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Design economy: il primato del sistema del design italiano tra specializzazione, creatività e formazione

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:05
STUDI E RICERCHE

Il recente rapporto Symbola “Design economy” sottolinea ancora una volta come il design, inteso come “cultura del progetto” sia uno dei migliori biglietti da visita che il nostro Paese può mostrare al mondo grazie all’equilibrio tra tradizione artigianale e l’innovazione, dimensione locale e respiro internazionale. Lo stretto legame con le esigenze produttive del territorio rende Milano e Fermo leader indiscusse dell’economia rispettivamente metropolitana e provinciale. Il design si configura come un settore sempre più strategico anche per il legame con la green economy e l’economia circolare.

Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

Cultura e digitale, tra sfide e opportunità. L’analisi e le proposte di Nesta per Arts Council England

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:04
STUDI E RICERCHE

Con il rapporto di recente pubblicazione « Experimental Culture », Nesta ci offre ancora una volta un’analisi che va dritta al cuore delle sfide e delle opportunità che interessano le organizzazioni artistiche e culturali. Le azioni proposte puntano alla formazione di nuovi pubblici e alla creazione di nuovi modelli di business, anche attraverso un miglior uso delle nuove tecnologie.

Articolo a cura di: 
Valentina Montalto

Cresce il ruolo dei privati nelle politiche di sviluppo, ma serve più trasparenza

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:04
STUDI E RICERCHE

Dal rapporto dell’Ocse “Private Philanthropy for Development” i recenti sviluppi sul contributo delle fondazioni private nel raggiungimento dei SDG: i trend, le potenzialità e le voci più critiche.

Articolo a cura di: 
Francesca Cucchiara su ASVIS.it, venerdì 13 aprile 2018

L’esperienza di “Culturalmente Impresa” e gli impatti generati sul territorio di Padova e Rovigo

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:04
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA

Offrire un supporto mirato alle organizzazioni culturali del territorio interessate a investire in un percorso di crescita, partendo dalle loro specificità e senza seguire schemi o modelli preordinati, concedendo un lasso di tempo congruo al fine di permettere ai progetti di svilupparsi, agli embrioni di idee di trovare la loro voce, agli elementi di innovazione di tradursi in realtà (o fallire) così dispiegare le loro potenzialità. Può essere così sintetizzata l’idea fondante del programma di interventi «Culturalmente Impresa» promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con l’obiettivo di sostenere il tessuto associativo del territorio: una mission semplice, quasi scontata, se non fosse che – in una fase come quella attuale, che si caratterizza per le incessanti spinte esercitate da istituzioni e policymakers a favore della quasi sistematica trasformazione di ogni organizzazione culturale in impresa e, pure, nel minor tempo possibile –  essa assume un valore tutto particolare, rimarcando una significativa distanza da altre analoghe esperienze promosse in Italia. E con risultati che, come vedremo, sembrano aver premiato tale scelta.

Articolo a cura di: 
Damiano Aliprandi

Un Masterplan per il restauro di beni artistici, culturali e architettonici dei luoghi violati dal sisma

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:04
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA

La Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno unita alla Diocesi di Ascoli Piceno, ha presentato il progetto “Restauro e salvaguardia degli impianti pittorici della cattedrale”, primo di una serie di interventi calendarizzati dall’Ente per affrontare concretamente le gravi conseguenze del terremoto dell’estate 2016, in una terra che ancora trema. Il Presidente Angelo Davide Galeati racconta l’impegno e gli obiettivi a lungo termine. “Il sisma, oltre agli irreparabili danni umani e alle gravissime lesioni al patrimonio artistico, ha messo seriamente in forse la sopravvivenza del modello antropologico delle comunità nell’entroterra”. Con “Masterplan terremoto”, Fondazione Carispac ha messo in campo non solo risorse economiche significative, ma ha attivato un processo di ascolto della comunità e degli stakeholder per la costruzione di reti e sinergie tra progettualità, attività in settori economici, sociali ed elementi morfologici al fine di attivare un profondo ripensamento del territorio, l’elemento di innovazione e di ripresa.

