si muova in una direzione precisa, sostenendo progetti di qualità, forse meno appetibili per il grande pubblico, ma di uguale valore».
Resta dunque da riflettere sull’importante ruolo della formazione e dell’istruzione nella sensibilizzazione del pubblico, perché, aggiunge il Dottor Natali: «Nessuna strategia per la ripresa del Paese e della cultura sarà mai abbastanza valida se non salviamo il buon gusto e l’eleganza intellettuale».

© Riproduzione riservata