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ARIA: una Fondazione per la produzione di arte contemporanea

  • Pubblicato il: 15/10/2018 - 00:01
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Alessia Tripaldi
In occasione dell’inaugurazione di “Arte Contemporanea nel Paesaggio d’Abruzzo”, il nuovo progetto curato da Fondazione ARIA nei borghi storici, il Presidente Alessandro Di Loreto racconta la genesi e la visione di una Fondazione che pone l’imprenditore come “attore protagonista nel progresso sociale e culturale del territorio”. Con la quinta edizione di Stills of Peace and Everyday Life,  Aria intende favorire attraverso le arti del tempo presente la conoscenza di culture e tradizioni di altri Paesi per creare dialogo, convivenza e opportunità di sviluppo. Con il nuovo progetto ARIA valorizza le opere di arte natura già presenti sul territorio “ con  un’opera di videoarte di “Studio Azzurro”, facendo “arte sull’arte”. 

 
Come nasce ARIA - Fondazione Industriale Adriatica?
La fondazione nasce nel 2011 a Pescara, su iniziativa di un gruppo di imprenditori e professionisti che rappresentano un panorama eterogeneo del tessuto economico abruzzese: aziende di tutti i settori ma anche intellettuali, artisti, operatori culturali e tutti quanti hanno a cuore la cultura contemporanea.
 
Se non è il settore professionale o produttivo, cosa accomuna i soggetti che aderiscono alla Fondazione?
La condivisione di un intento. Molti dei nostri imprenditori sono consapevoli di aver ricevuto tanto dal territorio, e attraverso le iniziative della Fondazione restituiscono ciò che hanno avuto, stimolando la crescita locale.
 
La modalità di supporto all’arte della Fondazione è uno degli elementi che maggiormente la caratterizzano: piuttosto che acquisire opere per la costituzione di collezioni private o promuovere interventi di salvaguardia del patrimonio culturale, le iniziative di ARIA sono mirate alla produzione di opere ed eventi d’arte contemporanea.
Il contributo sociale alla cultura e all’arte è l’obiettivo di ARIA. La nostra modalità è quella di andare oltre la rappresentazione dell’esistente, producendo opere ed eventi d’arte contemporanea finalizzati non alla capitalizzazione economica, ma al miglioramento del territorio. Tutti i nostri eventi sono gratuiti e aperti al pubblico, con particolare attenzione alle scuole, alle quali dedichiamo progetti speciali.
 
Può raccontarci un progetto di particolare valore sociale tra quelli realizzati finora?
Nel 2018 abbiamo dato vita alla quinta edizione di Stills of Peace and Everyday Life, un progetto che si pone come obiettivo la realizzazione di opere d’arte attraverso l’incontro e la conoscenza tra differenti tradizioni culturali.
Nel corso dell’edizione dedicata a Italia e Marocco, oltre a produrre eventi culturali come la mostra dell’artista marocchina Fatiha Zemmouri, abbiamo promosso un laboratorio fotografico nelle scuole inferiori. L’arte è stata lo strumento per stimolare l’integrazione culturale e la comunicazione tra bambini che provengono da famiglie di etnie diverse, tanto che l’immagine di un bambino marocchino che guarda nella macchina da presa è diventata il manifesto dell’edizione.
Durante l’edizione dedicata a Italia e Cina abbiamo invece organizzato un incontro con gli allievi delle scuole superiori e delle Università abruzzesi, con l’obiettivo di avvicinare gli studenti alla complessa identità della Cina di oggi.
 