Articolo a cura di: 
Benedetta Bodo di Albaretto

Il museo è di tutti. Una proposta

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:04
MUSEO QUO VADIS?

Qualcosa succede nel mondo dei musei: e non solo in campagna elettorale. Da una riflessione sui recenti episodi che hanno visto protagonisti alcuni musei italiani, Anna Chiara Cimoli e Francesco Mannino lanciano il progetto “Il museo è di tutti”, una chiamata all’azione per la realizzazione e la messa in rete di progetti che testimoniano la vocazione aperta, libera e interculturale di ogni museo.
Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini

Articolo a cura di: 
Anna Chiara Cimoli e Francesco Mannino

Patrimonio e integrazione interculturale: le buone pratiche esistono ma non godono della giusta visibilità, soprattutto tra i nostri politici

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:03
MUSEO QUO VADIS?

Simona Bodo è ricercatrice e consulente in problematiche di diversità culturale e inclusione sociale nei musei. Su questi temi cura studi, seminari, pubblicazioni, percorsi formativi e di progettazione per istituzioni pubbliche e private, tra cui Gallerie degli Uffizi, Pinacoteca di Brera, Fondazione Ismu – Iniziative e Studi sulla Multietnicità e Fondazione Cariplo. La pubblicazione più recente da lei curata è «Un patrimonio di storie. La narrazione nei musei, una risorsa per la cittadinanza culturale» (con S. Mascheroni e M. G. Panigada, Mimesis 2016). Le abbiamo chiesto di identificare i progetti più innovativi ed efficaci in tema di l’interculturalità e di dare qualche consiglio al prossimo governo.
Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini

Articolo a cura di: 
Valentina Montalto

Il lavoro culturale paga?

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:03
MUSEO QUO VADIS?

“Percorsi formativi protratti spesso oltremisura (…), remunerazioni inadeguate (…). Proliferano  distorsioni nel mondo del lavoro dalle quali il settore culturale sembra interessato più ancora di altri. (…) Nel tempo si è radicato l’equivoco: nell’assunto non dimostrato – né dimostrabile – che il lavoro culturale possa essere svolto, con parità di risultato, a titolo volontario.” Una riflessione di Patrizia Asproni. “Non consola che si tratti di un tema  non solo italiano, come testimonia la recente e poco edificante vicenda che ha riguardato il Victoria&Albert Museum di Londra, che ha ritenuto di poter reclutare con pubblica call una figura curatoriale di alto livello, pescando tra chi avrebbe potuto permettersi di ricoprire il ruolo a titolo gratuito”.

Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini

Articolo a cura di: 
Patrizia Asproni
Autore/i: 

Cultura, felicità e benessere: uno sguardo spagnolo

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:03
CULTURA E WELFARE

Qualche mese fa, l’Osservatorio sociale della Fondazione La Caixa, di Barcellona, ha intitolato uno dei suoi dossier periodici: “Partecipazione culturale e benessere: che cosa ci dicono i dati?”. La pubblicazione raccoglie e commenta indicatori sul valore economico della cultura, dati sulle principali barriere che impediscono di partecipare, sui fattori che determinano la partecipazione culturale, e sul suo impatto sul benessere, con riferimento all’Europa e alla Spagna.  In particolare, il Dossier mostra l’alto grado di polarizzazione fra persone che prendono parte e persone che non prendono parte ad attività culturali, cioè, fra persone che esprimono una domanda di cultura, generalmente con elevati livelli di redditi e di istruzione (e giovani, nel caso del cinema) e persone che non hanno mai partecipato e che di solito presentano bassi livelli di reddito e di istruzione, e che non hanno interesse per gli spettacoli dal vivo, la visita di siti di interesse culturale e non hanno risorse sufficienti per finanziare l’attività (nel caso del cinema).
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

Articolo a cura di: 
Annalisa Cicerchia

ARTE SELLA DIVENTA UN ACCELERATORE PER IL WELFARE CULTURALE

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:03
CULTURA E WELFARE

Arte Sella, The Contemporary Mountain, che da più di trent’anni sostiene l’incontro tra l’arte contemporanea e la montagna, promuove un percorso di Cultura e Salute attraverso la collaborazione in diversi progetti che si impegnano in questo senso.
Ve li raccontiamo.
Rubrica di ricerca in collaborazione con 
Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

Articolo a cura di: 
Sendy Ghirardi
Autore/i: 

Una collezione per lo sviluppo umano. A San Patrignano.

