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«La mia nuova vita: investendo nel futuro di tutti»

  • Pubblicato il: 03/07/2015 - 10:33
Autore/i: 
Articolo a cura di: 
Roberta Bolelli

Presentato a Bologna l’Opificio Golinelli, Centro per la conoscenza e la cultura, luogo di ricerca e sperimentazione
 

 
«Con l’apertura dell’Opificio si realizza il mio sogno di investire nel futuro di tutti: un’iniziativa concreta per prepararsi a vivere in un mondo diverso, globale, complesso, imprevedibile. Un luogo fisico dove i ragazzi si costruiscono un bagaglio di valori etici del lavoro, dello studio, della responsabilità sociale e civile, annullando i timori del futuro. Una realizzazione visionaria, uno spazio di ricerca e sperimentazione per imparare ad affrontare in modo consapevole il perché della vita».
Con questa suggestione Marino Golinelli ha presentato nei giorni scorsi alla stampa e alle autorità (è intervenuto anche il Ministro Franceschini) l’Opificio Golinelli, il nuovo Centro per la conoscenza e la cultura della Fondazione Golinelli, che verrà ufficialmente inaugurato il 3 ottobre prossimo a Bologna.
Un periodo questo intenso e ricco di soddisfazioni per l’imprenditore e filantropo  bolognese di 95 anni che a maggio di quest’anno ha visto l’azienda da lui creata Alfa Wassermann acquisire la Sigma Tau, altra grande azienda farmaceutica, realizzando il gruppo Alfa Sigma, tra i primi 5 in Italia nel settore farmaceutico, presente in 18 paesi con circa 2.800 dipendenti. Proseguendo un’avventura imprenditoriale, come dice lui stesso che  « andrà avanti in futuro nel segno doveroso della continuità e della responsabilità sociale di continuare a produrre lavoro e ricchezza».
Nuova casa, un nome antico. L’Opificio sorge nell’area industriale di circa 3 ettari occupata fino al 2008 dalle Fonderie Sabiem, realizzando un intervento di rigenerazione urbana del patrimonio industriale abbandonato. La scelta non è casuale: la riqualificazione di uno stabilimento produttivo dismesso è stata voluta dalla Fondazione Golinelli anche per ricollegare – simbolicamente e non solo -  il fare, il saper fare e lo sperimentare, come fattori concreti di esperienza e apprendimento.
Nel progetto architettonico del bolognese diverserighestudio l’Opificio Golinelli disegna un’idea di comunità del futuro (necessita di poca energia, non produce emissioni inquinanti) in una concezione urbanistica policentrica della città, che diventa una rete ricca di connessioni tra il centro geografico e gli aggregati periferici, metafora di una città smart, dove la declinazione “esterno locale, interno globale” configura un vero e proprio acceleratore della società verso il futuro (proiettando il proprio orizzonte  sui prossimi cinquant’anni). Non a caso il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha voluto sottolineare come «potremmo essere, vedendo questo luogo, a New York, Berlino o Parigi. Le periferie vengo spesso trascurate, ma sono un luogo bellissimo di innesti e di creatività».
Come ha sottolineato Marino Golinelli «l’Opificio sarà per la Fondazione punto di partenza e non punto di arrivo». Struttura articolata su un’area di 9.000 mq. (un investimento complessivo di 12 milioni di euro) sarà il quartiere generale della Fondazione che qui svolgerà ampia parte delle sue attività formative e culturali. Scienze in pratica per gli adolescenti cui offre l’opportunità  di  fare  concrete  sperimentazioni  in  un  laboratorio  modernamente attrezzato stimolando la passione per scienza e tecnologia; Scuola delle idee uno spazio ludico e interattivo per valorizzare la creatività di bambini dai 18 mesi; Educare a educare il programma per formare gli insegnanti a una didattica in un costante dialogo fra le discipline scientifiche e umanistiche; Giardino delle imprese con attività educative e formative per avvicinare i ragazzi dei licei, degli istituti tecnici e universitari all’imprenditorialità, sperimentando percorsi concreti negli acceleratori e mettendo in gioco le loro vocazioni; Scienza in Piazza, manifestazione culturale che porta laboratori, incontri, convegni e mostre nelle aree urbane trasformandole in science center temporanei; Arte, Scienza e Conoscenza che, con le mostre di arte+scienza, gli incontri e i convegni rivolti al grande pubblico, intreccia e approfondisce cultura umanistica e cultura scientifica con importanti collaborazioni negli anni con la Triennale di Milano, il MAMbo di Bologna e la Fondazione Corriere della Sera.
Se la Fondazione Golinelli oggi è inserita in una rete di connessioni a livello nazionale e internazionale che la mette in contatto con oltre 100 partner tra enti culturali e di ricerca, amministrazioni, enti non profit, l’Opificio nasce già in collegamento con i principali centri italiani e con i più autorevoli network europei del settore divenendo il più grande laboratorio sperimentale a fine didattico nel campo delle scienze e della tecnologia in Italia. Potrà ospitare contemporaneamente 400 ragazzi in laboratori a posto singolo e in aule didattiche, disponendo di quasi 3.000 mq. di ambienti dedicati, cui si aggiungeranno gli spazi comuni multi-funzionali (utilizzabili a fini espositivi) e le aree verdi per attività all’aperto. Se dal 2000 a oggi i progetti della Fondazione hanno coinvolto quasi un milione di persone, secondo le previsioni i nuovi spazi saranno in grado di accogliere più di 150.000 visite l’anno, un centro di rilevanza nazionale e di riferimento anche internazionale. «L’Opificio vuole “accelerare” le nuove generazioni - dice Antonio Danieli, direttore generale della Fondazione Golinelli - affinché sappiano guardare alla vita in maniera proattiva assecondando le proprie libere aspirazioni, in grado cioè di creare nuove professioni o nuove imprese che ancora oggi non esistono o non si conoscono».
 
Seguendo la vocazione originaria che Marino Golinelli ha voluto dare al suo progetto «Ho voluto creare un luogo fisico dove i ragazzi possono costruirsi i valori etici del lavoro, dello studio, della responsabilità sociale e civile, annullando i timori del futuro e ricevendo una istruzione sia per ciò che attiene ai problemi del lavoro, sia per imparare ad affrontare in modo consapevole il proprio “perché” della vita.  L’Opificio sarà un luogo di libertà, di mente aperta; un acceleratore della società verso il futuro.»
www.golinellifondazione.org/
 
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