Pur essendo una Fondazione relativamente giovane, ARIA ha già all’attivo numerosi progetti. Com’è organizzata  e cosa facilita una tale agilità produttiva?
La Fondazione ARIA si caratterizza per una struttura piuttosto leggera, che limita i costi di gestione esternalizzando la realizzazione dei progetti. Le nostre iniziative vengono prodotte attraverso raccolte fondi alle quali aderiscono sia i soci della Fondazione sia soggetti esterni, compresi, a volte, gli enti pubblici. Per ognuno dei progetti viene quindi scelto un diverso curatore, in base alla natura e alle caratteristiche del progetto stesso.
Le imprese che finanziano le iniziative ne traggono innanzitutto il vantaggio diretto di posizionamento d’immagine. A volte, ad esempio, sono le stesse aziende a ospitare alcuni degli incontri promossi dalla Fondazione coinvolgendo i loro stakeholders, in primis i dipendenti. Oltre a questo aspetto, l’investimento in produzioni artistiche comporta però un vantaggio che si lega più direttamente all’obiettivo della Fondazione: favorire la crescita sociale e culturale degli Abruzzi. Far crescere un territorio a livello locale significa stimolarne la crescita anche a livello globale: va da sé che un’apertura internazionale rappresenta un vantaggio competitivo imprescindibile per le aziende di oggi.
 
Finora abbiamo parlato della peculiarità della Fondazione di stimolare la produzione più che la collezione d’arte. L’altro aspetto che vi caratterizza è che i progetti da voi realizzati sono dedicati specificamente ai linguaggi dell’arte contemporanea. Può raccontarci la ragione di questa scelta?
La sensibilità nei confronti dell’arte contemporanea è un’altra caratteristica che accomuna i nostri sostenitori. L’arte permette di raccontare l’identità di un territorio, sia esso regionale, nazionale o internazionale, attraverso diversi linguaggi: nel corso di questi anni i nostri progetti hanno indagato soprattutto le arti figurative, senza disdegnare incursioni in altri ambiti, come il teatro e la musica.
L’esperienza da imprenditori e professionisti ci ha insegnato che per salvaguardare la storia, il passato, è necessario essere contemporanei. Alla salvaguardia del patrimonio storico e culturale intesa in senso canonico sono già al lavoro le istituzioni pubbliche del nostro territorio. ARIA guarda all’esistente attraverso i linguaggi del contemporaneo, proponendo forme di contaminazione quale ad esempio l’esposizione di opere d’arte contemporanea in luoghi della tradizione culturale, come il Museo Archeologico di Atri o il Museo Barbella di Chieti.
La nostra nuova iniziativa, Arte Contemporanea nel Paesaggio d’Abruzzo, è emblematica rispetto a questa contaminazione tra storia e contemporaneità, tra esistente e nuovo. La regione abruzzese è caratterizzata da una forte connotazione naturalistica, alla quale si associa ciò che mi piace definire la “resilienza dei borghi antichi”,  che si sono sviluppati prima delle grandi città e che sono da sempre stati toccati e raccontati da chi percorreva la via degli Abruzzi, compresi artisti del calibro di Boccaccio.
Tra le esperienze di arte contemporanea recenti, realizzate sul territorio regionale, è il progetto dell’Associazione Culturale “Arte-Natura”, presieduta dal rimpianto artista Sebastiano Antonio De Laurentiis, nel periodo 1996-2006, con opere “site specific”, nella valle del Sangro-Aventino. Con De Laurentiis si è convenuto il programma generale di questo progetto ARIA, ovvero di “valorizzazione” degli interventi realizzati. Non si tratta di un progetto di catalogazione (ci sono ottimi cataloghi realizzati in occasione delle mostre) o di guida turistica alle opere ed al territorio. Mediante l’intervento di videoarte dello “Studio Azzurro” di Milano si è scelto invece di realizzare un’opera artistica sulle opere d’arte esistenti e sulla natura. Si potrebbe dire che questo nuovo progetto è un “fare arte sull’arte”.  
 
Il progetto Arte Contemporanea nel Paesaggio d’Abruzzo sarà ospitato dal 5 al 21 Ottobre 2018 presso:
Spazio Matta (Pescara), dalle 17 alle 21.
Museo delle Genti d’Abruzzo (Pescara), dal lunedì al venerdì 10.00-13.00, sabato 10.00-13.00/16.30-19.30, domenica 16.30-19.30.  sito di Fondazione ARIA
 
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Photo: Sebastiano Antonio De Laurentiis. Giardino degli alberi morti. foto Studio Azzurro