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:03
CULTURA E WELFARE

La Triennale di Milano ha ospitato dal 16 marzo al 2 aprile 2018 la prima tappa di un percorso espositivo itinerante “La collezione San Patrignano. WORK IN PROGRESS”, presentazione della  raccolta di opere di artisti contemporanei donate alla Comunità di recupero dei ragazzi che hanno smarrito la strada, da artisti, collezionisti e gallerie. Un  progetto nasce per volontà della Fondazione San Patrignano che, nel celebrare i quarant’anni di storia del centro fondato da Vincenzo Muccioli, intende dotarsi di un nuovo strumento di sostenibilità. In Italia si tratta, infatti, del primo episodio di endowment sul modello anglosassone, che permetterà a San Patrignano di avere una risorsa patrimoniale in caso di futuri investimenti strutturali. La Collezione, dopo la Triennale di Milano, sarà protagonista di un’esposizione al Museo MAXXI di Roma, per approdare poi definitivamente a Rimini nel 2019 nel nuovo sito museale della città.
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

Articolo a cura di: 
Roberto Mastroianni

La spinta gentile dell’arte in azienda: il metodo della Fondazione Ermanno Casoli

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:03
FONDAZIONI D'IMPRESA

Che l’arte possa essere una risorsa concreta nel collegare e connettere l’identità personale e lavorativa è la scommessa del libro “Innovare l’impresa con l’arte. Il metodo della Fondazione Ermanno Casoli”, in cui l’arte rappresenta  “una spinta gentile”, in linea con la teoria del Premio Nobel dell’economia, Richard Thaler. Un pungolo, che spinge ad andare fuori dai sentieri tracciati, segnalando il cambiamento: la fine di un modello manageriale gerarchico, costruito su funzioni lavorative e confini chiusi che genera sofferenza, e il bisogno emergente di “comunità” e di prossimità che caratterizza la rete e la cultura digitale, ma anche le relazioni in azienda, di cui l’arte è una perfetta metafora

Articolo a cura di: 
Elisa Fulco 
Autore/i: 

La città culturale. Spazi, lavoro e cultura a Milano

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:02
CONSIGLI DI LETTURA

Un recente ebook edito da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli mette a fuoco che cosa significhi produrre e offrire cultura a Milano oggi, in particolare quali sono le possibilità, le tipologie di governance e le modalità di funzionamento dei numerosi spazi multidisciplinari a vocazione culturale e artistica nati durante la giunta Pisapia (2011- 2016) e supportati dall’odierna giunta Sala.
Quali ne possono essere ora le traiettorie, le direzioni per il futuro e per la sostenibilità nel tempo? Che caratteristiche ha la nuova imprenditoria culturale?
Ne parliamo con l’autrice Ilaria Giuliani, coordinatrice delle attività di ricerca dell'Osservatorio su città e trasformazioni urbane della Fondazione, che sottolinea l’attuale necessità di una regia e coordinamento istituzionale complessiva che legittimi ulteriormente le dinamiche in corso.
Il libro è stato presentato alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli che, dall’inaugurazione della nuova sede in centro a Milano, ha avviato una nuova fase di apertura alla città trasformandosi in uno spazio di servizio. Un luogo di incontro e dibattito che promuove su questi temi About a City - Places, ideas and rights for 2030 citizens, dal 24 al 27 maggio quattro giorni di lecture, talk, dibattiti, spettacoli e proiezioni per raccontare le trasformazioni urbane e i loro impatti sulla cittadinanza.

Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

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