Anche il Mart stringe la cinghia
Rovereto (Trento). Consta di ben 280 pagine il dettagliato report che riassume l'attività del Mart nel 2012 e realizzato dalla stessa istituzione museale. Mostre, attività didattica, progetti speciali, eventi, un quadro esuastivo dell'intera collezione (con 77 nuove acquisizioni delle quali 21 da donazione) ma è al bilancio finale, quello dei numeri, su cui cade inevitabilmente lo sguardo, senza non poca preoccupazione per il biennio futuro.
118.972 visitatori in 294 giorni di apertura (di cui l'80% paganti) che raggiungono i 148.405 totali se si sommano lacasa d'Arte futurista Depero (con 19.606 visitatori) e le altre realtà, utilizzate anche per esposizioni temporanee (il roveretano Palazzo Alberti Poja, Torre Vanga e Cappella Vantini a Trento, Maso Spilzi a Folgaria).
Palazzo delle Albere è chiuso per interventi di riqualificazione da gennaio 2011 ma una volta ultimati i lavori (la data è ancora sconosciuta) non sarà più sede del Mart Trento. La sua futura destinazione rimane ancora incerta.
Il confronto con i dati di affluenza per il 2011 (308mila e 992 visitatori per Mart Rovereto, Casa Depero e Torre Vanga secondo quanto confermato dall'ufficio stampa) non è consolante. Ciò che provoca più rumore è comunque la previsione di un drastico taglio del finanziamento provinciale che costituisce il principale sostentamento per la struttura.
Nel 2012 il totale delle entrate ammontava a 10milioni e 745mila euro (di cui 5,6 dalla Provincia Autonoma, 2,8 sempre di derivazione provinciale alla voce «contributi per investimenti» e 1,4 milioni di entrate proprie. A questi si devono aggiungere i circa 677mila euro di avanzo dal 2011 e contributi derivanti da altri enti e privati).
Nel bilancio preventivo assestato del 2012 (ovvero secondo quanto sino ad ora viene dichiarato nel report), tra costi di gestione e organizzazione entrate e uscite si equivalgono, il che fa supporre nessun avanzo di attività per l'anno appena trascorso.
Inoltre per 2013 la Provincia prevede una riduzione dei contributi a 1,5 milioni e per 2014 a soli 500mila euro. Una ripercussione non da poco che, nella situazione attuale di ridimensionamento dei fondi per la cultura, ha investito anche altre realtà museali trentine.
Certo la previsione di spesa annuale per il Muse, il Museo della scienza che aprirà al pubblico il prossimo 27 luglio a Trento, calcolata complessivamente attorno ai 10 milioni annui, genera molti dubbi sulla sostenibilità futura anche di questa nuova realtà.
da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 20 febbraio 2013